Caroline Elkins: l’impero britannico e la sua violenza

26 Febbraio 2025 Fonti: Einaudi, lafeltrinelli,it, IBS, illibraccio.it, Mondadoristore, Avvenire, libreriauniversitaria.it, unilibro.it

Dalle Americhe alla Cina al Sud Africa all’Australia. Le storie dei massacri e delle segregazioni su scala mondiale dell’impero più liberal

Desideriamo sottolineare che gli storici britannici negli ultimi anni hanno riconosciuto, nel caso delle tecniche predatorie degli alimenti primari, in primis del grano, attuate su larga scala in India nella seconda metà dell’800, che la classe politica britannica fu responsabile di almeno ottanta milioni – 80.000.000 – di morti in conseguenza della cronica sottoalimentazione imposta alle popolazioni del gioiello dell’impero. Cifra ‘stratosferica’ da quanti giornali, libri, centri culturali diffusa nel mondo?

Desideriamo sottolineare che le ben ‘mature’ democrazie francese, e, due decenni dopo, inglese, nel contesto storico-culturale-antropologico europeo misero al bando in Corsica e a Malta, con ‘legge‘ e violenza, uno dei non conculcabili diritti primari dei popoli, assieme a quello del nutrimento: la conoscenza della MADRELINGUA, native language. Proibizione, nelle terre italiane conquistate e non mai liberate, d’insegnamento della madrelingua nelle scuole. Strumento persecutorio colonialista e terroristico, psicologicamente estremo, che lucidamente mirava allo sradicamento della memoria e dell’anima di queste genti italiche. Ferita rimasta aperta, che sarà sanata solo dopo il riconoscimento esplicito delle colpe da parte degli odierni/futuri governi della Nazione sorella e del Regno anglosassone in apparenza ‘brit’, la cui ultima defunta Queen ha sancito l’adozione di suo pugno, nell’ambito delle più che bimillenarie evoluzioni storico-politico-istituzionali europee – latine – e relative terminologie e simbologie e titoli, di Regina: Elizabeth R. – Pro Italia, Pro Eufrasia – D. Cambareri


«Elkins mostra in modo convincente che l’Impero britannico, con i suoi principî ammantati di edificante paternalismo, si fondava sulla violenza».
 – The National Book Review


Il guanto di velluto dell’Impero britannico ha nascosto per centinaia di anni un pugno di ferro fatto di feroce sfruttamento delle risorse, repressione e tortura. “Un’eredità di violenza” rivela il lato oscuro di un potere che anche oggi non vuole essere messo in discussione. Il 7 giugno del 2020 migliaia di manifestanti hanno marciato verso Westminster e sono giunti ai piedi della statua di Winston Churchill, reclamando giustizia e urlando in coro che il «grande statista» non era stato altro che un grande razzista. In quell’estate tante statue del regno sono state prese di mira: alcune sono crollate, altre sono finite dentro un fiume. A essere messe sotto accusa da chi protestava erano le fondamenta ancora solide di un impero ormai svanito. Caroline Elkins in queste pagine documentate e sconvolgenti porta alla luce l’oscuro basamento su cui si è retto il sistema coloniale britannico; ne ricostruisce le origini e le istituzioni, le pratiche e l’ideologia. E così, da quelle profondità buie, emergono chimere spaventose ma per nulla immaginarie; emergono le terribili sofferenze inflitte a milioni di persone con la scusa di dover portare sulle spalle il «fardello dell’uomo bianco», la «responsabilità» di educare i selvaggi. Una triste responsabilità che ha segnato per secoli il destino di una parte enorme di mondo. La violenza non fu soltanto un mezzo ma il fine, il tratto endemico di una struttura di dominio andata avanti per secoli dietro la maschera dell’imperialismo liberale pacificatore e civilizzatore. Una maschera che ancora oggi la Gran Bretagna non intende abbandonare.

Autore: Caroline Elkins

Traduttore: Luigi Giacone

Editore: Einaudi

Collana: Biblioteca Einaudi

Anno edizione: 2024

Pagine: 1000 p., Rilegato

EAN: 9788806261146

Prezzo: 45,60 €