Iran, India e Italia. Un raffronto tra chi cerca l’atomo e chi se ne frega

LA FAME DI ENERGIA CRESCE OVUNQUE, L’INDIA VA SULLA LUNA PER L’ELIO 3, L’ITALIA NON SA QUANDO INIZIERANNO I LAVORI PER LA PRIMA CENTRALE NUCLEARE. GRAZIE, SINISTRA

Il lancio della navetta spaziale indiana dei giorni scorsi rappresenta un insuperabile strumento di raffronto fra le politiche suicide che sono state perseguite in Italia negli ultimi venti anni in tema di rifornimenti energetici, sufficienza e sicurezza energetica e quanto invece sta realizzando un enorme Paese che è all’inizio del suo decollo industriale. Mentre in Italia abbiamo chiuso le centrali nucleari funzionanti e bloccato quelle in via di realizzazione e di progettazione, arrecando danni inimmaginabili alla nostra economia e contribuendo immensamente all’accrescimento del debito che già ci grava e che graverà sulle future generazioni; mentre ci siamo resi totalmente dipendenti dall’estero per le risorse energetiche; mentre la confinante sorella Francia è la prima al mondo per poduzione di energia da centrali nucleari e si prefigge di arrivare a produrne con esse oltre il 90%, e da esse attingiamo energia comprata, noi ancora non sappiamo quando potremo effettivamente avviare il primo concreto passo per la progettazione, la reindustrializzazione, la definizione effettiva dei primi siti in cui saranno costruite le future centrali nuclerai. Future, ma vorremmo proprio dire prossime. Tutto questo, qui in Italia, dove l’inquinamento petrolifero aumenta di giorno in giorno. Tutto questo, noi italiani, miribili difensori dell’ambiente. L’Iran, colosso fra i produttori di greggio, contro cui ci scagliamo tutti i giorni trascinati da Bush, invece, come nondimeno anche i Paesi arabi grandi produttori di petrolio cercano di fare, pensa al domani ed accellera la costruzione di centrali nucleari e dei processi di refertilizzazione dell’uranio (…plutonio per “bomba” compreso o meno!). E l’India, la povera, poverissima India? Il secondo Paese al mondo per popolazione così come per massa di poveri? Il Paese che già si è affermato come potenza mondiale nel campo dell’informatica e – come estrema beffa dei “vincitori” della seconda guerra mondiale e “custodi” della pax della supremazia del club atomico ufficiale – ha prodotto e resi operativi armamenti nucleari, cosa fa? Realizza un’impresa spaziale di prim’ordine legata non solo alla ricerca scientifica in quanto tale ma direttamente e soprattutto alla individuazione di risorse ergetiche nucleari sulla Luna, e al loro trasporto sulla terra (vedi nel sito, in Report). Quindi, al perfezionamento di tecnologie sempre più avanzate dei sistemi missilistici e spaziali e di quelli industriali atti a realizzare nuove centrali nucleari. Mentre per gli altri, perfino per l’Iran e perfino per l’India, la fame di energia è immensa e la previggenza circa il futuro non basta mai, noi continuiamo a gongolarci e ad ascoltare inebetiti il verbo di naturisti-ambietalisti-pacifisti. Quello che il goverbo ha già fatto in qualche mese è già tanto, con l’avere deciso il ritorno al nucleare. Quello che ci preoccupa è il non sapere quando questo potrà cominciare.