1° Giugno 2025 Fonti: varie Autore: Augusto Sinagra Nota introduttiva di Domenico Cambareri
Questa sentenza non è stata la prima e non satrà certamente l’ultima. È un qualcosa di scontato.
L’ho scritto tantissime volte, in tanti articoli e messaggi sui social. L’articolo 3 della Costituzione non lascia spazio e aria a tutti gli ‘Smattarella’ bombardatori distruttori disossatori e sottospecie varie e infime di sprezzanti, belluini falsificatori della terra patria.
I codardi spergiuri traditori post eventi bellici (per motivi anagrafici) e falliti di un’intera esistenza non demordono nel seminare odio e falsificazioni banali quanto orripilanti. E non smettono di allungare la scia delle apologie di crimini rivoltanti e delle attività di sicari e stragisti in un conflitto diventato anche guerra civile, agendo con metodologia sistematica in modo proditorio per rendere vittima la popolazione civile non combattente a pro dei loro bestiali obiettivi di generalizzazione della guerra civile quale prodromo della battaglia finale della
‘lotta di classe’.
Nel continuare a costruirsi villaggi palafitticoli d’invenzioni e ‘traslazioni’ oniriche da cerebrolesi docg (che non è una discolpa), raggiungono vette che neppure i protagonisti di quei misfatti avrebbero mai osato pensare di potere raggiungere – e che mai si sognarono di realizzare in così generale scala -; e trovano nella virulenta persistenza del mattarello mentitore seriale nulladibuono aizzatore di malvagità e spregiatore della Costituzione della ‘stirpe’ un concorrente ‘fuorviantefuorviatore’ di primissimo ordine, vivono insieme delle più estreme miserie del fallimento.
Fallimento che dilaga, imperversa e li marchia col fuoco della perversa imbecillità di cui sono diventati professi incontenibili esperti e focosi, intransigenti borghesucci parassiti prevaricatori. Spregevoli, davvero spregevoli.
Nell’infimo diario delle loro spettrali esitenze.
Fallimento che si condensa nella faccia (non quella che ha per fatto naturale, giacché ognuno ha quella che si ritrova data dalla natura, ma quella che gesuiticamente assume con un rivoltante, strumentale, remissivo ‘buonismoismoismo’) di quel tal parassita Walter Veltroni artistascrittoreregistapoliticoborgheserivoluzionariopoltronaro: pensare di distruggere la storia revocando cittadinanze onorarie e reintitolando vie, piazze, aeroporti etc.
Ciò è quello che rimane nei programmi del cerebro pietrificato di codesti rivoluzionari leninisti – e, peggio, italioti titini – sbrodolatori infami del benessere grassoborghese: revocare cittadinanze onorarie e reintitolare luoghi e istituti pubblici e non rinunciare alle prebende, mai. Mai. Mai. In odio a Benito Mussolini, mai. La loro fortunosa e miserevole carriera politica è perfino tripla per durata a quella del fu Duce d’Italia.
Per fortuna sua, c’è chi da alcuni anni ha cominciato a ‘scremarsi’ da questo perverso, torbido fascino dell’insignificanza e della compulsiva
putredine morale.
C’è quindi chi fra costoro ha smesso, e messo con dis-incanto le sue precedenti offuscate e offuscanti passioni e le periferie dell’utopia che s-forma le aspettative del futuro e la storia umana e l’animo traviato, a de-cantare. Sfiorato da qualche improvviso e provvido soffio di dubbio, ripensamento, saggezza. Buon per costoro e buon per chiunque, per tutti. E per tutto ciò che del Fascismo e dei governi del regime fascista del Regno d’Italia, anche quando fu non equo, storto, bislacco,
non fu giammai ‘dittatura’.
– Domenico Cambareri
Le notizie ad oggi sono che il Tribunale civile di Chieti con Ordinanza del 29 gennaio 2020 (RG n. 1489/2019), in sede di reclamo ex art. 700 c.p.c., Giudice N. Valletta, ha accolto il ricorso dell’illustre Avv. Gianni Correggiari contro Facebook.
Omissis
Quanto alla foto del Duce, il Giudice ha correttamente osservato che egli è stato “Capo di governo dello Stato italiano e come tale è stato riconosciuto nella Comunità giuridica internazionale; egli […] non è stato oggetto di alcuna sentenza di condanna per attività illecite e la decisione della sua fucilazione non è certo scrivibile a rango di pronuncia giurisdizionale, nemmeno di autorità di fatto; le sue condotte non sono state ritenute difformi dal diritto internazionale dell’epoca, sia generale sia pattizio”.
Quanto alla bandiera della RSI, il Giudice ha osservato che la Repubblica Sociale si è manifestata nel diritto internazionale generale come soggetto pieno per la sua connotazione di effettiva sovranità.
Non viola, poi, gli standard della Community il post relativo alla tragica morte di un pilota di guerra.
Tutto ciò, ad avviso del giudicante, costituisce “esercizio del diritto costituzionale fondamentale di libertà di manifestazione del pensiero, avvenuto in modalità improntate a continenza e insuscettive di limitazioni”.
Gli Avvocati di CasaPound (il Prof. Avv. Guido Colaiacovo e io) hanno già predisposto la citazione in giudizio di Facebook per il risarcimento dei danni derivanti dalla sua illecita condotta. Abbiamo già predisposto anche l’Atto di costituzione nel giudizio di reclamo promosso da Facebook contro l’Ordinanza del Tribunale di Roma del 12 dicembre 2019, di inesorabile condanna di Facebook. L’udienza si terrà il 14 febbraio p.v.
Ormai è chiaro che Facebook agisce nel preordinato disegno di violare libertà e diritti fondamentali in pregiudizio di una parte politica e a vantaggio di un’altra.
Da chi ha avuto l’input non m’interessa. Posso dire solo una cosa: Vergogna!
Sempre per l’ignoranza storica degli occhiuti e stolti censori di Facebook, posso concludere con un passo di altra nota canzone: “Adesso viene il bello, adesso viene il bello …”!
AUGUSTO SINAGRA