Cefalonia, tra storia dolorosa e alterazioni della verità degli accadimenti

15 Aprile 2010

Fonte: A Destra per il sociale  (domenica 18 maggio 2008)

 

Il ‘ballometro’ di Cefalonia

IL SITO WIKIPEDIA BATTE TUTTI NELLE ‘PANZANE’ SU CEFALONIA

di Massimo Filippini

 

ROMA, 8 MAG (Italia Estera) – Da molto tempo tenevamo sotto osservazione il sito wikipedia.org, quello, per intenderci, del sapere ‘fai da te’ dove il primo che si sveglia la mattina –non importa se munito di licenza elementare o di due lauree- è autorizzato a scrivere su qualunque argomento dello scibile umano e perfino ad apportare correzioni a quel che trova scritto. Naturalmente a questa apparente libertà di espressione fa riscontro l’esistenza di moderatori o meglio di ‘esperti’ dei vari argomenti –di nomina sconosciuta- cui è attribuita la potestà di modificare, tagliare o lasciare inalterati nel sito i vari interventi presumibilmente dopo un accurato controllo dei loro contenuti.
Tra gli argomenti trattati ovviamente non poteva mancare quello di Cefalonia che, inizialmente, ci sembrò ‘passabile’ poiché accanto alle solite ‘menate’ care alla Sinistra a base di 10.000 inesistenti morti e di ‘referendum’ della truppa ‘sostitutivo’ della volontà dei comandanti, accennava –quasi per dovere di cronaca- ma, comunque lo faceva, all’esistenza dello ‘scrittore revisionista’ Massimo Filippini e addirittura –udite ! udite !- conteneva un link al sito http://www.cefalonia.it/. In altri termini i ‘professori’ di Wikipedia erano al corrente dell’esistenza del sottoscritto e, sia pur con evidente sforzo, ne avevano correttamente informato i lettori.
La soddisfazione (si fa per dire) è stata però di breve durata in quanto poco tempo dopo, a seguito del presumibile intervento della cricca di comunisti e soci, svolazzante come un branco di avvoltoi su Cefalonia ed avente -evidentemente- notevoli agganci anche in ‘wikipedia’, il riferimento all’unica ‘variante’ sul tema –cioè allo scrivente- è stato brutalmente tolto di mezzo con la conseguenza di riportare in detto sito la solita artefatta ricostruzione dei fatti ormai scaduta di validità, essendo rimasta ancorata al Comunicato del Governo Parri del 15 settembre 1945 contenente una serie incredibile di falsità che da allora HANNO CONDIZIONATO la ricostruzione degli eventi anche ad opera di studiosi onesti -in verità piuttosto rari- i quali hanno preferito conformarsi ad essa dando per ‘provate’ una serie di circostanze come quella dell’inesistente ‘referendum’ della divisione o quella –ancor più clamorosa- del numero di Vittime indicato in una misura (10.000) cinque volte superiore a quella reale (circa 2.000).
Ciò è avvenuto nonostante i DOCUMENTATI chiarimenti contenuti nel mio ultimo libro “I Caduti di Cefalonia: fine di un Mito” che i più ideologizzati di essi, cioè la cricca comunista, ignorano di proposito forse ritenendo di fare un dispetto allo scrivente, mentre il danno prodotto da questo atteggiamento da dittatorelli sudamericani colpisce soprattutto la nostra storia patria costretta a registrare come fatti realmente avvenuti delle ‘balle’ talmente colossali che in qualsiasi altro paese costerebbero la gogna a vita a chi se ne facesse portavoce mentre in Italia perfino i Presidenti della Repubblica danno loro credito. Su tale inverecondo modo di agire ripropongo un mio sempre attuale articolo leggibile nella pagina web http://www.italiaestera.net/
Ma non finisce qui perché alla censura attuata sulle ricerche dello scrivente va ad aggiungersi una ‘perla’ che – tra quanti le sparano grosse sui fatti di Cefalonia – ha fruttato il primo posto assoluto al sito WIKIPEDIA per essersi reso protagonista dell’ineguagliabile exploit secondo cui a Cefalonia i Superstiti sarebbero stati SOLO… 163 (centosessantatrè) !!.
Questa MACROSCOPICA BALLA è leggibile nel seguente brano integralmente riportato dal sito in questione (http://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio_di_Cefalonia):
“I rastrellamenti e le fucilazioni andarono avanti per tutto il giorno seguente (dopo la resa del 22, ndr) causando la morte di 4500 soldati e 155 ufficiali; il bilancio però era destinato a salire. Infatti, tra il 23 e il 28 settembre i tedeschi continuarono nella loro opera di “pulizia” uccidendo più di 5000 soldati e 129 ufficiali tra i quali anche il gen. Gandin. Compiuto l’orrendo crimine bisognava far scomparire le tracce: ad eccezione di alcune salme lasciate insepolte o gettate in cisterne, la maggior parte furono bruciate, e i resti gettati in mare.
Dei 163 superstiti alcuni furono deportati in Germania o in Russia, da dove molti non fecero più ritorno”.
AVETE LETTO BENE: I Superstiti furono 163 centosessantatrè) !!!.
Se questo è il sito che pretende di insegnare ai suoi visitatori quel che successe a Cefalonia E’ MEGLIO PER COSTORO RESTARE IGNORANTI !!.
Con profondo disgusto
MASSIMO FILIPPINI
PS: L’esperienza mi ha insegnato a non fidarmi di certa gente –come la fugace apparizione e la mia successiva scomparsa dal sito Wikipedia insegnano- e pertanto, nel dubbio che dopo aver letto quanto precede qualche ‘ wikipediano’ provveda a cancellare le balle su riportate ho SALVATO con un veloce ‘copia-incolla’ il testo integrale delle stesse affinché –anche in caso di sua cancellazione- esso resti disponibile per documentare a che punto si sia arrivati nel trattare l’argomento. ‘Fidarsi è bene’, dice il proverbio: ma io di certa gente non mi fido affatto e comunque mi batterò perché il PRIMO POSTO nel ‘BALLOMETRO’ di Cefalonia resti a Wikipedia.
Con quel che ha saputo scrivere se l’è ampiamente guadagnato.
Fonte: http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=4867