Hollande va in guerra? C’è già da tempo, fin sopra la testa dei francesi. La destra italiana? Ma quale destra italiana!

18 Novembre 2015

Domenico Cambareri

 

Stragi di Parigi e trionfo della stupidità politica

Hollande consideri e riconsideri la sua inestricabile matassa.

     La destra italiana? Ma quale destra italiana! Cacciatori di voti sconsiderati e di nessuna rilevanza.

 

 

 

 

Avevamo molto sperato e augurato, nella scorsa primavera, che Hollande avesse cominciato a capire più cose e fosse pervenuto a più ragionevoli scelte e ponderate decisioni nella linea di condotta con la Russia in merito alla crisi ucraina. Così non è stato. Purtroppo.
Avevamo conseguentemente sperato che Hollande arrivasse a maturare più articolate e problematiche analisi circa la conduzione della politica estera francese di stampo prettamente colonialista e guerrafondaia in nord Africa e nel Vicino Oriente. Così purtroppo non è stato.
Ancora oggi, in Francia e nel Regno Unito, in politica estera è cone se vivessimo a fine ‘800, nell’età d’oro del grande colonialismo. Questo tratto distintivo ha accomunato e accomuna buona parte dei maggiori protagonisti della politica di queste due Nazioni, siano stati essi di destra e di sinistra.
Altro che “patrie dei diritti” e governi determinati a “esportare la democrazia”. Governi che hanno agito e agiscono con la violenza più stolida, inconcludente, cieca, abietta assieme ai compari delle “strategie” imperialiste che dis-guidano a loro piacimento la più grande democrazia amputata del mondo, gli USA. E guai a chi demorde o pensa di ragionare con il dovuto senno. Chi si ricorda più di quel presidente francese che non volle intervenire nella prima guerra d’invasione dell’Iraq, rappresentato come un verme nelle vignette della stampa popolare statunitense?
In queste ultime settimane, la stampa inglese e occidentale ha ripreso a scrivere in merito alle sistematiche falsificazioni operate dall’ex primo ministro inglese Blair pur di imporre la partecipazione del Regno Unito alle guerre criminali imposte dagli imperialisti privi di scrupoli (etici?!) politici di Washington contro l’Iraq. Un piano esclusivamente basato sulla produzione di documenti falsi e fuorvianti atto a mettere a k.o. i filtri parlamentari e tutti i meccanismi di una democrazia efficiente e sana e a non avere nessuna riserva nel distruggere eventuali dipendenti pubblici onesti operanti nei settori chiave dell’intelligence o in altri settori in cui il giuramento di fedeltà alle istituzioni veniva prima di ogni altra cosa. Prima della fedeltà allo stesso capo dello Stato e alla scellerata politica criminale messa da allora in atto con un meccanismo inarrestabile, irreversibile.
Piani e piani che hanno sistematicamente disinformato e intossicato i parlamenti, i partiti e le opinioni pubbliche degli USA, del Regno Unito, della Francia e di tutto l’Occidente.
Oggi Hollande ci viene a dire che la Francia è in guerra?
Ma essa non è già in guerra da tempo?
E, a suo dire, conto chi sarebbe in guerra? Contro il DAESH o Isis ? Contro una realtà non statuale, non politico-territoriale ma contro un semplice agglomerato “virtuale” nato dalle schegge impazzite create dagli invasori e distruttori dell’Iraq del dopo Saddam Hussein e dalla loro interazione con gruppi finanziati e promossi dagli Stati Uniti e dai loro inossidabili amici e utili idioti inglesi e francesi, dai sauditi, dai quatariani?
A chi dichiara guerra Hollande? Alla Siria di Assad, Nazione sovrana aggredita con una guerra sporca non dichiarata dall’amministrazione americana e da questi suoi sodali e scellerati amiconi?
A chi dichiara guerra Hollande? Agli amicissimi compari in affari sauditi e quatariani dai quali dipende economicamente per la sterminata quantità di denaro per navi e armamenti sofisticati di ogni tipo che “vende” loro da decenni, assieme a americani e inglesi?
Dove esporta la democrazia Hollande, degno successore del cinico e forsennato Sarkozy, a suon di bombe e in dispregio di ogni minimale rispetto del diritto internazionale e umanitario in Iraq Siria e Libia o in Arabia Saudita, nel Qatar, a Doha?
Le interminabili campagne di “pacificazione internazionale” forzata a suon di bombe in Iraq e in Siria hanno distrutto due governi dittatoriali e violenti che tuttavia rappresentavano le più consistenti e durature strutture di potere meno arbitrario e sanguinario, e che avevano proceduto nell’occidentalizzazione dei loro “ceti medi” e di parte delle masse e instaurato regimi a carattere laico che consentivano un equilibrio quasi miracoloso nel difficilissimo contesto etnico e confessionale di questi popoli.
Esse hanno prodotto incalcolabili morti e feriti e danni materiali, che non sono altro che la mera “conta” cronologia e storica di un secolo e più di bieco sfruttamento politico-economico, iniziato a fine ‘800 con la spartizione tra Francia e Regno Unito di queste regioni, concretizzatosi poi definitivamente alla fine della “grande guerra” di cui celebriamo il centenario, con il crollo dell’impero ottomano, e rinsaldatosi nel gioco geopolitico delle royalties della misera post seconda guerra mondiale.
Comunanze di pura politica criminale poi passate sotto la guida esclusiva della bandiera a stelle e strisce, sino a i nostri giorni.
Un’incallita e assolutamente spregiudicata azione dei “barbari” dell’Occidente “cristiano”, che nella giaculatoria quotidiana degli organi d’informazione orientali e occidentali dei “danni collaterali” arrecati da questi governi occidentali alle popolazioni del Vicino Oriente se ne infischia grandemente e continua nell’imperterrito sporco gioco in cui pure turchi e sionisti giocano le loro parti più o meno scopertamente, ma sempre in modo subdolo, non minore di quello dei capi sunniti della penisola arabica. come se ne infischiano dei “dannni collaterali” alla popolazione yemenita.
A conti fatti, ovvero a stragi consumate, Hollande e i suoi sono presi da repentina febbre compulsiva? Ridicolo.
Le stragi di Parigi si aggiungono a quelle già perpetrate sempre a Parigi e in altre parti d’Europa, come in particolare Spagna. Stragi tutte prevedibili ma difficili da sventare in tempo utile. Stragi che però non dovrebbero farci rabbrividire, se non fosse per quello che i governi occidentali coinvolti hanno fatto, ossia di non farci vedere e giornalmente documentare sulle stragi da loro direttamente prodotte e su quelle prodotte da tutti questi gruppi esclusivisti e pazzamente fanatici – degni compari degli “esportatori della democrazia” – che massacrano senza limiti con un’infinità di stragi i musulmani dell’Iraq, della Siria e di tutte le aree limitrofe. E non soltanto.
Analisti e militari avevano ripetute volte avvertito non tanto della insussistenza del rischio zero in ogni contrada europea, quanto del fatto che l’opinione pubblica occidentale rimane traumatizzata dallo scannamento di un uomo perché non è più da lungo tempo vaccinata contro l’aperto assassinio con metodi arcaici, mentre essa stessa rimane quasi o del tutto insensibile davanti alle scene asettiche di bombe al napalm che all’istante carbonizzano chissà quanti essere umani, scene di cui non riesce a rappresentarsi i reali contorni e che vive solo nella fugacità degli attimi di quanto le riprese televisive trasmettono.
In tutto questo baillame scatenato dalla ritorsione assolutamente scontata operata dalle schegge dello “Stato islamico” ad hoc disperse nelle città europee, è facile dare una risposta alla domanda: << chi ce l’ha cercato? chi ha ostinatamente e insensatamente agito senza riserve e senza ripensamenti? Chi così operando ha fatto in modo di istigare ancor più queste cellule di esaltati i quali per l’appunto venivano a trovare ben motivata e giustificata la loro azione sanguinaria ?>>
Per intanto, assistiamo a come sommessamente e al tempo stesso frettolosamente lo sconclusionato Hollande abbia cominciato a ritornare sui suoi passi in riferimento alla Russia che aveva ostracizzato. Quando comincerà a capire tutto il resto e a rimediare ai disastri che ha regalato ai siriani, agli iracheni e adesso a noi; e, soprattutto, a porre fine a ulteriori disastri o davvero parte “alla guerra”? Ma dove e per dove? E da quale basi: da quelle dei suoi amici, quelli che finanziano lo “Stato islamico”? Le reali menti dell’Isis?
Che se ne stia buono, l’Hollande alla mercé della Casa Bianca, la smetta con la mirabolante prosopopea della grandeur della Francafrique trionfante che dilaga in Siria e in Libia e suona la diana per tutti gli europei. E non provochi altre stragi.
Senza alcun cinismo ma con mera e dovuta riflessione, semmai ci meraviglia come queste schegge non abbiano colpito prima. Ciò probabilmente dipende dalla loro intrinseca debolezza numerica, logistica, operativa, addestrativa, per quanto la tecnica terroristica del seminare morte e panico non richieda aspetti particolarmente difficili per essere applicata, soprattutto da individui che vogliono morire in azione.
Questo è un preciso e importante segnale di un non facile radicamento nell’hinterland etnico e islamico di provenienza. Se così stanno le cose, ciò significa pure che gli islamici che vivono in Europa sentono da un lato sempre più di essere partecipi della vita dei popoli europei fra i quali vivono spesso ancora in condizioni di diffusa marginalità (cosa in termini storici e sociologici però comprensibile) e iniziano a subire un profondo e positivo stato di crisi d’identità come non mai prima, atto a far definitivamente scremare i contenuti della loro fede dalle costumanze tribali d’origine e, più lentamente, a subordinare i dettami religiosi all’ethos civile delle società laiche e pluraliste occidentali, sì da transitare in modo definitivo (pure in termini psicologici e culturali e di integrazione completa nella dimensione sociale) in questo loro nuovo mondo.
Insomma, una particolare strada, un particolare percorso lungo i bordi del grande fiume della cultura occidentale moderna e contemporanea, avente lo stesso verso delle acque che scorrono: l’acquisizione definitiva dei contenuti di base dell’Illuminismo. Questo non potrà che portare un arricchimento complessivo delle future generazioni europee. La strada tuttavia è ancora aperta e il processo è lungi dall’essere concluso a breve termine. Questi aspetti tuttavia li ha già capiti da tempo la chiesa cattolica, che sarebbe dovuta essere ultima a poterle comprendere. Pensate un poco.
Naturalmente, queste cose non possono essere capite da certe persone. In particolare da quelle che in Italia dicono di essere di destra, ma che in realtà sono men che utili idioti per i Sarkozy e i Blair di turno, per i neo-con americani.
Che il futuro politico ci scansi assolutamente dal vedere in sella al futuro governo tali individui sconsiderati, a iniziare da Salvini, Berlusconi & accoliti, degne bande politiche di semplicioni e creduloni sempre più prive di credibilità e agli ordini dei Bush e dei petrolieri a stelle e strisce, dei sionisti e dei sauditi (stramberie incredibili ma purtroppo vere).
Questi individui della destra italiana non hanno proprio nulla, ma proprio nulla.
 
 
La Casa Bianca distrugge. La Casa Bianca ci distrugge. 1 www.europadellaliberta.it/…/la-casa-bianca-distrugge-la-casa-bianca-ci-d… Copia cache
11 set 2015 – L’ Europa della Libertà … Tutta la politica estera sciorinata dai Bush va rivista e riconsiderata alla luce di questi … Grandi sconfitte non soltanto di Obama e di tutto l’Occidente, ma di interi popoli, … auto-disfatte della demagogica destra italiana e europea, c’è destra e destra. … Quale futuro arriderà all’Italia?