Moncada di Monteforte: gli alibi del fallimento politico e lettera aperta a Mattarella. Sotto lo sguardo di Benito

 

28 Maggio 2018

Fonti: Armando Editore, Libreria Universitaria, IBS, Unilibro

 

 

 

 

24 agosto 2015

 

Perché il commercialista di Falcone scrive a Mattarella

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Illustre Presidente Mattarella,
mi scuso se mi permetto di scriverLe, ma mi rivolgo a Lei per fermare una vergogna dello Stato italiano che umilia la dignità dell’Italia e mortifica la memoria e il sacrificio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
I fatti. Sono il fratello del dottor Guglielmo Moncada di Monforte che per anni è stato l’esclusivo commercialista di fiducia del giudice Falcone e, sulla sua scia, del giudice Borsellino e delle Procure di Agrigento, Trapani e Marsala. Oggi mio fratello è ottantaduenne e in non buone condizioni di salute, anche per le difficoltà dovute all’aver speso tutte le sue risorse per non tradire l’impegno morale assunto in quegli anni particolari di Palermo che videro pure l’avvio del Suo impegno politico. Da quegli anni, allo Studio di mio fratello (commercialista leader a Palermo) sono state affidati per decenni le gestioni di tutti i beni sequestrati ai mafiosi per decisione del giudice Falcone e degli altri giudici. Mio fratello, con rischio fisico personale per le pressioni dei mafiosi, ha mantenuto queste gestioni per oltre vent’anni, anche dopo la morte dei due giudici, sopportando ogni costo gestionale per l’assurda mancanza di congrui riscontri sia da parte dell’Agenzia del Demanio che da parte dell’Agenzia Nazionale dei Bene Sequestrati e Confiscati. Malgrado le istanze, la cause vinte, i decreti ingiuntivi notificati, gli Organi della Pubblica amministrazione coinvolti hanno continuamente occultato i documenti di spesa presentati da mio fratello per non pagare gli onorari professionali dovuti e i costi gestionali, il cui ammontare complessivo oggi supera i 700.000 euro.
Per vent’anni la tattica usata dall’Agenzia del Demanio è stata la seguente:
– un funzionario riceve i documenti probanti il credito e dichiara di doverli collazionare;
– alla successiva sollecitazione dichiara che la pratica è stata trasferita ad altro funzionario;
– alle sollecitazioni successive i funzionari non sono più tracciabili: fanno sempre dire di essere in “missione”
Ciò si ripete fino a quando un qualche vertice di qualche Ufficio scrive al dr. Moncada di Monforte che la sua pratica non può essere evasa perché “l’interessato non ha prodotto la documentazione richiesta”.
Questa vergogna, che umilia la dignità della Pubblica Amministrazione, si ripete da un ventennio. Per evitare discorsi emotivi, Le documento le ultime “prodezze” dei dirigenti delle Agenzie allegando soltanto i documenti più recenti. Dopo la trasmissione della competenza sui crediti di mio fratello dall’Agenzia del Demanio all’Agenzia Nazionale dei Beni sequestrati alla mafia, in data 05/07/2013, su richiesta della dirigente Maranto, mio fratello ha nuovamente consegnato i documenti di cui all’
– allegato A, controfirmato dall’Agenzia per ricevuta in testa della prima pagina
– allegato B, inviato alla dirigente dr.ssa Maranto, come da ricevuta postale della raccomandata.
Dopo con estrema spudoratezza e come sempre prima, è stata inviata la lettera:
– allegato C, lettera del 21/01/2014, nella quale si afferma che la “pertinente documentazione non è stata prodotta dall’interessato”.
Questa indicibile vergogna della Pubblica Amministrazione è stata documentata dalle ripetute sentenze dei Tribunali italiani (Palermo e Trapani). Allego i documenti giudiziari più recenti:
– allegato D, Verbale di Pignoramento successivo al Decreto ingiuntivo n, 9795/10 con formula esecutiva 26/04/2011, nel quale il direttore dell’Agenzia del Demanio dr. Amedeo Lasco dichiara: “Provvederemo al pagamento”. Contestualmente, il responsabile dell’unità organizzativa ing. Pietro Ciolino aggiunge nello stesso Verbale del Decreto ingiuntivo: “Il pagamento è stato richiesto all’Ag. Naz. per l’amministrazione dei Beni sequestrati alla criminalità in data 19/07/2011 con prot. 1407, poi con una seconda nota del 23/11/2011 e poi con nota del 16/12/2011. Ha aggiunto anche che: la Filiale si è impegnata nel più breve tempo possibile a far eseguire il pagamento del compenso dovuto”.
L’ufficiale giudiziario, a queste dichiarazioni, ha evitato di procedere e ha chiuso il Verbale. Però, invece di pagare, non solo i dirigenti della direzione dell’Ag. Nazionale Beni Sequestrati non hanno effettuato il pagamento ma, contemporaneamente, continuando a sostenere che non erano stati consegnati i documenti probanti il credito, l’Agenzia del Demanio ha proposto appello in opposizione, che ha determinato la seguente sentenza che ne documenta le menzogne:
– allegato E, Sentenza del Tribunale di Palermo del 10.06.2014 che rigetta l’opposizione e afferma che:
– 1 l’Agenzia del Demanio è legittimamente la debitrice
– 2 il credito del dr. Moncada di Monforte è congruo
– 3 non è mai stato l’an della pretesa creditoria
– 4 contrariamente a quanto è stato affermato, i documenti richiesti sono stati regolarmente consegnati.
Nonostante la chiarezza di questa sentenza, che è esecutiva perché non è stata opposta e sono scaduti i termini per l’opposizione, non se ne riesce ad ottenere l’esecuzione perché all’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati alla Mafia non c’è un funzionario che accetti di eseguirla: sono sempre tutti in “missione”! Il direttore generale, Prefetto Postiglione, di recente nomina, informato della situazione se ne è lavate le mani rispondendo che “i dipendenti dell’Agenzia sono tutti persone corrette e piene di lavoro”. Se ne è disinteressato e il problema è rimasto irrisolto.
Recentemente è stata inviata da mio fratello una lettera, allegato F, con la quale viene proposta un’arbitraria liquidazione riduttiva di tutti i crediti, oltre quello della sentenza esecutiva (all. E). È una lettera che dimostra quanto siano state corrette nel tempo le affermazioni che non era stato presentato nessun documento di spesa, ma l’aspetto incredibile è che non si trova nessun funzionario disponibile a discuterne: sono tutti sempre in “missione”! Senza commentare il livello morale delle persone alle quali è affidata la gestione amministrativa del nostro Paese, rimango in fiduciosa attesa di un riscontro e di un qualche intervento risolutivo.
I più distinti saluti,
Mario Moncada di Monforte

 

 

 

Vergogna! Era meglio l’Italia fascista di Benito Mussolini?

di Mario Moncada di Monforte

 

Nella canea politica dei nostri giorni, “Vergogna! Era meglio l’Italia fascista di Benito Mussolini?” non vuole essere e non è un’apologia del fascismo: è un invito a riflettere. Il punto sul quale si vuole richiamare l’attenzione del lettore è che l’attuale isterico appello ai “valori della resistenza” dell’antifascismo e della “democrazia”, non può servire da alibi per coprire il fallimento politico, economico e morale che oggi ci aggredisce da tutte le parti. L’Italia del disastro demografico, civile, sociale e burocratico nella quale viviamo è il risultato dell’impudente inadeguatezza politica con la quale sono gestiti i “principi liberali, democratici e solidali”. Cosa fare? L’impegno di queste pagine è tentare di trovare una risposta con una realistica analisi storica. Introduzione di Franco Cardini.

 

 

Indice

Introduzione 7
Franco Cardini
Prefazione
Perché questo saggio 18
Prima parte: L’ITALIA OGGI 21
1.1 Premessa: l’Italia è allo sfascelo? 22
1.2 Il ciarpame politico 26
1.3 La corruzione 34
1.4 L’evasione fiscale 44
1.5 L’evasione contributiva 53
1.6 La palude burocratica 63
1.7 La strafottenza civica e il degrado urbano 72
1.8 La violenza diffusa 78
1.9 Il disastro demografico 87
1.10 L’emergenza lavoro e la povertà che cresce 97
1.11 Conclusione 102
Seconda parte: L’ITALIA DI BENITO MUSSOLINI 109
2.1 Premessa: ero figlio della lupa… 110
2.2 L’Italia dopo la fine della Grande Guerra 118
2.3 1918-1925: L’ascesa di Mussolini e il governo autoritario 123
2.4 1926-1937: I dieci anni di gestione fascista del Paese 134
2.5 1938-1943: L’incontro nefasto e gli errori del “Duce” 164
2.6 Considerazioni conclusive 169

 

Editore: Armando Editore
Autore: Mario Moncada di Monteforte
  • Collana: Intersezioni
  • Data di Pubblicazione: maggio 2018
  • EAN: 9788869923692
  • ISBN: 886992369X
  • Pagine: 224
  • Prezzo: € 12,00