Edith Bruck condanna il governo di Netanyahu. Sull’esistenza di #israelebombarda tace. Condanna l’antiebraismo ma lei è ebrea o è euroasiatica antisemita?

25 Maggio 2025 Fonti: Facebook e altri social

TESTO DELLA LETTERA DI EDITH BRUCK, RIPRESO DAI SOCIAL, E MIA RISPOSTA:

Edith Bruck ha 94 anni. È una sopravvissuta ad Auschwitz, dove venne deportata che era ancora bambina.

È una scrittrice, una poetessa, una donna che ha fatto della memoria una missione. E oggi ha avuto il coraggio – ancora una volta – di dire ciò che in molti, troppi, tacciono.

Parlando di Gaza e dei crimini di Netanyahu, ha pronunciato parole forti, limpide e necessarie:

“Quello che accade a Gaza è molto, molto doloroso per me, e credo che sia lo stesso per tutti. Netanyahu sta provocando uno tsunami di antisemitismo, perché tutti identificano gli ebrei con il governo israeliano. Ma la maggioranza degli ebrei e degli israeliani non è assolutamente d’accordo col governo Netanyahu”.

E non si è fermata lì:

“Ma non basta. Gli israeliani devono protestare di più. Non solo il sabato, ma tutti i giorni, anzi giorno e notte. Anche assediando la casa-bunker di Netanyahu e della moglie. Questo è il momento di ribellarsi. Tutti, nell’esercito, dovrebbero ribellarsi e non eseguire ordini che sono disumani. Bisogna dire di no”.

E infine:

“Usare Dio per uccidere è una cosa mostruosa. Lo hanno fatto tutti, anche i nazisti. Ricordo le fibbie sulle cinture delle SS ad Auschwitz: c’era scritto ‘Gott mit uns’, Dio è con noi. Quando uscii dal campo mi dissi: povero Dio, in nome tuo hanno ucciso milioni di persone.

Le vite dei palestinesi a Gaza vengono trattate come vite di serie b. È l’ora di creare uno Stato palestinese, a quel punto cambierebbe tutto”.

Parole potentissime. E una lezione per tutti: per chi finge di non vedere, per chi tace, per chi ha scelto la complicità per calcolo politico.

Non le ha pronunciate un attivista radicale né un leader politico, ma una donna che ha vissuto sulla propria pelle l’orrore assoluto.

E vediamo se daranno dell’antisemita anche a lei.

RISPOSTA: PERCHE’ NO?

Dome PG Cambareri

Al di là delle coraggiose parole che Edith Bruck scrive contro gli ultimi massacri compiuti dalla scellerata entità criminale di #israelebombarda, (ed oggi, dopo quasi ottanta anni di ininterrotti crimini sionisti, di quanto si sono ridotti i supporter e i collaborazionisti ‘ebrei’ e non, con le loro attività di disinformazione e di fanatico spalleggiamento?), cosa la vittima della furia nazista non scrive? Cosa ancora rifugge dallo scrivere? E perché?

Premesso che qui si utilizzano il termine ‘ebreo’ e di conserva quello di semita e quello di antisemita nelle accezioni che non seguono l’erronea e più che bimillenaria vulgata, ma in quelle corrette, che sono: – palestinese: della terra di Canaan, appartiene al ceppo semita, assieme al ‘fratello/fratellastro ebreo’, che in realtà è quasi scomparso; – giudeo e israelita, termini pure erronei anche se in misura minore perché includono tradizionalmente una realtà storico-geoografica meno estesa rispetto a quella (pretesa) di Israele, tutti territori di Canaan; – comunità di kazaki e di altri popoli euroasiatici convertitisi all’abramismo da dopo l’800 d.C.; – diffusione nell’ Europa moderna e contemporanea delle comunità abramitiche ‘ebree’ o giudee o israelitiche in prevalenza dovute alla diffusione geografica dell’accrescimento dei giudei ‘neoconvertiti’ in seno ai popoli euroasiatici di etnie diversissime e loro exploit nell’Europa orientale e centrale.

Dunque, in realtà, la quasi totalità di questi ‘fedeli’ non ha alcuna origine semitica, in particolare ‘ebrea’.

La nascita di ‘Bnai ‘Brith negli USA a metà ‘800 e poi del movimento ‘laico’ con componenti comprimari perfino laici e atei all’interno dell’impero absburgico, di quello zarista e del neonato Reich germanico iniziano la nascita di una nuova fase storica dell’abramismo mondiale, una radicalissima pseudomorfosi in cui la nuova componente aggregante è del tutto non semita e, già in nuce, antisemita fino al midollo.

Fra l’altro, un particolare filone dell’irruzione di questo nuovo e radicalmente diverso messianismo legherà i suoi sviluppi per intero al leninismo. Ulteriori importanti e non duraturi sviluppi lo avvicineranno tanto al nazismo, e per altri versi e contesti al fascismo. Lo sviluppo di quello usano/suano (USA) avrà lineari sviluppi a pro dell’ultraliberismo, legandosi all’ideologia calvinista del ‘buon profitto, per la salvezza dell’anima.

Edith Bruck non precisa queste cose e continua a definirsi, proclamarsi ‘ebrea’ e ‘semita’. Laddove ebrea e semita non è.

L’esaustiva erroneità dei termini è esemplata storicamente all’interno stesso della storia romana, laddove… tribù ebree non monoteiste, rimaste legaste a fedi e culti ancestrali politeisti, che figurano nelle prime pagine del ‘rivelato’ vecchio testamento con gli Eloim, nell’ambito della famiglia siro-fenicia, venivano assaltate e massacrate dai fanatici monoteisti abramitici.

Dunque: Edith Bruck, non mette né in maniera tacita né in maniera esplicita in discussione l’esistenza dell’entità terrorista di #israelebombarda creata dai suoi confratelli sionisti. Questa è la prima gigantesca #pietra d’ #inciampo. Anzi, salvo crasso errore, continua a difenderne l’esistenza.

Oggi, continuare ad affermare l’esistenza dei due ‘Stati, cosa in cui anche qui scrive ha ‘creduto’ fino a fine secolo scorso non è solo qualcosa di pusillanime di complice. L’assurdità di questa affermazione risuona fin su Marte e Mercurio e disturba il vento solare.

Gli euroasiatici, folli invasati e invasori, sionisti, vogliono solo e soltanto la distruzione, l’eradicazione e, se possibile, l’estinzione fisica del popolo palestinese (nella loro ideologia, persiste l’antica sussistenza del post mortem solo nella micro stirpe, la tribù, e non già nella sussistenza sovra e post fisica dell’anima’ individuale). Non soltanto, aspirano non più solo oniricamente a realizzare il grande Israele, quale entità geografica e statuale del Vicino in grado di estendersi fra ‘al di qua’ del Sinai, fino al Tigri e all’Eufrate e… al Mar Caspio, donde traghettare sulla costa settentrionale dove si estendevano i mobili confini dei reucci kazaki convertitisi per calcoli politici. E agognano più che mai, ad occhi aperti e spiritati, alla definitiva rivincita su #Roma e sui popoli che da essa discendono.

Il nucleo del male è nato all’interno dell’acritica benevolenza e degli eccessivi e remissivi ‘mea culpa’ dei governanti dei popoli europei per le ‘discriminazioni’, e talora, pure, di peggio, che avevano subito gli israeliti.

Erano e, poi, ancora lungamente, pure i popoli europei tutti, siamo però rimasti all’oscuro di quello che in realtà tramavano sionisti e che hanno realizzato con una bisecolare opera d’infiltrazione a tutti i livelli. Il clou di tutto si compendia qui: distruggere la filosofia del diritto e della politica e i principi fondamentali che hanno dato origine agli Stati e alle Nazioni post rivoluzione francese, che hanno affermato la superiorità e terzietà dello Stato di fronte a credi, la sua laicità, l’uguaglianza dei cittadini al di là delle religioni.

A tutto questo, il distruttore interno e reale nemico della civiltà europea, non rinuncia. Ci sta distruggendo dall’interno.

Cosa assolutamente diversa dal ‘pericolo’ islamico, tuttora in buona misura esterno, e reso tale dalle trame sioniste e dell’egemonismo mondiale del capitalismo degli USA, che ha avuto ed ha, assieme all’interazione sionista, mille e mille motivi tattici a pro della sua strategia. Più creano cunei e avversioni e contrasti fra mondo e popoli islamici ed europei, più le loro finalità vinceranno e ci domineranno ancora per chissà quanti altri decenni.