Socialnews, gli interventi dell’ultimo numero

 

15 Ottobre 2011

Fonte: Socialnews –  www.socialnews.it

   

Gli articoli di agosto – settembre per il 150° dell’unità d’Italia 

  

W’ l’Italia
di Giorgio Napolitano
Presidente della Repubblica Italiana  

   
 
Sento di dover rivolgere un riconoscente saluto ai tanti che hanno raccolto l’appello a festeggiare e a celebrare i 150 anni dell’Italia unita: ai tanti cittadini che ho incontrato o che mi hanno indirizzato messaggi, esprimendo sentimenti e pensieri sinceri, e a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno promosso iniziative sempre più numerose in tutto il Paese. Istituzioni rappresentative e amministrazioni pubbliche.  
Leggi l’articolo
  

    
Scarica il giornale online

EDITORIALE 

La sovranità del popolo

di Massimiliano Fanni Canelles 

È trascorso tanto tempo, ormai, da quando Carlo Alfredo Moro, magistrato e giurista, fratello dello statista Aldo, ucciso dalle Brigate Rosse, mi fece notare: “Ti rendi conto che la nostra Carta Costituzionale, all’art. 3, riconosce pari dignità sociale a tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, ma non cita espressamente l’età?” In effetti, nel nostro Paese si delinea una discriminazione legata proprio all’età della persona. Continuò: “Abbiamo costruito la società in funzione di noi adulti, senza considerare le esigenze dei bambini. Essi risultano sudditi senza diritti. Le nostre città devono essere anche le città dei nostri bambini e dobbiamo, quindi, concedere loro lo spazio per essere ascoltati”.
Le nostre città si stanno progressivamente riempiendo di sudditi senza diritti. Non è solo l’infanzia ad essere discriminata: pensiamo, ad esempio, agli immigrati e, soprattutto, ai loro figli. Sono gli Italiani di seconda generazione, i figli degli immigrati, in molti casi nati in Italia o giunti qui molto piccoli. Sono giovani che hanno studiato la lingua, l’arte, la storia, la cultura italiana, ma che, nonostante tutto ciò, avvertono di essere Italiani solo a metà, perché privi di diritti legittimi e non tutelati da una normativa equa sulla cittadinanza. Ma questo non è l’unico aspetto in cui la nostra società sta soffrendo. Il dibattito politico è spesso incentrato sulle riforme in materia di giustizia, autonomie locali e legge elettorale. Nessuno, però, sembra accorgersi di come vengano disattesi anche i principi fondamentali della nostra Costituzione. L’articolo 34 afferma: “…I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi..”.. E l’articolo 9 recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica..”.. Temi, questi, mai affrontati in modo esauriente, e che hanno condotto l’Italia in una condizione in cui chi è indigente non ha la possibilità di sviluppare i propri talenti, i vertici delle accademie universitarie sono occupati da chi povero non è ed i finanziamenti alla ricerca, vitali per il progresso del Paese, vengono destinati a coprire le falle provocate dal clientelismo e dallo sperpero dovuti alla mancanza di oculatezza ed onestà politica 

  

 Riprendiamoci l’Italia
di Angelo d’Orsi
Professore ordinario di Storia delle dottrine politiche,
membro del Collegio della Scuola di Dottorato di Studi Politici,
presidente del Corso di Laurea in Scienze Politiche all’Università di Torino 

  
 
I cittadini, per rientrare nella loro autentica dimensione di membri attivi della polis, devono ritornare a fare politica, nelle piazze, innanzitutto, rompendo gli steccati, spezzando il silenzio, se possibile boicottando i media “di regime” ed attivandosi a favore di nuove fonti di informazione e nuove forme di comunicazione.  
Leggi l’articolo
  Le radici della Nazione
di Gian Luigi Beccaria                                                                          Professore Ordinario di Storia della Lingua Italiana
presso l’Università di Torino, Membro dell’Accademia della Crusca
     
 
L’italiano cinquecentesco è poco distante da noi, chiaro ancora e parlante alle orecchie di un Italiano del Duemila. Machiavelli scrive in un italiano che sembra ancora fresco di giornata. Anche Dante è relativamente facile da leggere. Non lo è, al contrario, Chauser per un Inglese, non lo è il Cid per uno Spagnolo, o la Chanson de Roland per un Francese, che vanno tradotti perché oggiAggiungi un appuntamento per oggi li si possa capire.  

                                                                                                                                         Leggi l’articolo  

   

I lavori dell’Assemblea Costituente
di Domenico Cella
Presidente dell’Istituto Regionale di studi sociali e politici “A. De Gasperi” – Bologna  

     
 
IPur essendo opera interamente umana, la nuova Costituzione è il segno e l’espressione di una vita nuova: quelle norme non si riducono alla mera imposizione di divieti, ma delimitano e presiedono ancor oggiAggiungi un appuntamento per oggi lo spazio della nostra libertà.                                                                                                                                            Leggi l’articolo  
 
La prima parte della Costituzione, che contiene principi fondamentali di sostanza, non è indipendente dalla seconda, che contiene le norme organizzative che servono a farli valere o che, comunque, ne condizionano l’attuazione.                                                                                                              Leggi l’articolo  
 
Il grande valore dell’unità
di Mauro Macciantelli
Dottore di ricerca in filosofia, autore di alcuni volumi di estetica Sindaco di San Lazzaro di Savena  
   
 
Un grande Paese con tante qualità, ma anche con qualche non irrilevante difetto, che è giusto augurarsi possa essere superato nei 150 anni che abbiamo davanti, siccome non lo è stato nei 150 che abbiamo alle spalle. Gli Italiani dovranno pensare alla cosa pubblica come ad un bene proprio.  

                                                                                                         Leggi l’articolo  

Patrie canzoni
di Francesco Giardinazzo
Docente di Antropologia dei processi comunicativi
presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti
e Traduttori (Università di Bologna – sede di Forlì)
e di Forme e Stili della Poesia Moderna
nella Canzone Italiana Contemporanea (Università di Bologna)  
   
 
Questo Paese dell’arte, del Rinascimento, col suo popolo di santi, eroi, poeti e navigatori – pessima retorica di pessimo gusto – s’incanta di fronte alla miseria di un reality, esplora le forze psichiche nei talk show, freme dinanzi all’ennesima atrocità familiare mentre, inevitabilmente, muore per sfinimento, per anoressia dell’intelletto.
   

                                                                                                            Leggi l’articolo   

Sorelle d’Italia
di Veronica Pivetti
Attrice, doppiatrice e conduttrice televisiva italiana  
   
 
Sono certa che l’anniversario sia stato recepito in modo profondo. Ciò è stupefacente: a parte i campionati d’Italia, non ho mai visto il Tricolore sventolare sulle case. Il popolo si è riunito e ha testimoniato l’orgoglio nazionale come non ha mai fatto in nessun’altra occasione.
   

                                                                                                            Leggi l’articolo   

Il controllo del debito pubblico
di Davide Giacalone
Politico, giornalista e scrittore italiano  
   
 
Non è corretto scambiare la Costituzione per una specie di super-legge finanziaria. La Costituzione contiene già l’articolo 81, il quale prevede la necessaria copertura economica delle leggi. Lo si rispetti nella sostanza e si imposti la legge di bilancio senza i trucchi.
   

                                                                                                            Leggi l’articolo