Istituti di cultura italiani, con l’AICI dibattiamo sul loro futuro

06 Ottobre 2012

Fonte: Fondazione Basso

 

 

 

Il ruolo degli Istituti di cultura italiani nella prospettiva della Strategia Europea 2020

Roma, 8 ottobre 2012, Ore 10:00 -13:00, Istituto Luigi Sturzo, Sala Perin Del Vaga, Via delle Coppelle, 35 , Ore 14.30 – 17.00                                               

Fondazione Basso, Sala conferenze, Via della Dogana Vecchia, 5.

Info:

Telefono +39 06 6879953

Email: segreteria.aici@tiscalinet.it

 

BOZZA DI PROGRAMMA

Ore 10:00–13:00
Istituto Luigi Sturzo, Sala Perin Del Vaga
Via delle Coppelle, 35
 
Tavola Rotonda
 
Presiede e introduce Valdo Spini, Presidente Associazione Istituti di Cultura Italiani
 
Interventi di:
  • Mario Alì, Direttore Generale per l’internazionalizzazione della ricerca del MIUR
  • Antonella Recchia, Segretario generale del Mibac *
  • Francesco Tufarelli, Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Europei
  • Patrizia Asproni, Presidente Confcultura
  • Irene Pivetti, Presidente Fondazione Learn to be free
  • Carlo Rizzuto, Presidente Sincrotrone Trieste
  • Agostino Ragosa, Responsabile Tecnologie Poste spa
  • Diamara Parodi Delfino, Segretario Generale Fondazione Cinema per Roma
 
* in attesa di conferma
 
Ore 14.30–17.00                               
Fondazione Basso, Sala conferenze
Via della Dogana Vecchia, 5.
 
 Workshop
 La digitalizzazione del patrimonio
 
I lavori proseguono presso la sede della Fondazione Basso per esaminare le possibilità legate alla digitalizzazione del patrimonio posseduto dagli Istituti e per valutare l’opportunità di proporre in sede europea una Infrastruttura di Ricerca quale espressione degli Istituti di cultura italiani.
L’Italia della cultura è anche l’Italia dei laboratori di ricerca, delle imprese, dei movimenti sociali e politici e di tutte quelle realtà che hanno scandito il ritmo profondo della modernizzazione del Paese. L’Associazione degli Istituti di Cultura Italiani
 
(www.aici.it) custodisce questi patrimoni, oggi più che mai necessari per ripensare il passato, descrivere il presente e progettare il futuro del nostro Paese. Gli archivi degli oltre cento Istituti culturali permettono di radicare la storia del nostro Paese in fonti librarie e archivistiche di fondamentale importanza per narrare le molteplici storie che hanno plasmato la complessa identità italiana. Gli Istituti coprono tutte le realtà territoriali e si configurano come una struttura plurale, capace di unire alla conservazione dei beni librari e archivistici, la  promozione di attività culturali diffuse e di grande rilevanza. D’altro canto, tali Istituti hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita di una cultura politica europea e molto possono offrire per il suo rafforzamento.
 
Per offrire il proprio contributo all’elaborazione e realizzazione di una strategia culturale europea condivisa, AICI ha ritenuto opportuno organizzare una giornata di lavoro per avvicinare le istituzioni culturali italiane alla nuova programmazione delle attività dell’Unione Europea.
 
Gli Istituti riconoscono come priorità assoluta quella di assicurare la massima fruibilità dei propri patrimoni. Nel proporsi quali fonti per storia e la valorizzazione della dimensione sociale, politica e tecnica della cultura italiana ed europea, gli Istituti culturali hanno identificato nella digitalizzazione del patrimonio culturale unita a forme di diffusione originali  e innovative uno strumento strategico. Si tratta di una opportunità non solo per conservare e archiviare documenti, ma anche e soprattutto di una possibilità senza precedenti per comunicarli e diffonderli in modo nuovo e a nuove fasce della popolazione. In questo senso, la costituzione di Infrastrutture europee di Ricerca quale espressione degli Istituti di cultura appare una  occasione importante per sostenere la ricerca europea nel settore attraverso le idee e i contenuti degli Istituti.
 
In linea con la Strategia Europea 2020, di Horizon 2020, con la JPI Cultural Heritage e l’Agenda Digitale Europea, gli Istituti, segnalando il ritardo di una seria politica nazionale in questa direzione, intendono proporre  usi innovativi delle proprie risorse  con l’obiettivo  di rilanciare e innovare i progetti di digitalizzazione, sostenendo prodotti e servizi capaci di offrire contributi originali, anzitutto  per la didattica e la ricerca, coinvolgendo le varie e articolate realtà che rappresentano nella conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale.