Impazzimento di Fini?

24 Febbraio 2011

Fonte: ItaliachiamaItalia.com

Ricky Filosa

 

Fli, Gianfranco Fini deve essere impazzito

 

“Gianfranco Fini deve aver perso la testa, travolto dalla sete di vendetta verso l’unico uomo che lo abbia contrastato: non c’e’ altra spiegazione. Dalla famosa direzione nazionale del Pdl, non ha avuto pace, deve essere davvero impazzito. E chi come Bocchino gli ha dato manforte nel tentativo di delegittimare Berlusconi, alla fine doveva essere premiato e rappresentare platealmente e plasticamente la nuova linea irreversibilmente segnata”. A scrivere è Ricky Filosa, direttore di Italiachiamaitalia.com, in un editoriale che pubblica oggi sul quotidiano online che egli stesso dirige.
“Lo hanno abbandonato persone a lui legate da anni: negli ultimi giorni, se n’e’ andato Francesco Pontone, l’uomo probo, con Fini da sette legislature. Come interpretare queste prese di distanza? A ciascuno la sua verità: a noi sembra verosimile che per i big della politica, mettersi a un tavolo a discutere con un “capo” come Bocchino, debba essere sentita come una sfida troppo ardita alla loro storia comune. Se Fini avesse lasciato la presidenza della Camera e fosse stato lui a guidare la nuova formazione, l’esito a parer nostro sarebbe potuto essere diverso. Ma la presidenza della Camera è occasione troppo ghiotta e irripetibile per farsela scappare. La poltrona è garanzia di potere di veto su tante questioni che a Fini interessano parrticolarmente, per continuare la sua battaglia solitaria contro il premier.
Futuro e Libertà viene dopo, evidentemente. C’è tempo, per attirare sul web quelle nuove generazioni che possono rispondere in massa alla chiamata alle armi in caso di elezioni. Fini ha puntato su questo: come nel mondo arabo infuocato, ha capito che sarà Facebook a decidere come infiammare le piazze. Perciò non si scompone dinanzi alle defezioni. E lavora al prossimo futuro, convinto di impadronirsene, e aspettando di guadagnarci a medio termine. Seminando vento, raccoglierà tempesta”.
“Barbareschi, carattere impetuoso e personalità dirompente, non ci sta a farsi chiamare pagliaccio in pubblico. E fin qui si può capire. Pochi lo rimpiangeranno in un Fli militarizzato e giansenista. Quelli che stupiscono sono altri parlamentari, ben più lealisti: da Adolfo Urso ad Andrea Ronchi, fino al “ministro-ombra” critico di Tremonti, tenace Baldassarri, che ha fatto la differenza nel voto sul federalismo municipale, e a quella Barbara Contini ipercritica nei confronti del Cavaliere, che dice stia attraversando un momento di riflessione.
Bocchino, insieme a pochi altri fedelissimi ormai, ci sembra un po’ l’ultimo de Mohicani, non si stacca dal capo perchè al capo deve tutto e perchè il suo destino è legato a quello di Fini. E vale lo stesso per tutti gli altri futuristi: se cade Fini, cadono tutti loro”.
“Fra gli italiani all’estero – scrive ancora Filosa -, il fenomeno finiano è stato, come del resto in Italia, più mediatico che altro. Se non ci fossero i comunicati dell’On. Aldo Di Biagio, finiano doc, a ricordarci che Fli cerca anche gli italiani nel mondo, non avremmo nemmeno notato la differenza fra il prima e il dopo Fli per quanto riguarda il mondo dell’emigrazione.
Si sta sgonfiando, il ‘partitino’ finiano: ieri a Porta a Porta i diversi sondaggi lo davano fra il 3 e il 7%, la media di un 5% circa per un partito guidato da un politico della levatura di Fini. La stessa percentuale veniva indicata per il partito di Vendola, per esempio, o per il Movimento a 5 stelle di Grillo. Figuratevi voi… Da Almirante a Fli, passando per Fiuggi, per avere lo stesso consenso di un comico genovese o di un vecchio comunista vestito di nuovo. Bah!
Che sia anche Fini un politico troppo vecchio con i suoi conflitti personalistici? Passiamo la domanda a Matteo Renzi, il rottamatore per eccellenza”. (www.italiachiamaitalia.com)