Fondazione Basso: aggiornamento osservatorio su diritti fondamentali EU

16 Settembre 2011

Fonte: Fondazione Basso

Riferimento: C.I.R.D.C.E. www.europeanrights.eu

 

OSSERVATORIO SUL RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI IN EUROPA

Newsletter n. 28 – 15 settembre 2011

Aggiornamento sulla giurisprudenza e sugli atti rilevanti per la protezione dei diritti fondamentali inseriti nel sito www.europeanrights.eu

 

Quanto agli atti dell’Unione europea abbiamo inserito:
• la comunicazione della Commissione europea del 20 luglio 2011 sull’agenda europea per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi;
• la risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio 2011 su un approccio globale alla protezione dei dati nell’Unione europea;
• la risoluzione del Parlamento europeo del 6 luglio sulle donne e la direzione delle imprese;
• il rapporto dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali del 5 luglio 2011 sui migranti in posizione irregolare;
• la risoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2011 sul futuro dei servizi sociali di interesse generale;
• il rapporto dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali del 23 giugno 2011 su omofobia, transfobia e discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale;
• il rapporto annuale dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali del 15 giugno 2011.
Per la Corte di giustizia abbiamo inserito le sentenze:
• 13 settembre 2011, causa C-447/09, Prigge e.a., sul divieto di discriminazioni basate sull’età in materia di lavoro;
• 6 settembre 2011, C-108/10, Scattolon, sui diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese;
• 28 luglio 2011, C-69/10, Samba Diouf, sul diritto d’asilo e il principio di tutela giurisdizionale effettiva, che applica l’art. 47 della Carta;
• 21 luglio 2011, causa C-104/10, Kelly, sull’accesso alla formazione professionale, la parità di trattamento tra uomini e donne e l’accesso alle informazioni;
• 21 luglio 2011, causa C-506/08 P, Svezia c. MyTravel e Commissione europea, sull’accesso ai documenti delle istituzioni dell’UE;
• 21 luglio 2011, causa C-503/09, Lucy Steward, sulla subordinazione al requisito di residenza abituale o di soggiorno della concessione di una prestazione per inabilità temporanea a giovani disabili;
• 12 luglio 2011, causa C-324/09, L’Oréal e a. c. eBay, sulla proprietà intellettuale e le violazioni dei diritto dei marchi commesse dagli utenti di società che gestiscono mercato online;
• 7 luglio 2011, causa C-101/10, Pavlov, sul divieto di discriminazione basato sulla cittadinanza e l’iscrizione all’albo dei praticanti avvocati;
• 7 luglio 2011, causa C-310/10, Agafiţei e a., sui diritti retributivi dei magistrati e la discriminazione operata in funzione dell’appartenenza a una categoria socio professionale o del luogo di lavoro;
• 30 giugno 2011, causa C-271/10, VEWA, sul diritto d’autore e la remunerazione spettante agli autori in caso di prestito;
• 30 giugno 2011, causa 212/08, Zeturf Ldt, sul monopolio di scommesse ippiche fuori dell’ippodromo e la libera prestazione di servizi;
e le Conclusioni dell’Avvocato generale:
• 14 luglio 2011, C-27/09 P, Francia c. People’s Mojahedin Organization of Iran, sull’iscrizione nelle black lists e il diritto ad un controllo giurisdizionale effettivo.
Per la Corte europea dei diritti umani segnaliamo le sentenze:
• 26.07.2011 Georgel e Georgeta Stoicescu c. Romania (no 9718/03), sulla violazione dell’obbligo dello Stato di proteggere la ricorrente, divenuta disabile dopo essere stata attaccata da una banda di cani randagi ;
• 26.07.2011 Orujov c. Azerbaïdjan (no 4508/06), sul diritto ad elezioni libere;
• 26.07.2011 Shaw c. Ungheria ( no 6457/09), sulla violazione del diritto alla vita privata e familiare, poiché lo Stato non ha fatto in modo che il bambino rapito dalla mamma ritornasse a Parigi dal padre;
• 26.07.2011 Ringier Axel Springer c. Slovacchia (no 41262/05), sulla libertà di espressione di un proprietario di un giornale;
• 26.07.2011 M. e altri c. Bulgaria (no 41416/08), sulla detenzione del ricorrente afgano in attesa di estradizione, considerata in violazione della Convenzione: lo Stato convenuto è tenuto a modificare la propria legislazione per offrire ulteriori garanzie in materia di espulsione;
• 21.07.2011 Fabris c. Francia (no 16574/08), sulla differenza di trattamento tra figli naturali e figli legittimi nella procedura di successione, considerata non discriminatoria;
• 21.07.2011 Heinisch c. Germania (no 28274/08), sulla libertà d’espressione, nel caso del licenziamento di una infermiera dopo che questa aveva iniziato un’azione penale contro il suo datore di lavoro per negligenza nelle cure amministrate ai pazienti;
• 21.07.2011 Grimkovskaya c. Ucraina (no 38182/03), sulla turbativa della vita familiare dei ricorrenti per la circolazione stradale e l’inquinamento;
• 19.07.2011 Khashuyeva c. Russia (no 25553/07), sulla morte di un minore di 11 anni durante una operazione speciale in Cecenia;
• 19.07.2011 UJ c. Ungheria (no 23954/10) sulla libertà di espressione, nel caso della condanna penale di un giornalista per aver vivamente criticato su un giornale nazionale la qualità di un famoso vino prodotto da un’impresa di proprietà pubblica;
• 12.07.2011 Maioli c. Italia (no 18290/02), sul diritto di proprietà, in un caso in cui la lunga durata del permesso di espropriare e del divieto di costruire è stata ritenuta equivalente a una espropriazione senza indennizzo;
• 12.07.2011 Šneersone e Kampanella c. Italia (no 14737/09), sul diritto alla vita privata e familiare, in una controversia riguardante l’affido di un minore tra la madre residente in Lettonia e il padre residente in Italia;
• 6.07.2011 Al-Skeini e altri c. Regno Unito ( no 55721/07) sull’obbligazione di investigare sul decesso di sei civili uccisi in Irak nel 2003 nel corso di incidenti che avevano coinvolto soldati britannici;
• 6.07.2011 Al-Jedda c. Regno Unito, sentenza di Grande Camera (no 27021/08), sulla detenzione di un civile iracheno da parte delle forze britanniche in Irak, considerata incompatibile con la Convenzione;
• 6.07.2011 Stummer c. Austria, sentenza di Grande Camera (no 37452/02), sulla non iscrizione di un detenuto al regime pensionistico per il lavoro svolto in prigione, considerata conforme alla Convenzione;
• 6.07.2011 Hellig c. Germania (no 20999/05), in cui la Corte ha ritenuto che tenere un detenuto nudo in una cella di sicurezza per 7 giorni costituiva un trattamento inumano e degradante;
• 6.07.2011 Bayatyan c. Armenia, sentenza di Grande Camera (no 23459/03) in cui la Corte ha ritenuto che la detenzione di un obiettore di coscienza che aveva rifiutato di eseguire un servizio militare violava la sua libertà di religione;
• 6.07.2011 Fyodorov e Fyodorova c. Ucraina (no 39229/03) sull’uso eccessivo della forza da parte di due poliziotti nei confronti dei ricorrenti e sull’assenza di un’inchiesta effettiva;
• 6.07.2011 Shishkin c. Russia (no 18280/04) sugli atti di tortura commessi dalla polizia per ottenere una confessione dal ricorrente detenuto;
• 5.07.2011 Velkhiyev e altri c. Russia (no 34085/06) sulle torture inflitte ai due ricorrenti e sulla morte di uno dei due per mano di agenti delle forze dell’ordine russe;
• 5.07.2011 Panthusheva e al. C. Bulgaria (no 40047/04 e al.): cancellazione dal ruolo della causa relativa all’ingerenza dello Stato nell’organizzazione della Chiesa ortodossa bulgara, che sviluppa la giurisprudenza precedente;
e le seguenti decisioni sulla ammissibilità:
• 8.07.2011 Ouardiri c. Svizzera (no 65840/09) e Lega dei musulmani di Svizzera e altri c. Svizzera (no 66274/09) sul divieto di costruire minareti: i ricorsi sono stati considerati inammissibili perché i ricorrenti non si potevano considerare “vittime“ ai sensi della giurisprudenza della Convenzione;
• 6.07.2011 Sfountouris e altri c. Germania ( no 24120/06), sul rifiuto della Germania di indennizzare i discendenti delle vittime di un massacro perpetrato dalle SS in Grecia.
Si ricorda inoltre che il 28.07.2011 la Corte ha pubblicato nuove istruzioni sulle domande di misure individuali proposte per ottenere la sospensione di provvedimenti di espulsione:
Link: http://www.echr.coe.int/NR/rdonlyres/9A910DAD-53E5-4B30-9748-322AC6015508/0/INSTRUCTION_PRATIQUE_Demandes_de_mesures_provisoires_juillet_2011_FR.pdf
In ambito extraeuropeo abbiamo inserito:
• le sentenze della Supreme Court of the United States del 23.05.2011, caso Brown, Governor of California, et al. v. Plata et al., che conferma l’ordine emanato dalla corte istituita ai sensi del Prison Litigation Reform Act del 1995, di ridurre la popolazione carceraria della California al fine di rimediare all’estremo sovraffollamento considerato come causa principale di violazione dei diritti derivanti dall’Ottavo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti; e del 02.03.2011, caso Snyder v. Phelps et al., che ribadisce il primato del diritto alla libertà di espressione sancito nel Primo Emendamento della Costituzione anche a fronte di dichiarazioni offensive e volte a provocare sofferenza emotiva laddove comunque inerenti a questioni di valenza pubblica;
• la sentenza della Corte Interamericana dei Diritti Umani del 19.05.2011, caso Vera Vera y otra vs. Ecuador, che ha condannato lo Stato per violazione dei diritti alla vita e all’integrità personale in ragione dell’inadeguatezza delle cure mediche ricevute dal signor Pedro Miguel Vera Vera mentre si trovava in custodia detentiva e del successivo decesso;
• la sentenza della Trial Chamber II del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda del 17.05.2011, caso The Prosecutor v. Ndindiliyimana et al., che ha condannato Augustin Ndindiliyimana, Capo dello staff della Gendarmerie, al periodo già scontato in detenzione, per genocidio, crimini contro l’umanità e per gravi violazioni dell’Articolo 3 comune alle Convenzioni di Ginevra e al Secondo Protocollo Aggiuntivo; Augustin Bizimungu, Capo dello staff delle Forze Armate ruandesi, a 30 anni di reclusione per genocidio, crimini contro l’umanità e per gravi violazioni dell’Articolo 3 comune alle Convenzioni di Ginevra e al Secondo Protocollo Aggiuntivo; François-Xavier Nzuwonemeye, Comandante del Battaglione Reconnaissance (RECCE), a 20 anni di reclusione per crimini contro l’umanità e per gravi violazioni dell’Articolo 3 comune alle Convenzioni di Ginevra e al Secondo Protocollo Aggiuntivo e Innocent Sagahatu, Comandante dello Squadrone A del Battaglione RECCE, a 20 anni di reclusione per crimini contro l’umanità e per gravi violazioni dell’Articolo 3 comune alle Convenzioni di Ginevra e al Secondo Protocollo Aggiuntivo.
Per quanto riguarda le giurisprudenze nazionali meritano di essere segnalate:
• Belgio: le sentenze della Cour Constitutionnelle del 31.05.2011, che sancisce l’illegittimità costituzionale dell’articolo 318, paragrafo 2, del Codice Civile, in materia di azione di disconoscimento della paternità, nonché la contrarietà alle prescrizioni di cui agli articoli 8 e 14 della CEDU; e nuovamente del 31.05.2011, che si pronuncia a favore della legittimità costituzionale di taluni articoli della legge 17 Giugno 2009, in tema di assicurazione privata contro le malattie, e della compatibilità con la normativa comunitaria rilevante in materia;
• Bosnia e Erzegovina: la sentenza dell’Ustavni sud (Corte costituzionale) del 21.01.2011, che, applicando anche la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, ha riconosciuto una violazione del diritto alla ragionevole durata del procedimento ai sensi della Costituzione dello Stato e delle disposizioni della CEDU;
• Francia: le sentenze della Cour de cassation del 29.6.11 sull’orario di lavoro, che richiama le direttive in materia e l’art.31 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE; del 3.6.11 che richiama le disposizioni della CEDU in una controversia riguardante prestazioni sociali richieste da parenti di immigrati che avevano ottenuto il ricongiungimento familiare, la sentenza del Conseil constitutionnel del 9.6.2011 in materia di asilo e immigrazione, che richiama le direttive UE e la giurisprudenza della Corte di giustizia;
• Germania: la sentenza del Bundesverwaltungsgericht (Corte federale amministrativa) del 31 marzo 2011 sul diritto di asilo, che richiama la direttiva UE e la sentenza della Corte di giustizia del 9 novembre 2010 (C-57/09, C-101/09); la sentenza del Verwaltungsgerichtshof (Corte amministrativa di appello) del Baden-Württemberg (Mannheim) del 30 maggio 2011 sul mancato riconoscimento di una patente di guida rilasciata da un altro stato UE, in violazione del principio di domicilio di cui all’art 8 della direttiva 91/439/CEE: la Corte fa riferimento alla sentenza della Corte di giustizia del 19 maggio 2011 (C-184/10 – Grasser);
• Gran Bretagna: le sentenze della United Kingdom Supreme Court del 29.06.2011, in cui la Corte ritiene all’unanimità che alcune delle garanzie dell’art.6 CEDU (nel caso in esame, la presenza di un avvocato nel procedimento disciplinare interno ad un istituto scolastico per un dipendente accusato di molestie sessuali) non si debbano obbligatoriamente applicare quando tale procedimento non abbia un effetto sostanziale sulla determinazione dei diritti civili dell’individuo; del 10.06.2011, sulla compatibilità della normativa internazionale contro il rapimento dei minori e la protezione dei loro diritti nella CEDU; del 25.05.2011, in cui la Corte, alla luce della giurisprudenza di Strasburgo sul diritto alla libertà, dichiara che la mancata revisione da parte delle autorità competenti della detenzione di un immigrato illegalmente soggiornante in Inghilterra rappresenta una violazione delle garanzie procedurali previste dall’art 5 CEDU; sempre del 25.05.2011, sulla nozione di errore giudiziario e la violazione del diritto all’equo processo che esso comporta; le sentenze dell’England and Wales High Court del 30.06.2011, in materia di obbligazioni extra-giurisdizionali imposte dalla CEDU agli Stati ed in particolare in materia di rispetto del diritto alla vita dei militari inglesi in Iraq, in un caso di “fuoco amico”; del 9.06.2011, in cui la Corte dichiara la violazione del diritto al rispetto della vita famigliare nel caso dell’allontanamento di un giovane disabile dalla casa famigliare imposto dall’autorità locale; del 10.06.2011, in cui la Corte ritiene ammissibile alla luce degli standard CEDU un’azione penale per abusi sessuali nei confronti di un ragazzo che aveva commesso gli abusi all’età di 12 anni; del 03.05.2011, sulla violazione del diritto alla libertà religiosa di un prigioniero mussulmano obbligato a sottoporsi ad alcuni esami clinici nonostante stesse seguendo un digiuno volontario; le sentenze della England and Wales Court of Appeal del 17.06.2011, sulla compatibilità della legge inglese che bandisce i distributori di sigarette con il diritto di proprietà di cui all’art.1 Protocollo Addizionale 1 della CEDU, fatto valere in giudizio dai titolari di una compagnia che li produce; sempre del 17.06.2011, sulla protezione della libertà di espressione di un giornalista, licenziato per il linguaggio utilizzato nel criticare la politica antifumo di un’agenzia di adozioni;
• Irlanda: le sentenze dell’High Court del 07.06.2011, che, analizzando i precedenti giudiziari interni e della Corte di Strasburgo nonché la compatibilità della normativa nazionale con le disposizioni CEDU, si pronuncia contro l’asserita inidoneità della regole sostanziali di common law in tema di controllo giurisdizionale (judicial review) a tutelare i diritti fondamentali della persona per ciò che concerne, in particolare, la materia del diritto d’asilo e i provvedimenti di espulsione; del 05.05.2011, che ha accolto la richiesta del ricorrente di riesaminare la decisione di rigetto della propria domanda d’asilo emessa dal Refugee Appeals Tribunal. La corte ha richiesto il riesame della posizione del ricorrente in merito alla sua complicità in azioni identificabili come crimini contro l’umanità, compiute in qualità di comandante regionale di un gruppo Talebano in Afghanistan, quale causa di esclusione dello status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra e della Direttiva 2004/83/EC; del 07.04.2011, che si pronuncia contro la decisione del giudice del lavoro che aveva condannato il ricorrente per violazione della normativa sui contratti a termine, richiamando la normativa comunitaria in materia e la giurisprudenza della Corte di Lussemburgo; e del 05.04.2011, in tema di mandato di arresto europeo, che applica le disposizioni della CEDU;
• Italia: la sentenza della Corte costituzionale n. 181/2011 del 10.6.2011 che in materia di indennità da espropriazione recepisce gli indirizzi della Corte europea dei diritti umani; le sentenze della Corte di cassazione n. 24039/2011 del 15.6.11 in materia di dichiarazioni non confermate in dibattimento, che richiama la giurisprudenza della Corte di Strasburgo; n. 22242/2011 del 1.6.2011 in tema di nullità per mancata notifica ad un codifensore, che richiama la giurisprudenza della Corte di Strasburgo; n. 11163/2011 del 12.1.2011 in materia di immunità degli Stati per violazione dei diritti umani, che richiama la Carta dei diritti UE; n. 10813/2011 del 17.5.11 in materia di termine di prescrizione per far valere il diritto al risarcimento del danno per inadempimento alla normativa comunitaria sulla remunerazione dei medici specializzandi, che richiama la giurisprudenza della Corte di giustizia; la sentenza del Consiglio di Stato del 2.5.2011 che applica i principi della sentenza El Didri della Corte di giustizia in materia di immigrazione illegale; la sentenza della Corte dei Conti del 20.6.2011 che in materia pensionistica applica direttamente la giurisprudenza CEDU; la sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia del 13.5.2011, che, in materia di carta di soggiorno, richiama la normativa UE in tema di libertà di circolazione; la sentenza del Tribunale di Napoli del 16.6.2011 e del Tribunale di Busto Arsizio del 17.2.011 sui docenti precari della scuola, che richiama la giurisprudenza della Corte di giustizia in materia di contratti a termine e dichiara sussistente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato tra le parti; la sentenza del Tribunale di Roma del 23.3.2011 che disattende i principi fissati nella sentenza Lucchini della Corte di giustizia, richiamati dalla medesima società dopo la decisione della Corte; le sentenze del Tribunale di Roma del 19.5.2011 e del 28.4.2011 e del Tribunale di Torino del 2.3.2011 che riconoscono gli scatti di anzianità ai docenti precari della scuola alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia; l’ordinanza del Tribunale di Catania del 23.6.2011 che, alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia, ritiene l’impossibilità di convertire contratti a termine nulli in un rapporto a tempo indeterminato nel settore pubblico; l’ordinanza del Tribunale di Firenze del 23.6.2011 che in materia ambientale richiama gli articoli 3 e 10 della Carta dei diritti UE; i decreti dei Giudici di pace di Alessandria del 6.5.2011 e di Milano del 20.5.2011 e del Tribunale di Varese del 30.5. 2011, che, in materia di termine minimo concesso al cittadino extracomunitario per abbandonare il paese, richiamano le disposizioni della direttiva “retour”; l’ordinanza del Tribunale di Monza del 10.6.2011 che ritiene discriminatoria la mancata concessione a famiglie extracomunitarie dell’assegno spettante per nuclei familiari con almeno tre figli minori;
• Lettonia: le sentenze della Satversmes Tiesa (Corte Costituzionale) del 18.03.2011, che sancisce l’illegittimità costituzionale, nonché la contrarietà ai principi di libertà religiosa sanciti nella CEDU e nelle Regole Penitenziarie Europee del Consiglio d’Europa, della Prima Appendice del Regolamento n°423 del 30 Maggio 2006 del Gabinetto dei Ministri poiché non contempla gli oggetti religiosi fra gli articoli che i detenuti hanno il diritto di tenere con sé; del 17.02.2011, che sancisce la compatibilità del paragrafo 1 delle Disposizioni Transitorie della legge “On State Pension”, in materia di calcolo delle pensioni, con le prescrizione dell’articolo 14 della CEDU, applicando anche la giurisprudenza della Corte di Strasburgo; e del 27.12.2010, che, richiamando anche la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, ha sancito l’illegittimità costituzionale delle Sezioni 358 e 364 della Civil Law, che regolano la capacità di agire delle persone affette da disturbi mentali, poiché violano il diritto al rispetto della vita privata;
• Portogallo: le sentenze del Tribunal Constitucional del 07.06.2011, che ha giudicato le disposizioni dello Statuto dei Tribunali Amministrativi e Fiscali, riguardanti la composizione del tribunale che giudica sul ricorso in opposizione, compatibili con le prescrizioni dell’articolo 6 CEDU, richiamando anche la giurisprudenza della Corte di Strasburgo; del 05.05.2011, in materia di obbligazioni alimentari relative a un minore, che richiama le disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea; e del 03.05.2011, in merito all’esercizio dell’azione di accertamento della paternità, che richiama le disposizioni della CEDU e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo;
• Repubblica Ceca: la sentenza dell’Ústavní soud (Corte costituzionale) del 22.03.2011, che si è espressa a favore dell’illegittimità costituzionale della Sezione 97, Articoli 3 e 4 della Legge 127/2005 sulle comunicazioni elettroniche ed emendamento a leggi collegate (Act on Electronic Communications and Amendment of related Acts) e del Decreto 485/2005 sull’estensione del traffico e sulla conservazione dei dati, sul periodo di tempo durante il quale tale dati sono conservati e sul modo in cui essi sono consegnati all’Autorità autorizzata ad utilizzare i dati annullati (Decree on the Extent of Traffic and Location Data, Period of Time for which such Data are Retained and Manner in which they are Submitted to Bodies Authorised to Use the Data annulled) per contrarietà al diritto al rispetto della vita privata, richiamando anche una corposa giurisprudenza della Corte di Strasburgo;
• Spagna: le sentenze del Tribunal Constitucional del 19.05.2011, che, richiamando anche la normativa comunitaria e la giurisprudenza della Corte di Giustizia, ha escluso che l’articolo 48.4 LET (Ley del estatuto de los trabajadores), in materia di sospensione del contratto di lavoro in caso di parto, adozione e accoglimento, violi il principio di uguaglianza ai sensi della Costituzione dello Stato; del 05.05.2011, che, citando anche la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, ha rovesciato la precedente sentenza del Tribunal Supremo, riammettendo la coalizione elettorale “Bildu” alla competizione elettorale del 22 maggio 2011; e del 03.05.2011, in merito alla violazione dei diritti processuali di un detenuto da parte dell’amministrazione penitenziaria nel corso di un procedimento disciplinare, che richiama la giurisprudenza della Corte di Strasburgo; le sentenze del Tribunal Supremo del 12.05.2011, che rigetta il ricorso presentato dalla madre di un bambino concepito tramite inseminazione artificiale, contro il diritto di visita al figlio accordato alla sua ex compagna, richiamando anche le disposizioni della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea; del 01.05.2011, che, richiamando anche la giurisprudenza della Corte di Strasburgo, ha annullato le candidature presentate per le elezioni amministrative del 22 maggio 2011 dalla coalizione elettorale “Bildu”, considerata come strumento elettorale dell’ex formazione Batasuna.
Quanto ai commenti, abbiamo inserito i seguenti documenti: il terzo rapporto globale dell’ILO pubblicato nel maggio 2011 “Equality at work: the continuous challenge”; il documento del 28.5.2011 dell’assemblea dei Procuratori Generali presso le Corti supreme dei paesi del Consiglio d’Europa; lo studio del Conseil d’Etat del febbraio 2011 sul Pubblico ministero europeo.
Abbiamo inoltre inserito fra i commenti i seguenti testi:
Massimo Asero “L’Europa delle Corti riparte da Karlsrhue?”
Gaetano Azzariti “Internet e Costituzione”
Roberta Barberini “E ora è il turno dell’art.13 co.13: anche la sanzione penale del divieto di reingresso dello straniero è incompatibile con la direttiva”
Andrea Biondi “Quali conseguenze dopo l’opting out del Regno Unito dalla Carta?”
David Cerri “Linguaggio e discriminazione. I compiti delle istituzioni forensi”
Gaetano De Amicis “La Corte Costituzionale nega la natura giudiziaria di Eurojust: una pronuncia discutibile”
Gaetano De Amicis “Rapporti tra la giurisprudenza della Corte di cassazione e la giurisprudenza della Corte EDU”
Elena Falletti “Ragione naturale e ragione artificiale del matrimonio”
Elena Falletti “Wikileaks e le Corti”
Giovanni Maria Flick “Altiero Spinelli e il Risorgimento Europeo dell’Italia”
Nicoletta Parisi “I limiti posti dal diritto europeo ed internazionale alla disciplina interna dell’allontanamento dello straniero”
Valentina Petralia “L’adesione dell’Unione Europea alla Convenzione Europea dei Diritti Umani”
Ugo Pioletti “ Brevi note in tema di mediazione penale”
Michele Ruvolo “La compatibilità della normativa interna con la direttiva europea in materia di mediazione”
Antonio Tizzano “Les Cours Europeennes et l’adehesion de l’Union a la CEDH”
Amelia Torrice “Ancora sui contratti a termine: il caso Lufthansa”
Giuseppe Vettori “Diritti fondamentali e diritti sociali. Una riflessione fra due crisi”
Klaus Volk: “L’obbligo di presenza dell’imputato, un anacronismo”