23 Gennaio 2012
Fonte: Edilet
Letteratura, politica e costume: Dante Maffia e San Bettino Crax
Roma, venerdì 10 febbraio ore 18.00, Palazzo Valentini – sala Di Liegro.
Presentazione del volume San Bettino Craxi e altri racconti di Dante Maffia.
Sarà presente l’autore
Venerdì 10 febbraio, alle ore 18.00, presso la sala Di Liegro di Palazzo Valentini, in via IV Novembre 119/a, si terrà la presentazione del volume di Dante Maffia San Bettino Craxi e altri racconti (Edilet- Edilazio Letteraria, pp.300, brossura, euro 14 – luglio 2011, prefazione di Alberto Bevilacqua).
All’evento, oltre all’autore del libro, interveranno: Carmine Chiodo, Professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università “Tor Vergata” di Roma; Rocco Paternostro, Professore di Letteratura italiana all’Università “Sapienza” di Roma; Giorgio Taffon, Professore di Letteratura teatrale italiana all’Università “Roma Tre”; Aldo Onorati, scrittore e critico letterario; Marco Onofrio, scrittore, critico letterario e direttore editoriale di Edilet. Letture di Roberto D’Alessandro. Durante l’incontro si parlerà anche di La donna che parlava ai libri (Edilet – Edilazio Letteraria, pp. 198, brossura, euro 12 – dicembre 2010), precedente raccolta di Dante Maffia.
Un impasto di verità che si condensano, si negano, si intersecano e cantano, giocano nel mentre sorridono, si dissolvono nel mentre si accendono di significati nascosti o imprevedibili.
Questa, per dirlo con le parole di Alberto Bevilacqua, la raccolta di Dante Maffia “San Bettino Craxi e altri racconti”.
Attraverso lo sguardo attento e sensibile di Leonida – protagonista della silloge e suo filo conduttore – Maffia va dritto al cuore della realtà e in fondo all’animo umano; di questo indaga le contraddizioni, i pensieri inconfessabili e inconfessati, gli impeti di rabbia e i momenti di dolcezza, mentre di ciò che lo circonda coglie l’essenza, la precarietà, il costante fluire per cui spesso si finisce per dimenticare ciò che quotidianamente si perde o si mette da parte.
“Da tempo lo assaliva una curiosità: dove andavano a finire i colori della natura? Dove si rifugiavano? E dove finivano le parole degli uomini pronunciate in treno, per strada, nei bar? Quella sì che sarebbe stata una collezione fantastica e unica, da sbalordire qualsiasi collezionista, anche il più pretensioso e maniacale”.
Con uno stile diretto, vigile e limpido, ricco di acume e di ironia, e con un linguaggio capace di attraversare tutti i registri – dall’aforisma, all’affermazione caustica, alla poesia – Maffia recupera in questi racconti ogni briciola di esistenza, le minuzie più sottili, le verità più inaspettate e, così facendo, le salva, sottraendole alla perdita della memoria e al vuoto dell’indifferenza.
E a volte può bastare un nome, una suggestione, un piccolo quadretto di vita quotidiana o un volto noto (come quelli di Mike Buongiorno, di Maurizio Costanzo, del Colonnello Gheddafi, di Aldo Moro o di Fausto Coppi) a innescare la narrazione o ancora, semplicemente, il desiderio di scuotere il lettore, di spiazzarlo, sorprenderlo e persino disorientarlo.
Ciò che ne viene fuori è un riuscito ritratto della nostra epoca, tenero a volte, spesso disincantato al limite del cinismo, ma sempre profondamente umano, anche quando prevale un certo spirito goliardico e dissacrante: “San Bettino Craxi suona bene; funzioneranno anche le figurine con la sua immagine. Era molto fotogenico”.
La donna che parlava ai libri
(Edilet – Edilazio Letteraria, pp. 198, brossura, euro 12 – dicembre 2010)