Africa. Un paradiso degli animali ha i giorni contati?

07 Settembre 2010

Fonte: Galileo on line

Caterina Visco

 

Il Serengeti tagliato a metà

 

Niente più monumentali migrazioni di gnu, quelle formidabili scene in cui migliaia di animali si riversano nelle praterie in una corsa inarrestabile. Al loro posto, nel Parco del Serengeti sorgerà presto una strada ad alto scorrimento. L’inizio dei lavori è previsto per il 2012. A essere in pericolo è un paesaggio di 5.700 metri quadrati, estremamente complesso e variegato che, oltre a gnu, ospita zebre, leoni, leopardi, elefanti, rinoceronti, licaoni, scimmie, manguste, e che ogni anno attira oltre 90mila turisti da tutto il mondo.
L’autostrada Arusha-Musoma, nei piani del governo della Tanzania, dovrebbe collegare i due distretti del Serengeti e del Loliondo, unendo la costa del Paese con la parte più interna e tagliando in due la nazione e il Parco. Il vantaggio principale sarebbe un più facile trasporto di prodotti e di bestiame che favorirebbe il mercato agricolo rurale. L’autostrada, tuttavia, impedirebbe agli animali migratori di raggiungere il fiume Mara, una fonte d’acqua indispensabile per la sopravvivenza dei mammiferi durante la stagione secca. Inoltre impedirebbe l’arrivo di altri animali dal Kenya alla riserva Masai Mara, una delle mete turistiche più popolari della Tanzania.
“Il Parco è uno degli ultimi posti sulla Terra dove è possibile assistere alle grandi migrazioni, una delle immagini più emblematiche della natura selvaggia. Inoltre alimenta l’ecoturismo, un’importante risorsa economica della Tanzania”, ha spiegato James Deutchs, presidente di WCS-Africa. L’organizzazione, insieme alla società zoologiche di Londra e Francoforte, stanno facendo forti pressioni sul governo della Tanzania per trovare soluzioni alternative.
“Siamo consapevoli che il Paese ha bisogno di adeguate infrastrutture”, ha concluso Markus Borner, direttore del programma africano della Società Zoologica di Francoforte, nel Serengeti dagli anni Cinquanta. “Ma pensiamo che un’opzione migliore sia costruire la strada a sud del Parco. Questa soluzione, oltre ad essere più economica sul lungo periodo, permetterebbe a una porzione maggiore di popolazione di usufruire della strada e lascerebbe integro il Serengeti e il percorso degli animali migratori”.

 

N.b. de L’Europa della Libertà: vi sarà un errore di battitura, ma la superficie coinvolta è da misurare quantomeno in Km quadrati.