SIM. Nascita e storia del nostro servizio segreto in guerra

19 Gennaio 2009

Fonte: Il Mulino

La storia del servizio segreto militare italiano durante il ventennio e la guerra

Le sue inadeguatezze e le sue inefficienze: sottovalutazione

di  uno strumento di prim’ordine da imputare alla miopia politica

e dei vertici militari

CONTI G.Una guerra segretaIl Sim nel secondo conflitto mondiale
Collana “Biblioteca storica”
pp. 584, € 33,00
978-88-15-12786-0
anno di pubblicazione 2009
in libreria dal 26/02/2009
Copertina 12786

Largamente basato su fonti inedite, questo libro ricostruisce per la prima volta nella sua completezza l’organizzazione e l’attività del SIM, il Servizio di Informazioni Militare italiano, dalla sua istituzione nel 1925 alla caduta del fascismo. Dopo aver ricapitolato la storia della formazione dei servizi informativi prima della Grande Guerra e il loro sviluppo durante il conflitto, l’autore fa luce sull’istituzione e sul rafforzamento del SIM durante il regime fascista, discutendone le attività nel corso della guerra d’Etiopia e della guerra civile spagnola, e in funzione antifascista (in occasione ad esempio dell’assassinio dei fratelli Rosselli). Conti procede poi a un’analisi del continuo processo di riorganizzazione a cui il SIM fu sottoposto per tutta la durata della seconda guerra, fornisce un’accurata esposizione delle sue azioni di spionaggio, controspionaggio e propaganda nei diversi fronti di guerra e nel paese, così come della sua collaborazione con i servizi tedeschi; infine delinea il ruolo del SIM nella crisi e nella caduta del regime nel luglio 1943 e negli avvenimenti che precedettero l’annuncio dell’armistizio, l’8 settembre.

Giuseppe Conti insegna Storia contemporanea e Storia militare nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. Studioso della storia delle forze armate italiane, ha pubblicato fra l’altro “Il primo raggruppamento motorizzato” (Ufficio storico dello Stato maggiore esercito, 1984) e “Esercito permanente e ‘nazione armata’ nell’Italia liberale” (Angeli, 2009).