Due Giugno. Parata ai Fori Imperiali. Bossi tra gli anfratti alpini

2 Giugno 2010

riproposto il 21 Giugno 2010

Domenico Cambareri

 

Festa della Repubblica. Bossi e i bossolini non assistono alla parata militare dei Fori Imperiali

Non sono scomparsi. Soffrono di agorafobia civile. Si curano o si trastullano al suono di campanacci e con grappa in anfratti alpini al grido di “Berghen, Berghen, terun de l’osti, qui si fa il canton o si muore!”. Nel mentre, Calderoli, scimmiottando il compare Tremonti, minaccia i dipendenti d’oro della Rai di chissà quali tagli. Ma di tagli delle retribuzioni dei politici e dei dipendenti Rai e della Banca d’Italia, gli italiani finora non ne hanno visti. Con Bossi che si gongola con i suoi gongolini d’oro e Silvio che sogna di fare il Bersagliere per correre all’indietro.  Forse tra non molto sentiremo lo slogan “Lega ladrona, lega ladrona. A Bossi e ai suoi varesotti  stipendi e frank  piacciono ancora di più!” Riproponiamo articoli dello scorso agosto 2009.

 

Bossi ci riprova. Bossi, impostore, giù le mani da “Va pensiero”!

17 Agosto 2009

Domenico Cambareri

“Va pensiero”, esaltazione del Risorgimento e di immortale italianità

La Bad Bossi Band tra slogan e imposture  – Gretta ignoranza e rincorsa demagogica delle plebi – Bossi è il migliore alleato del trio D’Alema-Bassanini-Berlinguer? Certo che sì – Gabbie salariali e gabbie per matti

Su gabbie salariali, lingua, bandiera e… inno Bossi ci riprova. L’ottusa, bavosa e refrattaria ignoranza e la pervicace impostura storica della Bad Bossi Band persiste nelle sconce e cialtronesche esibizioni della canicola estiva. Dalle “gabbie” in cui rinchiudono in melense e fumose salse le loro elucubrazioni e dai differenti pulviscoli e retaggi storici dei “locali” degli idiomi paesani delle vallate alpine all’inno “padano”, gli amici bossiani ne sparano di esilaranti sciocchezze con gli obici di grosso calibro caricati con tritolo multicolore e grappa!  L’ignoranza abissale fa starnazzare nel peggiore dei modi questa esilarante banda che una volta agognava federarsi con la Baviera (!) ed è corrivamente pronta ad assumere atteggiamenti acritici, eversivi e da inviperiti e sacripanti piagnoni pronti all’armi e ai bossoli vuoti negli apparentamenti autonomistici e federalistici internazionali, come con quello con gli altoatesini di lingua tedesca e di portafoglio italiano; e  varipinti e demenziali tratti di una religiosità localistico-cattolica che affonda il naso e il cervello nella melma dell’inquinamento pressocché generalizzato delle povere terre del nord Italia industrializzate senza limiti e senza ritegno e il cui ecosistema e i cui ambienti antropici sono al collasso da anni soprattutto per fattori endogeni/indigeni/…localistici di cui alla Bad Bossi Band non interessa alcunché. In riferimento alle gabbie salariali, alla matta Bad Bossi Band è da precisare che una panzana simile aggraverebbe gli squilibri interni a livelli inostenibili. E’ da rispondere a questa rossa, rossissima Bad Bossi Band che stravede per appaittimenti e uguaglianze in scatolette e scatolini, che essa nulla ha fatto  e nulla fa per ridurre l’incidenza delle leggi ultraegualitaristiche (e ultra classiste al tempo stesso) varate dai governi dei dirigismi democratici, ad iniziare dal peggiore in assoluto,  quello esiziale del diabolico trio D’Alema-Bassanini- Berlinguer, il famigerato governo Dababe, la cui azione continua a sconvolgere in profondità la struttura e le dinamiche retributive e socio-economiche dei ceti lavorativi italiani. E’ ancora da rispondere che se differenziazioni di tipo retributivo devono essere introdotte oltre quelle già esistenti, esse vanno introdotte non secondo lo schema del rozzo e ottenebrato slogan leghista, bensi secondo quello di un reticolo che andrebbe a differenziare, in maniera sfumata, con intervalli che andrebbero attentamente studiati per classificare da un lato chi vive in campagna e nei centri minori e, dall’altro,  chi vive in città; e differenziare le città da inserire nelle diverse fasce (città medie, città medio-grandi, città grandi e metropoli) in modo da  rispondere concretamente all’esigenza del maggiore costo dei trasporti, del consumo di carburante, della vita in generale che gravano in maniera diversa sui lavoratori e sulle famiglie. Ma ai correttivi  da introdurre in maniera adeguata e perspicace, la sorda e bavosa demagogia risponde con slogan semplicioni e toccasana per le fantasie delle plebi stanche delle sopraffazioni del palazzo e della partitocrazia e ammaliate dall’irruenza di bulldog/bulldozer, tutto d’un pezzo che con ribombanti grida promettono di fare piazza pulita con fiasco in spalla, loro che ce l’hanno men duro di ramoscelli essiccati nelle plaghe assollate inquinate e avvelenate della “Padania”.  Pensiamo un attimo all’altro fumoso slogan del federalismo, fino a quello fiscale, e delle autonomie  impositive e di tutto quello che ne è conseguito e ne consegue di immenso aumento dei costi della burocrazia regionale e locale. In riferimento ai professori che devono parlare in dialetto, meglio sarebbe prepararli per corsi veterinario-etologici atti a metterli in grado di  comunicare a suon di ben assestate scudisciate sul sedere dei riottosi arruffapopolo e mangialibri docg leghisti. Il clou degli arruffapopolo lo abbiamo poi a proposito dell’inno. E’ da anni che la Bad, ma proprio Bad, Bossi Band. nel rigurgito delle plebi ignoranti di Pontida e dell’alpe e della pianura  (in cui, risalendo sin soltanto alla quarta generazione, non si sa a quale enorme percentuale ascende la presenza del disprezzato terrun del sud…),si è impossessata di “Va pensiero”. Nulla di più demagogico, vieto e insensato. Il coro del Nabucco e tutta l’opera di cui esso fa parte è ancora oggi viva e palpitante manifestazione di italianità, di un grande musicista patriota, di un grande italiano che così rese immortali e di conoscenza universale le aspirazioni di unità e fratellanza di un popolo, delle sue tradizioni, della sua cultura, oltre i localismi e… i loculi entro cui oggi la Bad Bossi Band, stretta in un patto di ferro con Dababe, vorrebbe rinchiuderla. Giù le mani, Bad Bossi Band, giù le man impostore e impostori, giù le mani terun de l’osti, da Verdi, da “Va pensiero” e da tutta la sua musica!

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Lega o non lega? Sì alla lotta alla corruzione e alla certezza e trasparenza delle entrate e delle uscite e delle pene… ma per tutto il resto?

15 Agosto 2009

Io non ho paura che le prese di posizione della Lega nord non mi diano più la possibilità di fregare il prossimo ( Federalismo fiscale) perchè me la cavo da sola pago le tasse regolarmente e non sostengo i mafiosi, la Lega Nord vuole portare a scuola il dialetto la bandiera e  tanto alltro che valorizzi fortemente il luogo dove vivo? benissimo io sono orgogliosa di tutto quello che mi riguarda non per niente Cerveteri è stata scelta città patrimonio del Mondo (Unesco) e vogliamo parlare della mia provincia? ROMA  “Il giardino del Mondo”. Ma forse lei non capisce quello che voglio dire perchè lei è sicuramente diverso da me. Le dico solo che quando domani toccherà a lei o ai suoi cari essere massacrato per 50 euro ( i clandestini devo pur procurarsi da mangiare in qualche modo), sicuramente sarà lei meno buonista di oggi.   Bruna Di Berardino socio sostenitore Lega Nord  

 

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 Gentile Signora,
La ringrazio vivamente delle sue osservazioni e precisazioni, che rispetto ma non condivido. I problemi che si pongono qui però sono diversi. In merito alla corruzione e alla concussione, decenni di regime partitocratico e la sindacatocrazia selvaggia di fine anni sessanta – anni ottanta hanno distrutto il tessuto connettivo della burocrazia, sana fin oltre gli anni cinquanta, ed anche delle forze di polizia. Sulla criminalità dilagante, prima interna, da almeno dieci anni anche straniera, le leggi permissive dei “buonisti” dall’area cattolica  all’ultrasinistra hanno consentito e giustificato tutto e non hanno fatto più inasprire le leggi, rendere certa la pena, costruire altre carceri, fermare la depenalizzazione dei reati gravi e l’interdizione dai pubblci uffici. Su questo piano, io e gli altri amici lottiamo da decenni per queste cose, non meno di lei, da molto prima che la delinquenzialità dei clandestini diventasse un  fenomeno così travolgente. Già da anni la giustizia era stata distrutta con la negazione della certezza della pena. Io, peraltro, individualmente, ritengo che la pena di morte per i crimini più efferrati e confessati debba trovare applicazione. Ma già da tanto, e non sto qui a raccontare, abbiamo tentato questo ed altro. Il problema di fondo è che gli italiani stanno attraversando un tunnel interminabile di corruzione e di sopraffazione da un lato e di rinuncia e rassegnazione dall’altro. In questo ritengo che i leghisti non facciano eccezione. Anzi, con la richiesta scomposta e gridata anche in maniera isterica di “giustizia”, svolgono il ruolo svolto dall’acido: distruggono quanto ancora vi è di patrimonio ideale, civile, storico degli italiani di qualsiasi regione e di qualsiasi comune per invettive campanilistiche, grette manifestazioni xenofobe e per una psuedo-cultura di dilettantismo dialettale davvero sempliciotta e comica. In riferimento alla mafia, storicamente è assodato che essa fu riportata dai vincitori americani e da Luciano e garantita in tutto dal nuovo regime “antifascista”. Gran parte delle cose che dicono i capi leghisti tuttavia è espressione di un “regressus” e di un’involuzione mentale incontestabili, ed esula o almeno non si limita all’esigenza di giustizia fiscale e, soprattutto, non ha a che fare con il futuro delle nostre generazioni e di quelle dei popoli europei. D’altro canto, non disconosco che già da anni tanti italiani che militano nella Lega sarebbero degli ottimi patrioti. Perfino nelle ultime elezioni, dei miei cari amici, muovendosi nella stessa “logica” emotiva” rappresentata dalle sue parole, hanno operato la stessa scelta, due anche candidandosi, di cui uno come sindaco. A che pro? La loro “scelta” e di quella di tanti altri è stata dettata dalle condizioni di esasperazione in cui sono vissuti e vivono tuttora… ma gli allettamenti e le attrazioni e le… decisioni prese secondo condizioni di necessità emotiva possono essere comprese ma non condivise. Per di più, nel tentativo di estendere, anche giustamente, la loro presenza al centro-sud, non vanno per il sottile nella ricerca delle persone da candidare: l’importante è averle, cioè, in questo, seguono purtroppo la prassi degli altri partiti. E non sono assolutamente condivisibili ma da condannare con le parole e con i fatti gli attacchi sciagurati e moralmente disonesti che Bossi conduce contro la storia del popolo italiano, e i suoi simboli, popolo in cui fluiscono e rifluiscono da sempre  le più diverse tradizioni locali che ne rappresentano semmai la solidità e la coesione civile, oltre ogni divisone di orgine ideologico, religioso e… pesudogegrafico. In fin dei conti, io non penso che lei sarebbe felice nel vedere il tricolore stracciato e usato come straccio. Si ricordi e non dimentichi mai cosa disse Bossi a Venezia e di come con la volgarizzazione di “Roma ladrona” di fatto non fa altro che istigare un campanilismo e un regionalismo tanto idioti quanto feroci e non già condannare, apertis verbis, i partiti e la classe industriale del nord che hanno portato tutto il Paese a vivere in questo degrado morale e civile. La bile e l’arroganza di quest’uomo in prospettiva servono a poco. La ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti. Domenico Cambareri
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Lega o non lega? Sì alla lotta alla corruzione e alla certezza e trasparenza delle entrate e delle uscite e delle pene… ma per tutto il resto? Secondo scambio di opinioni

27 Agosto 2009

Lega o non Lega? Secondo scambio di opinioni

 

15 Agosto

I candidati della lega Nord non sono stati tali tanto per averli..io per esempio sono stata scelta e messa nella lista di centro per le passate votazioni Europee solo ed esclusivamente dietro presentazione del mio Curriculum, non sto scherzando e lo sa perchè ho richiesto a questo partito tale candidatura? perchè mi sono informata sui deputati e senatori della Lega Nord e NON ci sono condannati indagati ecc ecc – vede, possono anche essere a volte un pò goliardici, ma è e sarà il solo partito che sarà sempre sopra la soglia di sbarramento del 4% e il solo a garantire e tenere testa al PdL al fine di garantire la democrazia della Nazione, a meno che il PD elegga a segretario Bersani, ecco questo è un’altro politico che sta vicino al popolo. Dopo che il federalismo fiscale è diventato legge lo spot propagandistico “Roma Ladrona” è stato archiviato, ma anche quando lo gridavano io non mi sono mai sentita offesa perchè non si riferivano ai Romani ma al luogo dove arrivavano tutti i soldi dei contribuenti, purtroppo anche i miei….. saluti Bruna Di Berardino www.brunadiberardino.it

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27 Agosto 2009
Che la Lega abbia candidato lei e candidi altre persone dalla personalità limpida e cristallina, non lo contesto e non che può che fare, e farmi, piacere, come nel caso delle persone mie amiche a cui mi sono già riferito. Ma questo non è tutto e non è neppure la cosa di maggiore rilevanza nella scelta delle candidature. Al tempo stesso, essa non è affatto scarsamente considerata, anzi è un segnale concreto di come la Lega desidera e voglia muoversi dall’Emlia alla Sicilia. I problemi sono di diverso ordine. Innanzitutto, quelli legati alla rudezza e alla volgarità del linguaggio di Bossi, il quale spesso va trattato per quello che è:  preso per la collottola per sbattergli ben bene il grugno al muro. E’ il solo linguaggio che è aduso a comprendere, nonostante le gratificanti e signorili espressioni di fraterna amicizia che gli manifesta e gli rinnova il premier. La squisitezza del linguaggio di Berlusconi, che definisce “carezze” le parole di Bossi rivolte al suo elettorato, è un chiaro segno del disagio estremo che quest’uomo provoca negli altri, abituato com’è a vivere per contrade selvagge, e aduso com’è ad adottare tanti parossismi in certi suoi sproloqui, sicuro com’è che più ferino è nelle espressioni più scalpore e giubilo provoca nelle plebi più scomposte e umorali che lo seguono. Dopo una salutare sbattuta del grugno, Bossi, con la coda tra le gambe, comincia a ragionare un pò di più,…gli ritorna un pò di bonaccia in testa e al cuore ma certo non si può sempre fare così ogni volta che blatera e sciorina espressioni indicibili, e soprattutto falsifica la storia e trasceglie, nella sua abissale ignoranza, uno degli inni di indiscusso patriottismo italiano. A nessuno di noi e men che mai a lui è consentito ululare e sbranare i simboli collettivi e i collanti più intoccabili e sacri di un popolo, delle sue storie e tradizioni: questo non si azzardarono a farlo neppure i brigatisti! Poi, ancora, vi sono i continui colpi di coda di suoi seguaci che propongono cose davvero amene, per metterla sul comico e non sul grottesco, come lo studio dei dialetti, che costituiscono anche parte del “retrò” postsessantottino e cgilellino. Infine, lo sciocchezzaio che ci costa suon di quattrini ogni giorno, come la moltiplicazione dei centri di spesa, da nazionali diventati regionali, e di tutta l’enorme processione e moltiplicazione burocratica che ne è seguita. Esercito, carabinieri, vigili del fuoco, istruzione, ministeri di tutti i tipi ed enti nazionali (…lasciamo stare lo sciacallesco smembramento regionale dell’Anas?) hanno dovuto ristrutturarsi tutti con la “periferizzazione” delle direzioni: una per ogni regione! Altro che economie di scala: emorragie leghiste! E’ qualcosa di pazzesco, che non porta nessuna trasparenza ma solo un aggravio enorme e incalcolabile dei costi. La Lega, se vuole fare il salto definitivo in grado di consentirle di svolgere un ruolo politico nazionale al di sopra dello sbarramento elettorale e dello scacchiere regionale, deve voltare pagina su tutto questo e su altro ancora, affrancandosi definitivamente dalla spoetizzata visione dell’abitante del villaggio. Deve abbandonare queste balle che ha abbandonato come quelle delle macroregioni. Ma il tempo corre in fretta. Essa ha molte carte da giocare in positivo, nell’interesse di tutti, ma deve abbandonare cliché ritriti e linguaggi vetusti e ribaldi. Non si tratta di dipingere qui il futuro di una Lega per come a me fa o farebbe comodo. Una forza politica dinamica, rinnovratrice, aggressiva contro il pantano nauseabondo della politica con tutto quello che esso impone di inefficienza clientalismo e corruzione, una forza politica siffatta è la benvenuta e non potrà che trovare adesioni e convincimenti razionali ben più radicati di quelli meramente istintuali (in tanti) e di passione civilie in altri. Certo a me non piace il linguaggio di un uomo buono per tutte le stagioni, per tutti i tradimenti e i rinnegamenti come il clerico-sionista Fini, con tutte le sue invenzione come quella del “patriottismo costituzionale” e la capacità di poter indicare ogni giorno una verità diversa; nemmeno Casini, un fanatico “moderato” ultraclericale… Nella Lega ci sono uomini, fermenti, delle idee che possono alfine trovare capacità di confronto, dibattito e agire da apripista per più larghe intese, per coalizioni di forze e di energie atte a rompere questo maledetto cerchio incantato e innovare davvero il Paese, ma per fare questo essa deve, dovrà fare nel prossimo futuro delle scelte improcastinabili, altrimenti i valichi dei passi verso il centro e il sud rimarranno non tanto dei miraggi quanto una mera estensione geografica ed elettorale di un movimento destinato a svuotarsi e a farsi definitivamente assorbire nella “prassi” della quotidianità politica. Ben vengano quindi le energie di nuovi militanti del nord, del centro e del sud e delle isole nella Lega, purché esse riescano però ad incidere in profondità nel movimento e ad aprire nuovi e fecondi sbocchi elettorali e politici, oltre e senza più le declamazioni di un fondarore sì, ma che rmane figura poco pittoresca e molto, molto ingombrante. Domenico Cambareri
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