IAI: Europa. Economia prossima al rilancio oppure…?

29 Ottobre 2020 Fonte: Istituo Affari Internazionali Nota a margine: Domenico Cambareri

L’Istituto Affari Internazionali presenta il libro: L’economia europea: tra crisi e rilancio
Il Mulino

6 novembre 2020 dalle ore 11.00 alle ore 13.00    Web meeting

Apertura dei lavori
Ferdinando Nelli Feroci Presidente IAI 
Presentazione: Paolo Guerrieri Professore, Paris School of International Affairs di Sciences Po e Business School dell’Università di San Diego, California Intervengono: Andrea Boitani Professore di Economia politica, Università Cattolica, Milano  Paola Subacchi Professore di economia internazionale, Queen Mary University of London Nathalie Tocci Direttore, IAI Conclusioni: Pier Carlo Padoan Vicepresidente, IAI Lingua di lavoro: italiano

L’incontro avverrà su piattaforma Zoom.us Link di registrazione  L’accesso sarà consentito soltanto a coloro che confermeranno la partecipazione. Le informazioni su come partecipare alla riunione saranno spedite separatamente. 

Un’Europa più autonoma e sovrana nel mondo e in grado di affermare tramite il “Next Generation EU” un nuovo “modello europeo” di crescita sostenibile, ambientale e sociale, sono gli obiettivi che dovrà cercare di raggiungere l’Ue nei prossimi anni. Dovrà farlo in uno dei momenti più drammatici della storia europea, caratterizzato dalla pandemia Covid-19, da una crisi economico-sociale tra le più gravi registrate dagli anni Trenta del secolo scorso e da un sistema internazionale a rischio di frantumazione a seguito della spinta di sovranismi e nazionalismi in ascesa un po’ ovunque. Solo una rinnovata presenza globale e la definizione di una politica di sviluppo inclusivo permetteranno all’Europa di trasformare le attuali difficoltà in un’opportunità di rilancio. – IAI

Copertina L'economia europea
PAOLO GUERRIERI, PIER CARLO PADOAN
L’economia europea Tra crisi e rilancio

La drammatica crisi generata dalla pandemia pone sfide inedite all’Europa. In questo libro, da una parte le principali tappe dell’integrazione con i suoi alti e bassi; dall’altra l’intreccio dei fattori alla base delle gravi crisi degli ultimi anni e le politiche introdotte fino alle attuali eccezionali misure. Solo una rinnovata presenza globale e la definizione di una politica di sviluppo inclusivo permetteranno all’Europa di trasformare le attuali difficoltà in un’opportunità di rilancio.Paolo Guerrieri è visiting professor alla Business School dell’Università di San Diego, California e alla Paris School of International Affairs di SciencesPo. Ha curato con Carlo Dell’Aringa il volume «Inclusione, produttività e crescita» (Il Mulino, 2019). Pier Carlo Padoan ha insegnato Economia nella Sapienza Università di Roma. È stato ministro dell’Economia e delle Finanze dei governi Renzi e Gentiloni. Nel 2019 ha pubblicato con il Mulino «Il sentiero stretto… e oltre. Conversazione con Dino Pesole».

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EULA’ Nota a margine di Domenico Cambareri, con particolare riferimento a quanto potrà offrire di prezioso contributo il coautore dell’opera qui segnalata, Pier Carlo Padoan.

Ben vengano restospettive, analisi, valutazioni e ricognizioni, abbozzi predittivi e proposte di linee di condotta nel contesto dei giochi globali, delle rincorse strategiche e delle destabilizzazioni endogene e/o fomentate. Ben vengano, in particolare, quelle sull’Italia e sull’ Europa alla luce delle cause più profonde delle odierne dinamiche e che guardino agli scenari mondiali prossimi venturi.

Ben vengano, purché non presentino alle terga dietrologie che siano espressioni di conclamate e ataviche carenze culturali altrimenti definibili come parossistiche tare ideologiche, incapsulamenti generazionali ‘postmarxianamente’ maldestramenti sublimizzati e mimetizzati, e coriacei pretesti di autoconservazione di ceti di lunga carriera d’animo proletario e ‘preminenti’ entro le cittadelle dell’esercizio del potere, in un quadro di bolso, asfittico fissismo (presuntivamente) filosofico e di pretenzioso quanto futile ma ben remunerante quanto apparente solidarismo e umanitarismo fonte di ‘uguaglianze degli altri’ nel fuorviante scopo dell’ ‘azzeramento delle differenze’ e/ma di rigidi tutela e rafforzamento dell’ estensione ‘inclusiva’ sia degli stuoli dei percettori che dei ‘profitti’ remunerativi di una ‘nomenklatura’ della sovvertita struttura pubblica e sociale coperta dall’ingannevole patina ultraliberista. Ma postmarxianamante, nelle italiche contrade, espressione dell’abbraccio edonistico del consumismo dei ceti egemoni e parassitari dei ‘partiti pesanti’ della lotta di classe, partiti totalmente innervati nella truttura pubblica e sociale del Paese, quale compiuta realizzazione della trama eversiva del ‘consociativismo partitocratico’ dell’ultima e vittoriosa stagione del ‘comunismo italiano’ (dal DABABE dalemabassaniniberlinguer al TREBRUSAC tremontibrunettasacconi) e al dopo … entro una ‘società aperta’ e un’ ‘economia di mercato’. Modello e realtà apertamente confliggenti con le vigenti Costituzione della Repubblica e realtà costituzionali e sociali delle altre Nazioni europee e con i principi e gli obiettivi dell’Unione

Ben vengano altresì articolate e argomentate proposte interpretative finalizzate a sviluppare una più fondata e retta comprensione delle cause che hanno originato e alimentato il rischio della frantumazione interna dell’Unione Europea e che sono state il diretto fomite della nascita dei regionalismi secessionisti, e, soprattutto, delle reattività popolari che sono state intercettate e incanalate dai protestatari che hanno dato vita a movimenti e partiti ‘sovranisti’ e ‘nazionalisti’ che hanno messo in discussione l’esistenza stessa dell’UE.