Tremonti e La Russa sono al servizio della Repubblica o prendono ordini da Bossi?

23 Giugno 2011

Fonti: Google, Il Secolo XiX on line

Sara Olivieri

 

“FREGATE” LE FREGATE DAL DUO TREMONTI LA RUSSA. IL CAPO TRIBU’ DEI TERUN CON SCHIOPPO MOSCIO E GRAPPA BEONA  ESULTA CON IL GEMELLO MUAMMAR. E’ ESTA A VARESE E ALLA SIRTE.

NON ABBIAMO RISERVA ALCUNE NEL CONDANNARE APERTAMENTE L’OTTUSITA’ ARROGANTE E INESCUSABILE DEL GOVERNO (CHE STIAMO DOLOROSAMENTE APPOGGIANDO) IN MERITO ALLE FREMM. PRODUZIONI DI ALTA TECNOLOGIA E CANTIERISTICA, PROMOZIONI DELL’ AMMODERNAMENTO E DELLO  SVILUPPO, SALVAGUARDIA DI LAVORO  SPECIALIZZATO IGNORATI. LINEE DI MANTENIMENTO MINIMO lDELLE UNITA’ “TUTTOFARE” DELLA FLOTTA AFFOSSATE. MAI SI E’ VISTO UN GOVERNO CHE COSI’ APERTAMENTE IRRIDE GLI OBIETTIVI DI POLITICA ESTERA DI CUI LO STRUMENTO MILITARE RAPPRESENTA IL DATO CONCRETO. MAI GLI AMMIRAGLI SONO STATI COSI’ SBEFFEGGIATI E DERISI! ANCHE DI QUESTO DOBBIAMO ESSERE GRATI A TREMONTI, LA RUSSA E SILVIO IL SUCCUBE, MAI COME IN QUESTO SI VEDE IL RISULTATO NEFASTO, DISTRUTTIVO, PARTITOCRATICO  E CLIENTALARE  DEL VERTICE LEGHISTA  E  DEL BOSSOLO FUSO DI BOSSI. FUORI LA LEGA DAL GOVERNO! OGNI ALTRA SCELTA RISULTERA’ SEMPRE MENO SCELLERATA E MENO DISTRUTTIVA! 

LA RUSSA E TREMONTI SONO NEI FATTI IL CORRISPETTIVO DEI ROSSO POMODORO E VERDE PETROLIO DELL’ESTREMA SINISTRA? Domenico Cambareri per Eulà

 

 

Pioggia di reazioni a riva trigoso

Fincantieri, si riapre il fronte Fremm

22 giugno, Sestri Levante – «Non abbiamo fatto in tempo a gustarci il risultato del 3 giugno che ritorniamo alle dichiarazioni dell’anno scorso, in piena contraddizione dei propositi annunciati dal ministro Romani». Nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso la mobilitazione si è appena abbassata che ecco arrivare le parole del ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, sul finanziamento alle ultime quattro Fremm. Pronunciate al Salone dell’Aerospazio di Parigi, divulgate a mezzo stampa, riferiscono che non è orientamento del governo ordinare le quattro unità in opzione, ultima tranche del programma firmato nel 2005 per rinnovare la flotta della Marina Militare italiana.
Si torna al luglio scorso, all’anticamera della lotta che ha seguito la presentazione del piano industriale, ai mesi in cui il pianificato smantellamento del cantiere di Riva era solo un’indiscrezione giornalistica. Già allora il ministro La Russa aveva messo in discussione il finanziamento al programma Fremm. Ma poi ci furono gli scioperi, l’intervento degli esponenti politici di maggioranza e opposizione, le manifestazioni di piazza a sostegno della fabbrica culminate nel ritiro del piano e nell’impegno del governo – per voce del ministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani – a fare il possibile per salvare il comparto. Alla luce della cronaca recente, la cancellazione delle quattro fregate suona come uno schiaffo. «Consideriamo le affermazioni del ministro La Russa dannose e inopportune – scrivono i rappresentanti sindacali unitari –. La conferma del finanziamento è fondamentale per il rinnovo della flotta della Marina militare, per mantenere integra la credibilità del nostro paese nel rispetto degli accordi presi in ambito internazionale e, inoltre, per avere un carico di lavoro che renda possibile il futuro della divisione militare». Se le prime quattro Fremm sono in costruzione a Riva (una sarà varata il 16 luglio), la quinta e la sesta non dovrebbero essere in discussione, mentre per la settima e l’ottava il finanziamento è previsto entro il 2013 ed entro il 2015 per le ultime due. «La notizia è allarmante e dovremo verificarla nei prossimi giorni. Il tempo perché il governo rimedi c’è ancora» afferma il segretario territoriale Fiom Cgil, Sergio Ghio, mentre il collega responsabile di Genova, Bruno Manganaro, aggiunge: «Dopo il 3 giugno pensavamo fosse possibile costruire un nuovo metodo di confronto, ma se la pratica rimane quella degli annunci possiamo garantire fin da oggi che le iniziative di lotta riprenderanno con la stessa determinazione dei mesi scorsi». Secondo il segretario di Fim Cisl Tigullio, Omar Di Tullio, la partita è ancora aperta, legate alla scadenza del governo: «Tra la fine della legislatura e la prossima – dice – mi auguro che siano rispettati i patti e anche le ultime Fremm siano finanziate, come da programma». Per il segretario Uilm di Genova, Antonio Apa, l’atteggiamento del governo ha dell’incredibile: «Invece di dare coerenza e continuità agli impegni presi con il ritiro del piano industriale – afferma – il ministro La Russa si ostina imperturbabile a cancellare il programma Fremm. A che gioco stiamo giocando?». Una lunga sequenza di domande la pone anche il segretario del Partito Democratico del Tigullio, Luca Garibaldi: «Qual è la vera linea del governo? C’è o no l’impegno reale a rilanciare la cantieristica o ci si limita alle promesse? è inaccettabile procedere a colpi di annunci e smentite: il governo deve uscire dall’ambiguità ed esprimere una posizione chiara assumendosi le proprie responsabilità».
Infine Gabriella Mondello, onorevole Udc, ricorda che, visto quanto accade nel Mediterraneo, le fregate assolvono a compiti utili: «Bisogna che il governo faccia la sua parte, confermando i dati già acquisiti e gli impegni internazionali assunti».