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Fonte: Agenzia Spaziale Italiana

 

 Metone, la strana luna di Saturno

Scoperta otto anni fa dalla sonda Cassini, può essere fotografata di rado a causa della sua vicinanza con il gigante ad anelli

 

Ha la forma di un uovo liscio e un diametro di circa 3 chilometri. Si tratta di Metone, uno dei più piccoli satelliti di Saturno scoperto dalla sonda Cassini nel 2004, che ha suscitato non poca curiosità nella comunità scientifica internazionale a causa della sua curiosa morfologia.

Questo mini-satellite ha un’orbita molto vicina a quella di altre due piccole lune, Pallene e Anthe. È vicina anche a quella di Mimas, un satellite “gigante” dal diametro di quasi 400 km. Questa vicinanza, provoca una risonanza orbitale con Metone, un fenomeno che spesso dà stabilità ad un corpo celeste ma in questo caso provoca perturbazioni all’orbita dei satelliti più piccoli.

“La sonda Cassini, lanciata nel 1997, ha raggiunto il sistema di Saturno, con il compito di studiare le sue lune e i suoi anelli – ha dichiarato Barbara Negri responsabile ASI dell’Esplorazione e Osservazione dell’Universo – Cassini è una grande missione spaziale realizzata in collaborazione fra NASA, ESA e ASI, che ha a bordo molta strumentazione scientifica di notevole valore tecnologico ed è per questo che a distanza di 15 anni dal suo lancio riceviamo dati di grande interesse scientifico che permettono alla comunità scientifica di aggiungere importanti informazioni per la conoscenza del sistema di Saturno”.

Lo scorso 20 maggio, ad otto anni dalla scoperta, Cassini ha  finalmente effettuato un  flyby ravvicinato della luna, arrivando a una distanza sufficiente (circa 1900 chilometri) per catturare delle immagini della sua superficie. Le manovre di avvicinamento al satellite sono risultate piuttosto complesse anche per una sonda di provata esperienza come Cassini, dato che Metone orbita molto vicina a Saturno, a circa 200,000 chilometri dal pianeta, la distanza minima a cui la sonda può attualmente avvicinarsi al pianeta stesso.

Le immagini realizzate in condizioni così estreme mostrano una superficie liscia e senza segni di impatto evidenti, dovuta a detta dei ricercatori alla possibile presenza di una polvere sottilissima che ricopre l’intera superficie del satellite donandogli  un aspetto liscio e uniforme. L’origine di questa polvere che avrebbe totalmente rimodellato la luna e le sue vicine Pallene e Anthe, potrebbe essere ricondotta ai getti di ghiaccio e altre particelle emanate dal polo sud di Encelado.  La forma arrotondata e oblunga invece,  potrebbe essere una diretta conseguenza del suo processo di formazione, fenomeno singolare,  visto che la sua forza di gravità non è sufficiente per determinare un simile aspetto.