Gianfranco Montecarlo, alias Fini, e le bazzecole di un onnipotente

25 Settembre 2010

Domenico Cambareri  per Eulà

 

Fini sta parlando sui suoi siti o parlerà tra poco? Cosa dirà?

 

Abbiamo evitato accuratamente di scrivere sullo scandalo  Fini – Montecarlo. Abbiamo evitato, come sempre cerchiamo di fare, di non coinvolgere la politica, per come la intendiamo noi, e le nostre posizioni su cose di questo tipo che portano inevitabilmente a scivolare su piani inclinati e ben oleati e a scambiare ininterrotti colpi di accuse e di contro accuse. Questo lo abbiamo fatto anche con il disprezzatissimo Fini, che consideriamo uno dei peggiori mali della politica italiana di oggi ed espressione, sul piano dell’etica politica, davvero infame. Solo nelle ultime ore abbiamo ripreso notizie di altri, a cui abbiamo dato un nostro titolo.
Tuttavia abbiamo il dovere di ricordare che questo finimondo su un appartamento dato ad AN in eredità dal testamento di una nobildonna nasce purtroppo e proprio sul terreno della politica. Perché? Perché, appunto, il bene in questione è di un partito. E perché chi guidava quel partito – volendo considerare anche il caso più benevolo circa il suo comportamento – ha agito in maniera assolutamente imprevidente, con inaccettabile superficialità, se non proprio con disinvolta indifferenza mossa dal freddo cinismo che contraddistingue il personaggio, il quale – va da sé il dirlo – è molto probabile che si ritenga intoccabile. L’indifferenza etica e  d’immagine che ha contraddistinto tutta questa operazione immobiliare, sia pure vista come  non illegale, già sul nascere è stata marchiata dal “familismo” più scandaloso. E’ scandaloso appunto vendere un appartamento al di sotto del suo valore ed è ancora più scandaloso apprendere che chi ci abita – a qualsiasi titolo – è il cognato del venditore o, meglio e più precisamente, del presidente del partito al quale apparteneva quel bene immobile venduto. Su questo non ci si gira proprio. E basta questo perché Fini dovrebbe andarsene o dovrebbe essere cacciato via.
Se poi vogliamo aggiungere che ciò è avvenuto in un contesto ben preciso, e che cioè, come la memoria ci dovrebbe ben soccorrere, Fini è stato sin dalla nascita di AN l’unico presidente e che ha mantenuto lo statuto provvisorio per tutti questi lungi anni, dal 1994 in poi, senza mai aver convocato un congresso, presidente di tutto e su tutto, insomma, alla faccia della di tutte le balle che spara su libertà e democrazia, altro che misura colma!
Fini sta parlando sui suoi siti o parlerà tra poco? Cosa dirà? E’ quasi poco importante saperlo. Al di là dalla campagne giornalistiche scatenatesi sull’affaire Montecarlo, dalle repliche di Fini e da quelle che saranno le conclusioni della vicenda sul terreno politico, su quello giudiziario, su quello giornalistico e di quello che diranno i cittadini. E delle dietrologie e degli attacchi a fondo della “banda dei quattro” (Fini, Granata, Bocchino, Briguglio).