Saturno: svelato un anello invisibile

10 Ottobre 2009
Fonte: Galileo online

L’ottavo anello di Saturno

 

Un’invisibile ciambella di polvere intorno al pianeta è stata scoperta dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa. La notizia su Nature
Saturno ha un nuovo anello, l’ottavo, e non è uno come tutti gli altri, ma è un anello fantasma di proporzioni enormi. Alla Nasa lo chiamano “Ghost” perché è estremamente rarefatto (le particelle che lo compongono sono molto distanti una dall’altra) e non riflette la luce solare nello spettro del visibile. Per individuarlo ci sono voluti occhi speciali, quelli del telescopio spaziale Spitzer che cerca nell’universo i nuovi oggetti celesti nello spettro dell’infrarosso. A dare la notizia di questa scoperta sulle pagine di Nature è il gruppo di ricerca coordinato da Anne Verbiscer dell’Università della Virginia.
Le particolarità dell’anello non si esauriscono certo qui. Innanzitutto, è davvero enorme, il più grande anello planetario del Sistema Solare. Dista quasi sei milioni di chilometri da Saturno e si estende per altri 11,9 milioni, venti volte il diametro del pianeta. Per riempirlo occorrerebbero un miliardo di pianeti come la Terra e se fosse visibile, ci apparirebbe grande come due volte la luna piena. La sua temperatura è di 157 gradi sottozero.
Anche la sua formazione è particolare. Sembra che le particelle che lo compongono derivino da uno dei satelliti di Saturno, Phoebe, ed è inclinato di 27 gradi rispetto agli altri anelli. Secondo i ricercatori la polvere e il pulviscolo che formano l’anello si sono sollevati dal satellite in seguito alle ripetute collisioni con meteoriti e asteroidi. Impatti che continuano ad alimentare l’anello tutt’oggi.
L’identificazione di questo ottavo cerchio intorno al pianeta fornisce anche la spiegazione di un mistero che gli astronomi non riuscivano a risolvere, sul perché una delle facce di Iapetus (un’altra delle lune di Saturno, vicina a Phoebe) sia più scura dell’altra. I ricercatori pensano che la causa sia la perdita di particelle da parte del gigantesco anello, che finiscono sulla faccia della luna, oscurandola. Questa perdita di polvere potrebbe essere causa anche del deposito di polvere rossastra su una terza luna saturnina, Hyperion.
Ulteriori osservazioni dell’Anello Phoebe, come è stato ribattezzato, dovranno aspettare fino a quanto il telescopio spaziale James Webb, ottimizzato per la visione nell’infrarosso, non sarà operativo. “Il lancio del telescopio è previsto per il 2014, nel frattempo sicuramente riceveremo altre sorprese da Saturno”, ha commentato Carl Murray dell’unità astronomica del Queen Mary (University of London) e membro del team Cassini.
Riferimento: Nature doi:10.1038/nature08515

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