Feltri, questo rompiscatole!

30 Agosto 2009

Domenico Cambareri

 

Boffo o non Boffo, Bagnasco va a ruota libera. E Repubblica gongola e s’ingrassa nel gorgonzola. Ma intanto, dov’è la politica? Desaparecida?

Non sappiamo con assoluta certezza se è stato colpevole, il direttore de “L’Avvenire”, di molestie sessuali. Può in realtà esserne vittima. Ma ciò vale come petizione di principio per qualsiasi inquisito e per qualsiasi condannato, ce lo auguriamo quasi per chiunque, in cuor nostro ce lo riserviamo anche per noi nella sciagurata eventualità di poterci incappare in futuro. Tuttavia, dato che non posiamo direttamente interpellare una giustizia superiore invisibile e infallibile, se accogliessimo questa petizione di principio in tutto e per tutto, distruggeremmo la giustizia. Cosa assolutamente assurda, irricevibile e irrealistica, che ci porta a dover accettare l’idea che, anche se ci sono state ci sono e ci saranno vittime del sistema giudiziario, di giustizia… e condanne non si può fare a meno. Una cosa perciò è certa: che Boffo ha patteggiato la condanna per molestie sessuali. Boffo è un cittadino italiano come tutti gli altri. Non vedo perché Feltri avrebbe dovuto tacere nel divulgare ciò. Forse perché costui è uno dei campioni della “moralità” nella campagna mediatico-scandalistica della sinistra dei “pride” orgiastici contro il libertino non omosessuale Berlusconi? Dispiace, rammarica, lascia esterrefatti, offende la reazione scomposta, esagitata, isterica dei vertici della chiesa cattolica italiana. Dovrebbe indignare e suscitare scandalo nei fedeli che un alto prelato, il cardinale Bagnasco, con ancora addosso i paramenti delle funzioni sacre e in chiesa, per quanto le immagini dei telegiornali hanno fatto vedere, interviene per parlare di “disgusto” nella vicenda e riconfermare la piena fiducia al direttore dell’Avvenire. Gli uomini della chiesa, in abito talare e non, sono cittadini italiani: essi sono tenuti non di meno degli altri all’osservanza e delle leggi. Anzi, in virtù dei ruoli di responsabilità di guida morale che ritengono di rappresentare per tanti fedeli, dovrebbero essere più scrupolosi nell’osservarle, sia laddove queste leggi hanno a che fare proprio con la morale, sia laddove vi deve essere il rispetto, sempre scrupoloso, della distinzione tra ciò che è dello Stato Italiano e ciò che è al di fuori dello Stato Italiano. Mi riferisco ai”contributi” di cui parla il cardinale Bagnasco. Qui siamo in presenza di “contributi” sistematicamente dati ai cittadini e allo Stato in qualità di “contributi” non richiesti. Deve anche capire, il cardinale Bagnasco, che gli uomini che lavorano per la chiesa cattolica italiana e per i vescovi non sono e non possono essere coperti da patenti speciali. Boffo non fa eccezione. Ringraziamo il cardinale Bagnasco per l’eccelsa lezione di ipocrisia che ha impartito, di cui avrebbe potuto e dovuta fare a meno. A margine, noto come risulta demagogica, codina, contraddittoria, inconcludente e comica la dichiarazione leghista. Si rechino pure il Bossi e il Calderoli in Vaticano… e contino pure le genuflessioni che faranno. Spero soltanto che non vi traghetteranno clandestinamente decine di bus di clandestini… Perché? Perché questi testoni di Bossi e di Calderoli non capiscono neppure che ogni clandestino che entrerà in Vaticano a noi italiani costerà almeno il triplo di quanto costa in media un clandestino alle tasche dello Stato, visto che in tutto e per tutto la chiesa cattolica italiana (e non solo) vive dei soldi degli italiani e del loro Stato, con addizionali di interessi del tutto inquantificabili e impalpabili. Perché? Perché ogni cosa di passivo e negativo che entra in Vaticano, entra nei fatti solo in Italia. E’ l’Italia che paga. Su tutta questa tragicomica vicenda, un cattolico politico come Giovanardi l’azzecca, visto che con decenza… morale osserva che l’unica vera vittima è la donna che ha subito molestie. Ma al cardinale Bagnasco, alla sua fede e alla sua morale, questo importa poco o nulla, almeno stando alle sue dichiarazioni. E’ strana la morale di questi uomini, che gridano allo scandalo per i gay pride e che poi razzolano come vogliono, a proposito di omosessualità e di uomini intoccabili. Questo cardinale certo ha arrecato danni enormi all’immagine della chiesa italiana tra i fedeli, generando smarrimento senza fine. Perché non tenere la lingua a freno? Quanto poi al leader piccolo piccolo del PD, Franceschini, l’uomo del 25 aprile a Milano, corbezzoli, parla di aria e progetti intimidatori! Un ottimo politico dall’istinto apertamente suicida, che ha collassato nell’estremismo più inconcludente, retrò ed ottuso tutto un partito sulla linea dello sconfessato e fallito Veltroni, e che insegue la spettacolarizzazione dei gay gagà, ci fa capire come in politica oggi viviamo in una gabbia di matti. Certo che così Repubblica – L’Espresso & vivono nel paese delle vacche grasse. E mal ne viene a un certo Silvio. E ancor di più all’Italia che voglino far affondare nella paralisi politica ( progettata e auspicata? ).

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