Dante Maffia, Milano non esiste

24 Dicembre 2009

Fonte: Hacca Edizioni

 Dante Maffìa, fine e affermato poeta, si cimenta ancora con il romanzo e promette nuovi successi

Maffia ci ha abituati a leggere alcune fra le più belle pagine di poesia contemporanea. Autore prolifico e rinomato, adesso ci regala un’opera di narrativa in cui rifluisce tutta la cultura nazionale, con i suoi retaggi regionali e i suoi “teatri” sociologici e degli stereotipi che ancora oggi “condensano” la vita di tanti italiani.

Milano non esiste  romanzo
Pagine: 208  Prezzo: 12,00 – ISBN: 978-88-89920-35-0
Anno: novembre 2009
Questo nuovo romanzo di Dante Maffìa è un altro importante tassello di quel grande mosaico che è la narrativa calabrese moderna (Alvaro, La Cava, Répaci, Strati, Seminara, Abate, ecc.), ma è soprattutto un inaspettato “ritorno” della gloriosa “letteratura industriale” italiana, declinata in anni recenti alla sola precarietà lavorativa. Milano non esiste è un ribaltamento delle nostre certezze sociologiche, perché ci racconta un’Italia ancora furiosamente arrabbiata con “i padroni”, ancora tormentata dall’alienazione, dal disadattamento urbano e dalla nostalgia per la propria terra di origine. Vengono in mente almeno quattro illustri antecedenti: Memoriale di Paolo Volponi, Vogliamo tutto di Nanni Balestrini, Tuta blu di Tommaso Di Ciaula e Nord e Sud uniti nella lotta di Vincenzo Guerrazzi. Il protagonista di questo romanzo è un operaio calabrese che vive a Milano da quarant’anni. È sposato con una donna milanese e ha sei figli. Mancano pochi anni al pensionamento, e finalmente il suo sogno può realizzarsi: tornare nel paese calabrese dov’è nato, godere della luce del Sud, passare le giornate a guardare il mare. Nel frattempo, però, nella sua fabbrica si muore, Milano appare sempre più incomprensibile nel suo orrore sociale e urbanistico e “la peste” della modernità sembra aver tramortito ogni forma di fraternità. Lentamente si avvicina il giorno del ritorno, ma l’operaio calabrese non ha fatto i conti con i figli, che di andare a vivere in Calabria non ne vogliono sapere. Da quel momento in poi da “romanzo di fabbrica” il libro di Maffìa diventa romanzo psichiatrico, perché l’operaio è ogni giorno di più afflitto da una cocciuta mania ossessiva (il paese del Sud come paradiso, la città del Nord come inferno), tanto da rischiare la psicosi paranoide. Chiunque tra i famigliari prova a fargli capire che tornare in Calabria con sei figli grandi è impossibile diviene ai suoi occhi un nemico. Ma il suo progetto non subisce ripensamenti, e infatti alla fine riuscirà a tornare nel suo Eden calabrese, dove riabbraccerà la Casa, il mare, gli odori, la lingua, la pace, a costo, però, di una estrema e autistica solitudine. Milano non esiste è un romanzo scritto con la furia orale di un operaio non acculturato; è un lungo e barbarico monologo viscerale; ma è, soprattutto, un romanzo su quell’umile Italia popolare che ancora odora di pelle, di lavoro, di rabbia, di vino, di sudore e di carne. Un’Italia vera, senza maquillage.

 
Dante Maffìa è nato a Roseto Capo Spulico, in Calabria, nel 1946. Come poeta ha esordito nel 1974 con il libro Il leone non mangia l’erba, introdotto da Aldo Palazzeschi. Tra i suoi tanti libri di versi, in italiano e in dialetto, ricordiamo almeno , Le favole impudiche, (1977), Il ritorno di Omero (1984), I rùspe cannarùte (1995), Lo specchio della mente (1999), Papaciòmme (2000) e Al macero dell’invisibile (2006). Tra i suoi libri narrativi ricordiamo Le donne di Courbet (1996) e Il romanzo di Tommaso Campanella (1996). Ha curato e introdotto molti classici antichi e moderni. Vive e lavora a Roma.
 

 

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