Mila Vannucci, la morte di un’amica

29 Settembre 2012

Antonio Pantano

 

E’ morta l’attrice Mila Vannucci

 

27 settembre – Mi comunicano che oggi, a Roma, nella chiesa di via Guido Reni, si sono svolti i saluti ultimi a Mila Vannucci. Attrice di grande talento e spessore, mai sopra le righe, ma scrupolosa, come mi dimostrò. Fu legata a Diego Fabbri. Per Chiara, anche.
Non m’interessai mai a conoscere la sua età. So che recitò già fin durante la seconda guerra mondiale, con tutti i sacri mostri – di vero valore – del teatro italiano, lavorando molto anche in televisione.
Me la presentò l’indimenticabile Francesco Grisi, nel 1984. La “ingaggiai” per porgere e leggere, con me e su mia indicazione, i difficilissimi testi di EZRA POUND. E non solo quelli, ma anche il Futurismo di Marinetti. Fu umilmente disponibile alle idee e suggerimenti. Facilitata dalla vicinanza di residenza, a quattro passi dalla mia casa e studio di Roma, fin quando rimasi in città nel 1999. Ma mi raggiunse anche quando trasferìi lo studio in collina a 40 km. Fu assai cara anche a mia moglie.
Lesse e recitò con me, per pubblico scelto di grandi ascoltatori capaci ed intelligenti, anche insieme al grande e modesto Arnaldo Ninchi (e, spesso, per le dizioni in inglese, anche Pat Starke) moltissime volte a Roma, in luoghi prestigiosi. Ma ricordo anche Milano, Spoleto festival, ed infinite occasioni in luoghi meno clamorosi, che ora non elenco.
Non ho potuto partecipare ai suoi funerali. Non avvertito in tempo. Ma è come se io fossi stato accanto a Lei, che fu umilmente e pazientemente grande nel saper ascoltare e poi saper porgere ciò che “bello è difficile”, secondo la dizione di Pound.
Lascia Chiara, ed il nipotino, che con lei vivevano, e che tanto amò.
Forse è il caso che, con il cuore affranto, La ricordi con intensità non comune. Sopratutto per le lunghe conversazioni telefoniche, dove trattammo sempre di ogni grande cosa. E ciò è fondamentale, in tempi nei quali le nullità dominano ovunque.
MILA VANNUCCI.
Grazie.
Antonio Pantano