Energia solare e nuovi pannelli: validi o no?

6 Giugno 2009

Fonte: Galileo on line

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Un pannello rivoluzionario made in Italy

Concentrando l’irradiazione, sarà più efficiente dell’80 per cento rispetto alle soluzioni oggi sul mercato. A produrlo la Beghelli

 Un pannello fotovoltaico più efficiente dell’80 per cento rispetto a quelli presenti ora sul mercato. E che quindi, a parità di dimensioni, riesce a produrre più energia elettrica. A presentarlo oggi a Roma è stata l’azienda italiana Beghelli in una conferenza stampa a cui ha preso parte anche il Nobel per la Fisica nel 2000, Zhores Alferov. I nuovi pannelli, infatti, sfruttano proprio le ricerche seguite dallo scienziato, prima sovietico e ora bielorusso, durante la sua carriera.
I e in Italy
Innovazione e sviluppo | ENERGIA SOLARE
Un pannello rivoluzionario made in Italynuovi pannelli – pensati per uso domestico – fanno parte del progetto Pianeta Sole Life del gruppo italiano. Ma come riescono a essere così efficienti? Sfruttando la concentrazione dei raggi solari. Oggi, infatti, i pannelli in silicio sono “piatti”, mentre quelli presentati da Beghelli sono composti da una serie di “cunette” che raccolgono i raggi del Sole e li convogliano in un unico punto, dove si trova la cella. Per questo le dimensioni dei “nuovi” pannelli sono anche più piccole: tre millimetri quadrati contro i 15 centimetri di quelli oggi in commercio.
In una nota dell’azienda italiana si legge che Pianeta Sole Life consentirà di ridurre le “emissioni di 2.100 tonnellate di anidride carbonica all’anno ogni 1.000 abitazioni”. Non solo: nei nuovi dispositivi non sarà più usato il silicio ma un misto di altri materiali (indio, germanio e gallio) che porterà a un abbattimento dei costi di produzione.
“I grandi passi avanti compiuti nella microelettronica hanno permesso il miglioramento dei parametri di produzione delle celle solari che, già applicati all’ingegneria aerospaziale, possono avere un effettivo impiego anche in ambito terrestre”, ha detto Zhores Alferov: “Le celle solari di nuovo tipo consentono di superare la soglia del 40 per cento di efficienza, con l’obiettivo di raggiungere il 55 nell’immediato futuro. Per questo credo che alla fine del XXI secolo la maggior parte dell’energia che ci serve sarà prodotta grazie al Sole: è davvero gratificante vedere quando anni di ricerche si trasformano in applicazioni”.
“L’illusione di un pianeta capace di risorse infinite è tramontata. Consumiamo troppo, più di quanto la terra possa sopportare. Già oggi la nostra impronta globale supera la capacità rigenerativa del nostro pianeta di circa il 30 per cento. Se la nostra domanda di energia continuerà a crescere a questa velocità entro il 2030 avremo bisogno dell’equivalente di due pianeti terra per sostenere i nostri stili di vita”, ha detto Gian Pietro Beghelli, presidente dell’omonimo gruppo: “Per questo, la consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa, nonché la rilevanza e l’attualità delle tematiche affrontate, ci ha spinto, lo scorso anno, a fare il nostro ingresso nel settore del fotovoltaico, e a evolverci progressivamente, cercando soluzioni sempre più efficienti e con minor impatto sull’ambiente”.
I primi pannelli andranno in produzione (negli stabilimenti italiani della Beghelli) entro la fine dell’anno e le consegne partiranno subito dopo. I mercati “aggrediti” saranno quelli che consentono al “solare a concentrazione” di essere una soluzione efficiente (zone temperate, tropicali ed equatoriali). Sui costi per gli utenti Beghelli non si è sbilanciato ma l’ordine di grandezza sarà di circa 10mila euro per famiglia. Un costo che potrebbe essere ammortizzato in dieci anni e i nuovi impianti avranno una vita di 20. I pannelli non saranno l’unica parte dell’offerta Beghelli che proporrà anche una batteria per accumulare l’energia catturata durante le ore di Sole, prese elettriche “intelligenti” per ridurre gli sprechi di corrente e il DomoPhone, una sorta di telefonino con cui governare – anche da remoto – tutti gli impianti elettrici di casa. (f.f.)

Commenti
  1. Inserito il 8 giugno 2009, 07:06 da alfregallo
    bella invenzione è ottima la possibilità di avere fino all’80% di efficenza, ma il problema è che è necessario che sia liscio in superfice, perchè quelle “conche” saranno un buon modo per accumulare di tutto, come sporcizzia ed acqua , che andranno a far perdere l’efficenza, e quando è sotto zero la temperatura ? diventerà una bella sede per farci dei cubetti di ghiaccio!!

  2. Inserito il 8 giugno 2009, 07:31 da Etabeta
    La tecnologia non e’ italiana. E’ un prodotto gia’ presente sul mercato e commercializzato sia in Spagna che in Portogallo da anni. In Italia non e’ ancora diffuso perche’ gli impianti realizzati con questo tipo di tecnologia non possono accedere al Conto Energia. Strano che una redazione attenta come la vostra pubblichi cosi’ tante inesattezze in un solo articolo. Forse e’ un articolo “sponsorizzato” dalla Beghelli ?

  3. Inserito il 8 giugno 2009, 10:58 da spiritcar
    la chiarezza non conviene sempre,,,

  4. Inserito il 8 giugno 2009, 11:38 da rudy
    @ alfregallo
    ….chissà perchè nei paesi del NORD EUROPA (notoriamente molto caldi in inverno) questi pannelli fotovoltaici sono in uso nella maggior parte dei paesi mentre da noi, soprattutto al SUD non sono usati SOLO perchè lo stato promette ma non mantiene …gli incentivi.
    Rudy

  5. Inserito il 8 giugno 2009, 18:04 da eppemarin
    Già, e quei pochi che esistono, in Sicilia ad esempio, li rubano. Bel paese l’Italia, gente di m.
    Pensate forse che gli incentivi alla rottamazione auto serva a qualcosa? Vi sbagliate.
    Serve solo a vendere SUV di ultima generazione che fanno un km al gallone, inquinano come cento maiali, ingombrano il traffico e puzzano.
    D’ov‘è il trucco, semplice quando compri una macchina nuova te la calcolano a risparmio energetico, gpl-metano-elettrica “magari” ed attestano falsamente il contrario pur di far soldi.
    Prego voler controllare se non è vero
    SCAGLI LA PRIMA PIETRA CHI SOSTIENE IL CONTRARIO

  6. Inserito il 9 giugno 2009, 07:05 da brunposta
    Articolo inesatto e inutilmente iperbolico.
    Pannelli con concentratori solati esistono da tempo, e’ una tecnologia relativamente nuova, che offre potenziali vantaggi e svantaggi. Non e’ la rivoluzione che tutti si stanno aspettando, ma un possibile, piccolo, miglioramento incrementale dei pannelli gia esistenti.
    Il valore dell’efficienza si riferisce non all’intera superficie del pannello, ma ai piccoli filamenti di silicio presenti sullo stesso. Fare un po’ voi i conti: meglio avere 15 cm di superficie fotosensibile con rendimento del 15% o 3 cm di superficie con rendimento del 40%?…
    In pratica, l’efficienza per area di superficie occupata dal pannello sul tetto e’ addirittura minore rispetto ai classici pannelli! E questo senza contare che ci si sta affidando ad una tecnologia nuova e potenzialmente meno durevole dei tradizionali pannelli (le materie plastiche usate per i concentratori sono soggette ad invecchiamento ed opacizzazione dopo pochi anni…).
    La vera evoluzione sarebbe nel potenziale taglio dei costi di questo tipo di pannello, ma se questo taglio dei costi sara trasferito al cliente finale e’ tutto da vedere.
    Mi piacerebbe essere smentito…

  7. Inserito il 10 giugno 2009, 10:47 da stateattenti
    Un articolo del genere e proprio uno specchio per le allodole, il perche nasce dal fatto che un cittadino che non consce questa tecnologia dirà: MA SE COSTA 10 € ED E COSI PICCOLO E UNA VERAMENTE RIVOLUZIONARIA SPECIALMENTE PER QUEI CITTADINI CHE SONO AFFASCINATI DALLA TECNOLOGIA. Invece dietro l’anglo, si nasconde il fatto che se costa 10€ e si ammortizza in 10 anni, questo vuol dire che in realtà costa più del normale fotovoltaico che oggi si ammortizza in 6/7 anni, in piu quando piove acqua sporca possiamo fare gli auguri al concentratore ( P.s solo il dato dello sporco dimezza la produzione) poi c‘è il problema dell’inseguitore che si dovrà preoccupare di inclinazione (TILT) e orientamento (AZIMUT) anno sempre avuto dei problemi non da poco per via che si tratta di una parte in movimento poi c’e’ il problema del vento che penalizza la meccanica, ma c‘è anche il fatto che bisogna avere anche lo spazio per questo alberello, ma questo e solo il 50% dei problemi da affrontare e qui finisco dicendo che se proprio lo lanciano sarà il lancio in una strada a 4 corsie
    ma se succedesse FACCIO TANTI AUGURI A CHI LO COMPRERA’.
    P.S. a parità di kwh prodotte visto che si ammortizza in 10 anni vuol dire che costa circa il 40 % in più del fotovoltaico tradizionale.

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