10 Marzo 2025 Fonte: La Sicilia Autore: Nicola Bono Nota di Domenico Cambareri
*La ‘sindrome di Tito‘ (mia definizione) e della Jugoslavia comunista? Si. dopo la rottura con Stalin e la scelta dello schieramento dei non allineati, ogni qualvolta che avvenivano esercitazioni del Patto di Varsavia non lontano dalla frontiere jugoslave, Tito faceva scatenare le manifestazioni anti italiane in tutto il territorio, in particolare lungo il breve confine con l’Italia, e metteva forze armate e popolazione in preallarme. Usava l’Italia come spauracchio (nonostante le armi e le munizioni che riceveva dagli USA) pur di non indicare l’esatta provenienza del pericolo. Oggi i governanti dell’UE e delle Nazioni europee non devono accrescere questa sindrome: semmai, devono avere il coraggio e la coerenza politica di dichiarare che il pericolo non può venire e non viene più da Mosca, da noi aggredita in succube combutta con USA e UK, ma può venire da….. oltre Atlantico.
Tutti quanti, o per scarsa conoscenza o perché vittime della demagogia, ci cascano. Con il trattato OSCE sul disarmo, abbiamo ottenuto un’epoca di coesistenza e di pace incredibile. La Russia era partner UE, NATO, G8. Sarebbe dovuta durare a lungo, ed anzi ampliarsi e intensificarsi, preparando i definitivi stretti legami di Mosca con l’EU e avviando la fase di allargamento ulteriore per realizzare EUFRASIA.
Le terribili trame USA con l’aggancio di UK , che miravano all’implosione d. Russia, avviate nel massimo segreto, ed espresse dalla realizzazione dell’ F35 ed imposizione della sua acquisizione fino in questi anni, da parte di partner maggiori e minori della NATO (al posto dei caccia da difesa aerea e cacciabombardieri di supporto tattico) hanno distrutto tutto questo. In questi anni, gli sciagurati governi e parlamenti italiani hanno ridotto in modo smisurato, distruttivo i nostri apprestamenti difensivi, già deficitari, ‘spianando’ in particolare esercito e industria del settore. La marina ha evitato l’estinzione grazie a una legge di finanziamento speciale. Quindi, in realtà, per la difesa e l’industria italiane si tratta di una necessità oramai insopprimibile, vitale, onde evitare il tradimento dei doveri costituzionali e il tracollo tecnologico, oltre all’aumento dei condizionamenti e dei ricatti da parte dei nostri migliori ‘amici’ ed ‘alleati’. Altro che la Russia e la guerra anglo-US contro la Russia.
Le risorse? I soldi andrebbero recuperati dai settori che hanno beneficiato da decenni di queste riduzioni, e delle riduzioni di spesa delle scuole secondarie e del sistematico declassamento e sfruttamento di questo asse portante della società, lasciandolo solo in mano ai furbetti ed ai cinici utilitaristi che prosperano sempre sulle sciagure dei doro colleghi e al degenerato sistema parassitario della partitocrazia.
Le risorse per la difesa andrebbero recuperate in primis dall’enorme, più che gigantesco apparato regionalistico, ‘federalista’ e dalle quantità incalcolabili di ‘aziende’ vecchie e nuove prosperate in un bengodi d’oro, da riportare alla struttura pubblica dei vecchi enti. Cifre colossali. Azzerare il federalismo, azzerare le regioni e province a statuto speciale, azzerare l’ ‘autodichia‘ diavolescamente ed eversivamente attribuita dai parlamenti nazionali della partitocrazia mafiosa ai consigli regionali. Azzerare la ‘dirigenza‘ del colpo di Stato bianco compiuta dal super mafioso governo D’Alema-Bassanini-Berlinguer, vero creatore delle cricche super super super pagate immiserendo le categorie dei lavoratori dissanguate da questa vera perversione dell’arricchimento e dell’ipertrofia colossale delle legioni di burosauri, che in particolare nel PD hanno ancora le roccheforti più potenti.
Altro che risorse recuperate, ingiustizie contrattuali sanate, risorse per difesa, r&s, lavoro. Pro Europa, Pro Eufrasia, contro gli spregevoli attacchi dell’ ‘autocrazia’ speculativa della finanza del dollaro virtuale e sempre di più esiziale, e delle guerre della Casa Bianca. – D. C.
