Amnesty International: Tienanmen, dopo venti anni ancora tutto è buio

2 Giugno 2009

Fonte: Amnesty International – Italia

4 giugno 1989 – 4 giugno 2009: Tiananmen, 20 anni dopo

Tiananmen Square, 1989
Le proteste contro il regime comunista promosse da alcuni studenti universitari hanno avuto inizio nell’aprile 1989 a Pechino e si sono diffuse rapidamente in tutto il paese. Gli studenti chiedevano la fine della corruzione di alcuni funzionari del governo e riforme in campo politico ed economico. Le loro richieste suscitarono un vasto consenso popolare e manifestazioni pacifiche si tennero a Pechino e in tutta la Cina. A causa dell’aumento delle tensioni nella capitale, il 20 maggio fu proclamata la legge marziale.
 
Nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989, le truppe dotate di armi pesanti e di centinaia di auto blindate entrarono nella città per “ripulirla” dai manifestanti pro-democrazia. Molti civili disarmati, tra cui bambini e persone anziane, furono fucilati dalle truppe. Il rapporto ufficiale delle autorità cinesi alla fine di giugno, sosteneva che “più di 3000 civili sono stati feriti e oltre 200, tra cui 36 studenti, sono morti a causa degli scontri”. Mentre le cifre esatte rimangono tutt’oggi sconosciute, è probabile che quelle ufficiali siano sottostimate. Immediatamente dopo la repressione militare, le autorità iniziarono a dare la caccia a tutti coloro che erano stati coinvolti nelle proteste. Molti civili furono arrestati, torturati o imprigionati a seguito di processi iniqui. Secondo un rapporto di Amnesty International del 2004, oltre 50 persone si trovano ancora in detenzione o in libertà vigilata a causa del loro coinvolgimento nelle manifestazioni pro-democrazia del 1989.
Tiananmen Square, 1989
Ogni anno, coloro che prendono parte alla commemorazione pacifica dell’anniversario dei fatti di Tiananmen vengono arrestati o condannati alla rieducazione attraverso il lavoro. In questi anni, le autorità non solo non sono riuscite ad assicurare alla giustizia i responsabili delle gravi violazioni perpetrate tra il 3 e il 4 giugno 1989, ma hanno represso ogni tipo di dibattito su quanto accaduto. Coloro che hanno chiesto giustizia hanno subito minacce o sono stati arrestati. Il governo continua a rifiutarsi di condurre un’indagine aperta, indipendente e imparziale, nonostante gli appelli di numerosi governi stranieri, di Ong e di attivisti cinesi.
 
In occasione del ventesimo anniversario di Tiananmen, Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International invia una lettera aperta a Wu Bangguo, presidente del Congresso nazionale del popolo, sollecitandolo ad avviare un’indagine indipendente sulla repressione del 1989.
Partecipa anche tu. Firma la lettera aperta a Wu Bangguo per chiedere giustizia in Cina!
Invia un messaggio di solidarietà alle famiglie che non possono commemorare pubblicamente i loro familiari morti e che sono costantemente minacciate dalle autorità a causa della loro ricerca di giustizia. Firma la cartolina di solidarietà per le Madri di Tiananmen!

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