Oto Melara. Finmeccanica presenta i protagonisti di un’impresa tecnologica e industriale ai vertici mondiali

29 Gennaio 2011

Fonte: Finmeccanica

 

Finmeccanica presenta il libro

“I ragazzi del ’76 – Vite parallele di Gustavo Stefanini e Sergio Ricci”

 

La Spezia, 28 gennaio 2011 – Finmeccanica ha presentato oggi, a bordo della Portaerei Cavour, il libro “I ragazzi del ’76 – Vite parallele di Gustavo Stefanini e Sergio Ricci” scritto da Laura Maragnani ed edito da UTET. Si tratta del quinto volume della collana che Finmeccanica dedica agli uomini del Gruppo che hanno ricoperto un ruolo importante nello sviluppo industriale e tecnologico dell’Italia.
Il libro ripercorre le “vite parallele” di Gustavo Stefanini, “padre” dell’azienda spezzina Oto Melara, e del suo amico, collaboratore e successore Sergio Ricci. Uomini che avevano fatto del “non apparire” un imperativo che non prevedeva eccezioni. E così storie importanti rischiano di andare perdute per sempre: niente interviste ai giornali, niente archivi. Rimane la memoria, il racconto orale che è l’essenza di questo libro: raccontare personaggi, un’azienda e un territorio grazie al ricordo diretto dei testimoni, di chi questa storia l’ha vissuta in prima persona, di chi Stefanini e Ricci li ha “visti da vicino”.
Un racconto che assume dunque un punto di vista narrativo molto preciso, quello dei protagonisti, con tutto il loro orgoglio: si porta l’eccellenza italiana in giro per il mondo, ma il cuore è a La Spezia, e a La Spezia si torna, sempre. Invenzioni geniali, la capacità di essere più bravi di tutti a fare una certa cosa, la passione, il lavoro di migliaia di persone, un leader indiscusso ma con una grande capacità di “fare squadra”.
Stefanini, classe 1910, arriva in Oto Melara nel 1946 e ci rimane per trentacinque anni, una vita intera. Farà il direttore commerciale, il direttore generale, l’amministratore delegato, il presidente. “È lui l’uomo dell’alfa e dell’omega, il principio e la fine di questa storia”, racconta il libro. In Oto Melara è il Presidente con la P maiuscola. Dotato di grande carisma, era un leader nato: un uomo brillante, coltissimo, con un grande senso di sé.
Era un militare e militare è rimasto fino all’ultimo. Ex ufficiale della Marina, arma in cui aveva fatto la guerra, proprio per questo era abituato a rispettare abitudini e regole e a pretendere dagli altri il rispetto delle regole. L’Oto Melara era così una nave-azienda, di cui lui era il comandante ma in cui tutti dovevano avere ben chiara la propria responsabilità e il proprio ruolo.
È proprio un aneddoto legato alla firma del contratto libico che lo ha reso noto ai più che traccia la figura di Gustavo Stefanini.
Tripoli: luglio 1972. Le trattative andavano per le lunghe e inoltre era il mese di Ramadan e quindi si poteva lavorare solo di notte. Quando finalmente si arriva all’accordo la parte libica presenta il testo del “contrattone” scritto in arabo. Avrebbe potuto esserci scritta qualunque cosa, i collaboratori consigliano di non firmare. Stefanini allora si rivolge al colonnello libico responsabile della trattativa: da ufficiale a ufficiale dammi la tua parola che quello che c’è scritto qui in arabo corrisponde a quanto abbiamo stabilito. “Giuro”, risponde il colonnello libico alzando la mano destra. Stefanini prende la penna e tra lo stupore dei suoi firma: “Io sono il capo e la responsabilità è sempre del capo. Me la prendo tutta”. Da quel momento per i libici Stefanini è “brata Gustavo”, brother (fratello) Gustavo.
Alla cerimonia di presentazione del libro sono intervenuti l’On. Giuseppe Cossiga, Sottosegretario di Stato alla Difesa, l’Amb. Stefano Stefanini, Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica, il dott. Giorgio Zappa, Direttore Generale di Finmeccanica, l’Ing. Carlo Alberto Iardella, Amministratore Delegato di Oto Melara, il dott. Arrigo Petacco, giornalista e storico, Ing. Arcangelo Ferrari, Ex Direttore Commerciale e Co-Direttore Generale Oto Melara. Il dibattito, moderato da Lao Petrilli, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico, è avvenuto alla presenza di Laura Maragnani, autrice del libro, e di Piergiorgio Paterlini, curatore della collana editoriale.