Parlamento “avvitato”al voto e ricatto del governo di “garanzia”? Che miseria!

16 Dicembre 2011

riproposto il 18 Dicembre 2011

Comunicato Eulà

 

Parlamento al voto e governo super partes? Che miseria! Questa è solo “sobrietà” belluina?

La Classe 1952 derubata e massacrata – Persistere nell’iniquità è diabolico – Questi burocrati tornino al loro lavoro quotidiano e smettano subito di scuoiare tante fasce di lavoratori – Il loro preteso coraggio civile non è altro che un grido belluino

 

Oggi il governo vuole la fiducia da un parlamento già diviso e incapace  di guidare le sorti del Paese. Ma quale governo? Quello che avrebbe dovuto dimostrare in così grave momento sapiente capacità d’azione nel rispetto dell’equità ingiuriosamente calpestata e mistificata? Quello dei burosauri e dei consiglieri di Stato acchiappa tutto di stampo medievale che collezionano e cumulano stipendi e prebende? Quello del vertice degli apparati cresciuto e pasciuto nel clima di disfacimento partitocratico del quale sono i più illustri rappresentanti?
Che delusione e che miseria politica e morale. Non possiamo dire anche normativa, per non farci denunciare o farci cacciare dentro. Certo è che stiamo vivendo ulteriori, grigi giorni che dimostrano quanto la cancrena della nostra società e dei suoi ceti emergenti sia profonda ed estesa. Presunti professori o tali nella realtà delle finzioni accademiche, incapaci di affrontare e risolvere i problemi del Paese se non ricorrendo a vieti, abusati strumenti di imposizione fiscale diretta ed estrema? Governare salvaguardando accuratamente e con ogni diligente lungimiranza gli interessi di chi si è più o meno sempre, più o meno soprattutto sottratto agli obblighi fiscali? Proteggendo e velando con cura e valentia i grandi capitali? Imponendo la legge dei due pesi e delle due misure? Ricalcando con farsesca serietà le orme della più spregevole manifestazione del capitalismo speculativo USA e del Regno Unito di cui portano l’imprinting, spregevole capitalismo che è alla base delle aggressioni a cui è sottoposto l’euro?
Caso particolarissimo in tutto questo bailamme è rappresentato dai super rapinati del 1952. Da quei lavoratori che stavano per andare in pensione ai quali hanno sottratto il tappeto da sotto i piedi, come era accaduto durante tutta la loro vita lavorati a partire dalla riforma Dini con sistematico e cinico sadismo. Di volta in volta allontanando l’asticina del traguardo. Adesso, non gli hanno fatto fare la domanda, gli prolungheranno di almeno quattro anni il servizio, gli ruberanno migliaia e migliaia di euro della liquidazione e dalla pensione e altre centinaia se vorranno “uscire” prima. Strozzini, cravattari e tagliagola che insegnano ai cittadini derubati ad agire come loro, per recuperare in questo modo l’oro che dovrebbe salvare l’Italia? Cosa di più infame e codarda lezione di antipolitica e di immoralità di questo ci poteva regalare un novello senatore a vita, un novello presidente tecnico-politico che tradisce a tutto tondo ogni aspettativa e dimostra di agire non nell’interesse degli italiani e dell’Italia?
Monti, con tutta la sobrietà e la serenità possibili, giù le mani dai diritti acquisti e imponi la necessaria pressione fiscale ai capitali scudati e metti in vendita le nuove bande televisive. Subito! Se poi lo ritieni opportumo, dopo questa disastrosa manifestazione di forza cieca, lascia gli scranni che occupi e vai a vivere nel bengodi dei capitalisti e dei petrolieri. Anche se non ti troverai porta porta con Silvio, avrai i tanti colleghi delle società di “verifica e certificazione bancarie”, le “società di rating” . Le vere mandanti e le vere sicarie dell’economia europea e mondiale.