Geoglifi sudamericani scoperti da una giovane italiana

20 Ottobre 2010

Fonte: Archeogate

 

Individuati nuovi geoglifi per mezzo di Google

 

Ricercatrice del Politecnico di Torino individua nuovi geoglifi in Perù elaborando immagini di Google Maps

Redazione di Archeogate – Quando si parla di geoglifi sudamericani, si pensa subito alle linee di Nazca che sono state create nel deserto alterandone la superficie. Vi sono però anche dei geoglifi che sono stati disegnati creando dei terrapieni.

Nel Gennaio 2010, è stato annunciato che la deforestazione dell’Amazzonia aveva portato alla luce geoglifi di questo tipo e che essi erano stati localizzati unanndo Google Maps.
Sembra che la scoperta di geoglifi con questo servizio di mappe satellitari stia diventando popolare e che presto avremo una generazione di archeologi on-line. La ricercatrice Amelia Carolina Sparavigna del Politecnico di Torino ha recentemente riportato la sua scoperta di geoglifi nella regione di Puno vicino al lago Titicaca sul sito web di pre-print arXiv.org. La ricercatrice ha detto di aver usato le mappe di Google per identificare i geoglifi nella rete di terrapieni e canali che copre una enorme regione nei pressi del Titicaca. Questi terrapieni sono il risultato di un incredibile sistema agricolo che le popolazioni andine avevano costruito molto prima dell’arrivo dei conquistadores sull’altopiano che circonda il Titicaca in Perù e Bolivia. Alcuni dei terrapieni sono strutturati per creare dei geoglifi rappresentanti uccelli, serpenti e altri animali, dove gli stagni sono gli occhi degli animali. Sparavigna pensa che i geoglifi siano dei punti di demarcazione della rete agricola, secondo un ben preciso progetto.
Amelia Carolina Sparavigna è ricercatrice al Politecnico di Torino dal 1993. Ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca nel 1990. E’ autrice di più di 90 articoli su giornali internazionali. La sua attività di ricerca è nel campo della fisica dello stato condensato, nella microscopia dei cristalli liquidi e nell’image processing.
Geoglyphs created by the desert surface alterations are well-known in South America. An example are the Nazca Lines. In January 2010, it was announced that deforestation of the Amazon provided
an unforeseen possibility to archaeologists to observed new geoglyphs created by earthworks of the
tropical forest soil. The geoglyphs were noted by means of Google Maps.
It seems that discovery using the popular satellite mapping tool could spawn a new generation of
on-line archaeological researches. Assistant Professor Amelia Carolina Sparavigna from the Politecnico di Torino in Italy has recently detailed her discovery of geoglyphs in the Puno region near the Titicaca Lake on the pre-press website arXiv.org. She says she used the Google Maps to identify the geoglyphs in the network of earthworks, covering a huge part of the land near the Titicaca Lake.
These earthworks are the result of an almost unimaginable agricultural effort of ancient Andean people. Earthworks, canals and ponds are the remains of an extensive ancient agricultural system built and used by Andean peoples centuries ago, throughout the vast high plain surrounding Titicaca Lake in Peru and Bolivia.
Some arrangements of earthworks create geoglyphs representing birds, snakes, and other animals where ponds are their eyes. Sparavigna considers the geoglyphs as marks of the agricultural network, according to a specific planned design.
Amelia Carolina Sparavigna is assistant professor from 1993 at the Polytechnic of Torino.
She gained her Doctoral Degree in 1990. She is author of more than 90 publications on international journals. Her research activity is on subjects of the condensed matter physics, liquid crystal microscopy and image processing.