Come liberarci dalla speculazione finanziaria? Ecco le mie riflessioni tra storia e attualità

16 Agosto 2011

Filippo Giannini

 

NON CAPIVO E ANCORA NON CAPISCO BENE … PERCHE’ LA MIA E’ L’’INTELLIGENZA DI UN BISCHERO

Una passaggiata tra economia e politica dal ‘900 ad oggi nel ricordo di Giacinto Auriti e di Ezra Pound

 

Per ben comprendere quanto vado a scrivere debbo di nuovo ricordare che per anni ho rietuto che di finanza e di economia ne capivo meno di niente.
Ciò premesso, sette o otto anni fa ebbi l’incarico di promuovere una iniziativa, molto allettante: niente po’ po’ di meno che concepire un MANIFESTO DEL XXI SECOLO. In altre parole, un MANIFESTO DI VERONA aggiornato ai tempi di oggi. Certamente, una operazione decisamente di non facile esecuzione, ma dato che da sempre desideravo e attendevo che qualcosa del genere si presentasse sul nostro scenario politico, immodestamente mi buttai nell’impresa. Invitai ad aderire un certo numero di personalità e insieme iniziammo il lavoro. Fra i componenti della pattuglia dei presuntuosi, faceva parte anche il Professor Giacinto Auriti. Pochi non conoscono questo studioso le cui capacità andavano ben al di là del comune intendere. Anticipo: chi scrive queste note non capiva del tutto i concetti che lo studioso andava esponendo via via. Il Professor Auriti pretese di inserire nelle Proposte Ideali del MANIFESTO DEL XXI SECOLO, al Punto 12: <<La proprietà privata, frutto del lavoro e del risparmio individuale ed integrazione della personalità umana, è garantita dallo Stato. Essa non deve però diventare disintegratrice della personalità fisica e morale di altri uomini, attraverso lo sfruttamento del loro lavoro>>. Sin qui nessun problema, anche per i limiti che il Padre Eterno ha concesso alla mia intelligenza. Il problema si presentò quando il Professor Auriti dettò il Punto 13, nel quale si legge: <<Il popolo crea la ricchezza col proprio lavoro. La moneta nasce dunque di proprietà dei cittadini. Essa è di proprietà del portatore e la sovranità su di essa appartiene al popolo>>. Non afferravo bene i concetti, specialmente nella seconda parte. Il Professor Auriti provò ripetutamente a spiegarmelo; parlava di proprietà della moneta, di Signoraggio bancario ecc. Continuavo a non capire. Dopo tanto tempo, recentemente sono tornato a riflettere più in profondità sul significato di questi concetti enunciati da Auriti sull’onda dell’influenza poundiana ed ho cominciato (ripeto: solo cominciato) a capire perché non capivo, visto che per me era istintivamente inconcepibile che lo Stato, e questo dal termine della Seconda Guerra Mondiale, non fosse padrone della moneta. Il povero Professor Auriti aveva provato a prendermi per mano, come fece Virgilio con Dante e immettermi nella melma infernale creata dai predatori dei beni comuni, novelli Mefisto che oggi hanno nome, anziché Inferno: Casta, Parlamento o, per chiarirci meglio: Democrazia surrettiziamente intesa. In realtà, dietro queste enunciazioni si cela il potere dei grandi operatori di borsa, che è in grado di interdire e neutralizzare l’azione dei Parlamenti che possiamo immaginare come i più virtuosi possibili.
Denuncia http://dmonax.blogspot.com: <<Il Signoraggio bancario è la frode del debito pubblico>>. E inizia: <<Il signoraggio è la più colossale truffa che sia mai stata organizzata nella storia. È il mezzo usato da pochi uomini per ottenere un potere supremo: il potere di governare, intere nazioni (…)>>. Non fu forse Thomas Jefferson che avvertì: <<Se il popolo americano permetterà mai alle banche di controllare l’emissione della sua moneta corrente, prima con l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le società che vi cresceranno attorno priveranno il popolo di ogni sua proprietà, al punto che i suoi figli si ritroveranno senza casa sul continente che occuparono i loro padri>>. Questa fu la risposta che Jefferson scrisse nel 1781 ad Alexander Hamilton che esercitava pressioni affinché il Congresso autorizzasse la costituzione della prima Banca Centrale di proprietà privata. Vinse Hamilton! Ma quel male non investì solo l’America! Oggi i due terzi degli Stati del mondo (quelli sotto l’influenza della politica degli autoproclamatisi “Angeli del Bene”), per emettere moneta l’hanno chiesta in prestito a delle Banche Centrali private, che creano questo denaro dal nulla: il costo è semplicemente quello della stampa (o poco più), e dalla differenza del valore facciale della moneta e il costo per la produzione viene addirittura caricato di interessi. Esempio: se il valore facciale della moneta è di 100 Euro e le spese per l’emissione sono 0,03 Euro, sulla differenza di 99,97 Euro lo Stato carica un tanto di interessi e il tutto va a beneficio delle Banche private.
<<E io pago!!>>, esclamerebbe Totò.
Non contento di quanto il Professor Giacinto Auriti aveva provato a spiegarmi, alcuni giorni fa chiesi a un amico che era venuto a trovarmi come fosse possibile che una simile truffa venisse concepita, perpetrata e attuata per decenni senza che un qualsiasi magistrato intervenisse per denunciarla. <<Sei il solito bischero>>, mi rispose <<Quei signori dispongono di un tale potere da riuscire a scatenare guerre per mantenerlo e pensi che un “povero magistrato” possa fermarli?>>.
Questo spiega, qualora ce ne fosse bisogno, il perché del conflitto mondiale. C’era “lui” che si opponeva al Signoraggio bancario che (ora uso parole mie) è l’insieme dei redditi ottenuti dalle banche private, con sistemi truffaldini, derivati dall’emissione della moneta controllata dalla Banca Centrale, la quale, a sua volta è controllata da privati. Per maggior chiarezza, ecco come si svolgerebbe la faccenduola (http://dmonax.blogspot.com): <<L’emissione del denaro da parte della Banca Centrale, avviene solo in contropartita a Obbligazioni emesse dallo Stato al corrispettivo valore. Semplice esempio: “quando lo Stato ha bisogno di un milione di Euro, emette titoli di Stato (come BOT, CCT etc.) da un milione di Euro. Per chi non sapesse cosa sono questi titoli: sono come dei ‘pagherò’ che alla scadenza lo Stato ripagherà ai loro proprietari, dandogli capitale più una percentuale di interessi”>>. Si spiega perché “lui” – conscio della truffa perpetrata ai danni dei cittadini italiani – impose la Legge Bancaria del 1936. Legge, la quale, fra l’altro imponeva che le banche più importanti fossero controllate indirettamente dallo Stato tramite l’IRI. Questa Legge prevedeva ed imponeva che l’esercizio dell’attività di vigilanza fosse attribuita alla Banca d’Italia. Nello svolgere questa attività, la Banca Centrale DEVE SEGUIRE L’INDIRIZZO POLITICO DEL GOVERNO. Se grazie (!) alla sconfitta militare del 1945, le famose e oscure lobby tornate in vita, possono esercitare il loro potere, per cui l’economia guida la politica, troviamo la spiegazione del perché “lui” doveva scomparire. Ma anche Adolf Hitler (checché si dica, oltre alle infamie e ai crimini, qualcosa di buono lo fece) andò oltre: per far uscire la Germania dai disastri creati dagli infami trattati di Versailles e dalla Repubblica di Weimar, nazionalizzò le banche tedesche, per cui la moneta veniva stampata direttamente dallo Stato germanico.
L’Italia oggi ha un debito pubblico ammontante a 1.879.900.000 (un miliardo ottocentosettantanove milioni e novecento mila Euro): qualche amico lettore sa spiegarmi come è composto questo debito? Credo che la mia curiosità sia facilmente comprensibile. Quello che non è comprensibile – e di ciò mi scuso – è l’articolo nel suo insieme. Mi sembra impossibile che i popoli siano assoggettati ad una simile truffa e la mia penna è confusa come la mano che la guida. Concludo con la risposta dell’imprenditore, scrittore e conferenziere Savino Frigiola, ad una domanda di un intervistatore, il quale così disse: <<La ricetta per schivare queste manovre di strangolamento sono abbastanza semplici, facili da praticare, collaudare e sicure. Poiché la maggior parte del debito pubblico viene creato dall’emsssione monetaria abilmente carpita dai banchieri privati, BCE o Federal Riserve che sia, è sufficiente che lo Stato invece di emettere propri titoli di debito per poi scontarli o venderli al sistema bancario, alle condizioni imposte volta per volta dal creditore, emetta direttamente i propri titoli monetari con i quali monetizzare il proprio mercato mediante il pagamento di opere o attività di pubblico interess,e e non si creano debiti>.
Capito? Non sarebbero più necessarie manovre o manovrine pagate dai soliti cittadini bischeroni. Per risolvere tutto sarebbe necessaria una semplice operazione POLITICA. Ma con quale politici? Quelli che ancora oggi esaltano il macello di Piazzale Loreto?