Manovra e biscazzieri di regime. Silvio trionfante verso l’ultima sconfitta?

27 Agosto 2011 riproposto il 31 Agosto

Domenico Cambareri

 

Pensionandi ancora defraudati, vitalizi e presidenti emereti. E stupidità senza fine di un governo sempre più inetto e ricattato dalle lobby dei senza volto.

MANOVRA: SCANDALI AL SOLE E SPREMITURA DEI SOLITI “FESSI”?

Giù le mani dalle finestrelle dei pensionandi e dalle loro liquidazioni – Basta con lo scandalo al sole di “tutti presidenti della Corte Costituzionale” – Cosa non si fa per non bloccare le retribuzioni dei dipendenti Rai, delle Autority, della Banca d’Italia? – Quando si aboliranno i comuni al di sotto dei 5000 abitanti? – La Regione Sicilia pronta a rinnovare il contratto dei suoi dipendenti? – A quando il blocco delle retribuzioni e degli extra dei giudici dei Tar e della Corte dei Conti? – No alla farsa del contributo di solidarietà, si al corretto contributo su base proporzionale.

 

 

Nessuno ci ha mai messo la museruola e mai ce la potrà mettere. Men che mai in questo momento. I nostri silenzi, mai lunghi e mai generali, interrotti da dichiarazioni e da introduzioni esplicite e dolorose, hanno fatto capire che il governo di Silvio ha punte e tacchi straconsumati e che non può ballare più alcun tango.
Sul perché di questa consunzione, non si tratta solo dei ricatti esercitati sistematicamente dalla Lega verde del Bossi gheddafiano. Non si tratta soltanto del fatto che il terun de l’osti, dopo avere svenduto per anni i piccoli elettori su cui ha campato con grandi e pazze rendite tra gli strapiombi vertiginosi delle Alpi che lo hanno reso esaltato più che mai, oggi trema … proprio perché i pensionandi lo possono (finalmente) strabucare e stracciare, lui e le sue imbecilli coorti di guardie padane, tutti intrapresi nella leva, nell’arruolamento e in altre operazioni grintose (!) in favore di sempre più numerosi e improduttivi reggimenti di mercenari e di burocrati più o meno inventati. Il terun varessotto-maghrebino trema, e con lui tremano i castellimaronicalderolisperoni speronati dalle plebi delle valli padane, pronti a finire in fumarrosto … il Bossi impostore fanfalucone secessionista bavoso e per fortuna di tutti fallito. Sull’accordo dell’ultima ora, che i suoi avrebbero raggiunto con Angelino, c’è da spettare e da leggere cosa sarà ufficialmente scritto nella redazione definitiva della manovra, perché simili capponi non ingannano più neppure gli allocchi delle nebbiose pianure.
Si tratta anche del caos e delle lobby che regnano all’interno del PdL, e a poco giova il ruolo di moderatore che il nostro fin troppo giovane e fin troppo edulcorato Angiolino vuole svolgere, anche e soprattutto nelle cose che sembra appena appena o per niente conoscere.
Fa ridere soprattutto l’ultima preoccupante “balla”, sinceramente inaspettata, di Cicchitto, ripresa e confermata dal non buon Silvio: le provincie, o si aboliscono tutte o non se ne fa nulla. Ciò significa in altre parole solo una cosa: finora abbiamo menato sotto il naso degli italiani solo castronerie, per passatempo, non avendo come altrimenti oziare, far scorrere il tempo, dileggiare. E’ mai possibile, Silvio? Ti sta dando di volta il cervello, più del bossolo fuso?
Fa piangere invece la linea di ferrea demarcazione operata dal difensore della legalità pura degli illegali macroevasori perpetui, Tremont, il mister uguaglianza disuguale. Probabilmente, la sua lungimiranza e le sue capacità di predizione del futuro sono tali che ben il cognome gli si confà: egli antevede alla distanza di tre monti quello che i comuni mortali stupidissimi non evasori non vedono e che mai vedranno e mai capiranno: quale virtù pubblica e quale importanza economica rivesta il ruolo degli evasori, soprattutto di quelli di grossa taglia, poveretti, mai potranno comprenderlo! Essi vanno misurati e rispettati pari pari con le misure dei pachidermi. Ancora più stupidi, quasi dei microcefali, sono i salassati pensionandi, quelli che hanno o stanno maturando il con seguimento dell’età pensionabile attraverso l’artificio di finestrelle sempre più strette, di feritoie adatte per modelle anoressiche o per i coloriti virtuosismi di un verecondo piccolo snob, affabulatore di cifre e di grandi menate di borsa quale è Giannini, buon conversatore passatempo con il quale scoprire che è doveroso togliere il tappeto sotto i piedi dei lavoratori già assoggettati a diverse riforme pensionistiche e che è giusto che essi vivano senza certezza alcuna del diritto e del programmare il loro immediato futuro. Il simpaticone di Giannini super esperto mai rimpolpato per l’eloquio incessante che tutto lo consuma, dimentica, tra le altre cose, di ricordare a Giulio, quantomeno, che la liquidazione è salario mensile differito e che essa non dovrebbe venire trattenuta neppure una settimana di più dal tesoro. Dimentica non di meno il saputello saputone che con tutte queste piccole liquidazioni i pensionandi prossimi pensionati innescano, con i soldi delle liquidazioni, reali e non virtuali micro circoli virtuosi a vantaggi del sistema economico, attivando ordinativi e lavori in favore della piccola industria, dell’artigianato, del commercio, delle banche. Avrei gradito tanto sentire dire a Giannini che le liquidazioni sono da versare subito, entro tre mesi, e non che debbano essere letteralmente sequestrate, come azioni da veri gangster, prima per un anno e … adesso, in barba al minimo di dignità etica di un potere che rappresenta lo Stato nei modi più corrivi, addirittura due anni Queste scelte di tagli lineari sono dissennate e prive di logica politica. Il buon Giannini, compresso e entusiasmato com’è dai dati delle borse di tutto il mondo, che lo sommergono e lo stranizzano, neppure sa che il Mef già da qualche mese ha allungato lo scatto dei gradoni d’anzianità dei dipendenti di due anni, portandoli al 2016 … In questa sarabanda inconcludente di affermazioni ascoltate in tutti questi giorni, è con dovere inserire, con il lustro che la stessa richiede sempre per sé, la Santanché, santa rivoluzionaria mancata senza perché (non perché non ha gli attributi “bisessuali” ma … perché pare sempre rivolta a interlocutori salottieri e mai a gente che è pronta a vender cara la pelle). Per costoro, impietosamente, non è neppure da parlare della tragedia della grande evasione fiscale. Bisogna colpire sempre e poi sempre sistematicamente i soliti …
La Camusso ha avuto buona ragione nel dire quel che ha detto, a proposito dei vitalizi e delle rendite feudali degli apparati di regime. Ricordiamo, ad esempio, il vitalizio da nababbi per la presidenza dell’Istituto Italiano di Studi Germanici. Ma ha fatto finta di nulla ed ha dribblato a proposito dei versamenti figurativi in favore dell’esercito sterminato dei sindacalisti e … delle loro retribuzioni e posizioni pensionistiche. Non è giunta già da tempo l’ora perché anche costoro, perché anche voi rinunciate ai vostri privilegi pseudo-democratici? E perché non godano di altri privilegi i vostri imperi edilizi non meno di quelli ecclesiastici non adibiti al culto, all’oratorio, alla filantropia ma ad attività di guadagno? E neppure ha chiesto, la Camusso, per quel che sappiamo, che vengano finalmente toccati i pensionati andati in quiescenza dopo 14 anni di lavoro. Certo, per essi non può pagare chi dovrebbe pagare politicamente e e con i soldi in mano in prima persona, se non sbaglio il pochissimo divo e grande tramatore Giulio (Andreotti). E cosa ci dicono Camusso, Santanché, Bersani, Brunetta, Giannini sull’ubriacatura senza fine e sull’esaltazione spudorata e clientelare delle “dirigenze”  amerikane super taroccate? E il bossolo di Bossi? E sui direttori didattici resi “manager” da Bassanini? Angiolino Alfano dimentica che davanti ad un tragedia economica quale è quella che vive la gran parte degli italiani non si può più parlare di diritti acqusiti a senso unico. Ai lavoratori regolarmente assunti senza clientelismo e senza parassitismo, andati in pensione negli ultimi anni e a quelli che ci andranno prossimamente, i diritti sono stati letteralmente stracciati di continuo. Nulla da eccepire a che i baby pensionati che superano un certo tetto retributivo, ad esempio 50.000 euro lordi, vengano finalmente chiamati a versare il dovuto! Come si può parlare di contributo di solidarietà, Giulio Tremonti, e non di partecipazione allo sforzo collettivo su base non “paritaria” ma semplicemente e correttamente proporzionale? Devono sempre essere esclusi quelli che più hanno e più spremono? E’ poi da porre subito fine allo scandalo al sole che vede ogni componente della Corte Costituzionale andare in pensione, con un ingegnoso e abominevole meccanismo, in qualità di presidente emerito, con cifre e appannaggi incredibili. Cose da boiardi medievali, ad essere proprio buoni e fessi, nel parlare così. Ciò è da togliere subito di mezzo, senza si e senza ma. E tra il cacciare e il togliere di mezzo, ti ricordiamo le infornate fatte dopo la crisi aperta, nel tuo precedente governo, per colpi di Casini gran casotto, in tutti gli apparati delle succulente merende. Capito ci hai, Silvio, assieme al tuo onniveggente Tremonti? Altrimenti, sulla tua disfatta e sui tuoi tradimenti, ci costringerai a dire: noi ci giureremo! Tanto più che siamo stanchi delle tue bravate in favore dei sionisti e di Gheddafi, visto che mai abbiamo amato il colpo al cerchio e il colpo alla botte. Con questa manovra, il tuo redde rationem è giunto. Noi aspettiamo, tranqulli. Sta a te e alla tua compagine scompisciata la scelta. Non ci prenderai più per il naso, con la pur vera scusante che con l’altro Ber(sani) non si sa come finirà. Ma se vuoi ancora un governo onnivoro e standing ovation di pecore, bene tieniteli pure. La lunga ricreazione è finita. E tu hai favorito solo l’animus e il climax dei sessantottini peggiori, quelli mai arrivati a maturità.

 

 

Buon ferragosto con questa economia di guerra?

14 agosto 2011
14 Agosto 2011 Comunicato eulà   Italiani, buon ferragosto? ECONOMIA DI GUERRA E DISFATTA DELLA DEMOCRAZIA   Diciamo subito che non ci annoveriamo tra i disfattisti di ieri e di oggi, da quelli dei tempi…