150° I messaggi del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri

17 Marzo 2011

Fonti: Presidenza della Repubblica

Governo.it

 

 

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 

ON . GIORGIO NAPOLITANO

“Festeggiamo in tanti, insieme. Uniti sapremo vincere tutte le difficoltà”

 

“L’importante è che anche se ognuno ha i suoi problemi, i suoi interessi e le sue idee, e discutiamo e battagliamo, ognuno ricordari sempre che è parte di qualcosa di più grande che è la nostra nazione, la nostra patria, la nostra Italia. E se saremo uniti sapremo vincere tutte le difficoltà che ci attendono”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel saluto agli italiani nella Notte Tricolore dalla Piazza del Quirinale. “La prima cosa importante – ha detto il Presidente – è che l’Unità la festeggiamo in tanti, e nemmeno solo nelle piazze d’Italia: la festeggiamo nei tanti paesi pieni di italiani che ci sono nel mondo, e la festeggiano gli italiani in divisa in Afghanistan, nel Kosovo e nel Libano”. “Voglio veramente inviare – ha aggiunto – l’augurio più affettuoso a tutte le italiane e gli italiani di ogni età, di ogni condizione sociale e di ogni idea politica che festeggiano insieme questo nostro grande compleanno”. Per il Capo dello Stato “festeggiamo il meglio della nostra storia. Abbiamo avuto momenti brutti, abbiamo commesso errori, abbiamo vissuto pagine drammatiche, ma abbiamo fatto tante cose grandi e importanti. Grazie all’unità siamo diventati un paese moderno”. “Se fossimo rimasti – ha sottolineato il Presidente Napolitano – come nel 1860, divisi in otto Stati, senza libertà e sotto il dominio straniero, saremmo stati spazzati via dalla storia, non saremmo mai diventati un grande paese europeo. Eravamo già in ritardo allora di fronte alla Spagna, alla Francia, all’Inghilterra, che erano già dei grandi Stati nazionali, e stava per diventarlo la Germania”. “Eravamo in ritardo, – ha aggiunto il Capo dello Stato – ma per fortuna non abbiamo atteso ulteriormente perché ci sono state schiere di nostri patrioti che hanno combattuto, hanno dato la vita e hanno scritto pagine eroiche che noi dobbiamo avere l’orgoglio di ricordare e rivendicare, perché solo così possiamo anche guardare con fiducia al futuro, alle prove che ci attendono. Ne abbiamo passate tante, passeremo anche quelle che abbiamo di fronte in un mondo forse più difficile”.
“L’importante è che anche se ognuno ha i suoi problemi, i suoi interessi e le sue idee, e discutiamo e battagliamo, ognuno ricordi sempre che è parte di qualcosa di più grande che è la nostra nazione, la nostra patria, la nostra Italia. E se saremo uniti sapremo vincere tutte le difficoltà che ci attendono”.E’ quanto ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel saluto agli italiani nella Notte Tricolore dalla Piazza del Quirinale. “La prima cosa importante – ha detto il Presidente – è che l’Unità la festeggiamo in tanti, e nemmeno solo nelle piazze d’Italia: la festeggiamo nei tanti paesi pieni di italiani che ci sono nel mondo, e la festeggiano gli italiani in divisa in Afghanistan, nel Kosovo e nel Libano”.”Voglio veramente inviare – ha aggiunto – l’augurio più affettuoso a tutte le italiane e gli italiani di ogni età, di ogni condizione sociale e di ogni idea politica che festeggiano insieme questo nostro grande compleanno”.Per il Capo dello Stato “festeggiamo il meglio della nostra storia. Abbiamo avuto momenti brutti, abbiamo commesso errori, abbiamo vissuto pagine drammatiche, ma abbiamo fatto tante cose grandi e importanti. Grazie all’unità siamo diventati un paese moderno”. “Se fossimo rimasti – ha sottolineato il Presidente Napolitano – come nel 1860, divisi in otto Stati, senza libertà e sotto il dominio straniero, saremmo stati spazzati via dalla storia, non saremmo mai diventati un grande paese europeo. Eravamo già in ritardo allora di fronte alla Spagna, alla Francia, all’Inghilterra, che erano già dei grandi Stati nazionali, e stava per diventarlo la Germania”.

“Eravamo in ritardo, – ha aggiunto il Capo dello Stato – ma per fortuna non abbiamo atteso ulteriormente perché ci sono state schiere di nostri patrioti che hanno combattuto, hanno dato la vita e hanno scritto pagine eroiche che noi dobbiamo avere l’orgoglio di ricordare e rivendicare, perché solo così possiamo anche guardare con fiducia al futuro, alle prove che ci attendono. Ne abbiamo passate tante, passeremo anche quelle che abbiamo di fronte in un mondo forse più difficile”.

Nella mattinata del 16 marzo, il Capo dello Stato aveva visitato, al Complesso del Vittoriano, accompagnato dal Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la Mostra “Alle radici dell’identità nazionale”, promossa da Roma Capitale e curata da Marcello Veneziani. Nell’occasione è stato presentato al Capo dello Stato dal Presidente di Poste Italiane, Giovanni Ialongo, il francobollo celebrativo del 150esimo anniversario della proclamazione del Regno d’Italia.

 
 

 Messaggio del Presidente del Consiglio

On. Silvio Berlusconi

   

“Senza la memoria del nostro passato, della nostra storia, della nostra cultura, senza la memoria delle vicende storiche che hanno portato all’unità d’Italia, saremmo tutti più deboli, poveri e soli di fronte al futuro.

 Quest’anno celebriamo i 150 anni della conquista dell’unità nazionale. Ma l’unità d’Italia non ha 150 anni, è una storia millenaria, frutto di una civiltà e di una tradizione senza paragoni, che in gran parte affonda le proprie radici nella storia della civiltà cristiana.

 Siamo nazione, popolo, comunità culturale e spirituale italiana prima ancora della conquista dell’unità dello Stato italiano.

La nostra storia è unica perché da un lato, dall’antica Roma, dal cristianesimo, fino al Rinascimento e all’umanesimo, la nostra storia è una storia dai significati e dagli influssi universali, e dall’altro lato, la caratteristica del nostro Paese è di avere storie diverse, tradizioni diversificate e multiformi.

 Sono appunto queste storie diverse, questa pluralità e questa ricchezza incredibile di storie, che hanno prodotto il patrimonio culturale e artistico per cui siamo ammirati nel mondo, e che hanno reso grande l’Italia. Perciò nel programma delle celebrazioni abbiamo previsto delle iniziative che consentiranno di dare valore anche alle differenze e far sì che ogni frammento dell’universo italiano trovi il modo di valorizzare se stesso.

 Tutto questo però nel più rigoroso rispetto dell’unità dello Stato nazionale, nella consapevolezza che questa unità è il frutto più alto di queste diversità.

 Il valore della memoria con la celebrazione del 150° anniversario della nostra unità nazionale è oggi una condizione essenziale per consolidare la nostra democrazia, per rafforzare la coesione nazionale e per affrontare le sfide che riguardano il nostro domani. 

Abbiamo le qualità e le risorse che ci fanno guardare con fiducia al futuro. Siamo legati da indissolubili vincoli di storia, di tradizioni e di lingua. Siamo accomunati dai valori della democrazia e della libertà. Siamo fieri di essere stati la culla della civiltà occidentale e della sua cultura. Per tutto questo siamo orgogliosi di essere italiani ed abbiamo deciso di proclamare Festa nazionale il 17 marzo del 2011, in concomitanza con il 150° anniversario dell’unità d’Italia”.