10 Febbraio 2025 Fonte: Il Caffé Geopolitico Autrice: Veronica Guerra
Il Caffè Geopolitico APS <mail@posts.memberful.com> | 10 feb 2025, 12:00 (22 ore fa) | ![]() ![]() ![]() | |
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Le grazie di Biden e Trump Caffè Americano – Le recenti grazie di Biden e Trump sollevano interrogativi su potere e giustizia negli Stati Uniti, aggiungendo incertezza al futuro utilizzo di questo influente strumento nelle mani del Presidente. Che cosa è successo Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un utilizzo per lo più irrituale delle grazie presidenziali (pardons). La prima è stata quella concessa a Hunter Biden (finito nei guai con la giustizia a causa di un presunto possesso illecito di armi e accuse di evasione fiscale) da parte del padre, che ha smentito se stesso dopo aver ripetutamente negato la sua intenzione di interferire nei procedimenti giudiziari del figlio. Senza precedenti sono state le grazie preventive (preemptive pardons) eseguite sempre da Biden a poche ore dall’insediamento del neo-eletto Presidente Trump, a favore di fratelli e relativi coniugi, nonché di alcune figure di spicco spesso criticate dalrepubblicano, tra cui il Generale Mark Milley e Anthony Fauci. Infine, lo stesso Trump, tra i numerosi ordini esecutivi nel suo giorno di insediamento, ha cancellato i casi pendenti e le pene già inflitte alla gran parte degli indagati e condannati per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Perché è importante Le mosse di entrambi sono destinate a costituire un precedente importante nella concessione dei pardons presidenziali. Diventa quindi accettabile d’ora in poi “schermare” i propri familiari e alleati più stretti da possibili procedimenti giudiziari o indagini a loro carico, senza che vi sia un pericolo imminente (anche Bill Clinton concesse la grazia a suo fratello Roger, ma quest’ultimo era già gravato da accuse in merito al suo utilizzo di stupefacenti); d’altro canto, l’ampiezza delle grazie concesse da Trump (in tutto circa 1500) ha finito per includere anche persone accusate o condannate per reati violenti come aggressione o particolarmente offensivi della sfera pubblica come quello di cospirazione sediziosa, allontanando il GOP dalla sua reputazione di baluardo del law and order. D’altra parte, Biden ha danneggiato la sua reputazione e la sua promessa di non interferire con l’amministrazione della giustizia più volte ribadito nel corso della sua lunga carriera. Uno strumento da maneggiare con curaIl potere del Presidente di incidere sugli intrecci tra cittadini e giustizia deriva direttamente dalla Costituzione, che gli riconosce “il potere di concedere grazia e indulto per i reati contro gli Stati Uniti, ad eccezione dei casi di impeachment”. Come capita spesso, il testo non fornisce altri dettagli, rimettendo l’interpretazione caso per caso ai giudici. Gli unici due limiti sembrano essere quelli relativi alla tipologia di infrazione (solamente crimini federali) e all’impossibilità di esercitare questo potere nei casi di impeachment. Uno dei casi più eclatanti fu quello della grazia concessa da Gerald Ford al suo predecessore Richard Nixon nel 1974, davanti al concreto rischio che il secondo affrontasse un procedimento giudiziario: le conseguenze per Ford furono però pesanti, con un forte calo nell’indice di gradimento e le dimissioni del suo portavoce . Non trovando altri argini, l’esercizio di questo potere si rimette quindi al buon senso di ciascun Presidente, buon senso che sembra sempre più sottile a fronte dei casi degli ultimi mesi, con più di un precedente destinato a restare. Veronica Guerra – Il Caffè Geopolitico Caffè Americano è lo speciale del Caffè Geopolitico dedicato alla politica degli Stati Uniti. La nostra rubrica gratuita vi accompagnerà con approfondimenti, podcast e aggiornamenti periodici sulle notizie più rilevanti per capire la Presidenza Trump e perché questa sia importante anche per noi. |