La cultura e gli apologeti dell’assassinio. L’uccisione di Rabin e le bande dell’oltranzismo criminale sionista

18 Giugno 2015

Comunicato Eulà

 

 

 

 

 

 

Leader (non tanto nascosti), organizzazioni criminali  e sicari di Israelebombarda alla ribalta del set

rabin clinton arafat

 

Sino all’assassinio del coraggioso quanto realistico Rabin, Israele era stato un’entità  mossa da virulenti sommovimenti interni e da un’inesauribile energia di sublimazione e mitizzazione degli idoli biblici e pseudo biblici attorno a cui cui si era arroccata la plurimillenaria pervicace e sorda superstizione di gruppi spuri dediti al più assurdo e storicamente infondato atavismo, alla strenua ricerca di un convincente ruolo di nazione all’ “occidentale”. Ciò, nonostante le sue proclamate e osannate tare che lo rendevano nient’altro che agglomerato di coaguli pseudoculturali  emersi dai grumi del romanticismo europeo fondati su leggendari e fantomatici sogni di esclusivismo religioso-tribalistico a stampo schiettamente razzista.

L’invenzione sionista con l’assassinio di Rabin che mai si piegò alle minacce dei fanatici ha trasformato in modo irreversibile questa entità in un quid assolutamente incontrollabile per lo stesso alleato americano che da Nixon in poi ne ha garantito le prosperità e le più violente sopraffazioni sin da dopo l’abbandono del primo patron, il fanatico ottuso quanto miope De Gaulle. La totale degenerazione e la completa deriva del sogno sionista sembrano sconfessati in pieno dall’odierno zenith della massima potenza bellica, tecnologica e politica di Tel Aviv. E’ proprio questa enorme potenza che sta generando la reazione interna su scala mondiale di “ebrei” e “mezzi ebrei” che diventeranno sempre meno rari, i quali  giustamente si sentono innanzitutto uomini liberi e non figli di un vorace mostro da cui dovrebbe discendere ogni loro minimo atto espressivo e volitivo. E che cominciano a mettere alle corde le fantomatiche verità storiche e a passare al vaglio della ragione le tradizioni. mendaci. Quanto anche sul vampiresco e inesauribile piano di vivere sulle spalle delle vittime del regime nazista, che al contempo e in maniera indissolubile spesso sono da considerare anche vittime della sfrenatezza sionista.

Il film apologetico sull’assassino di Rabin è la tarda conferma che la morte di quest’uomo di punta del fronte di coloro che avevano capito che la pace era condizione ineliminabile e essenziale (e che essa non si poteva realizzare se non attraverso il riconoscimento dell’esistenza del popolo a cui loro avevano strappato la terra) era stata voluta da esponenti dell’estremismo sionista che ricoprivano o avevano ricoperto cariche pubbliche sino ai più alti livelli.

L’assassinio compito dal nuovo e ancor più sanguinario sionismo ha portato alle sempre più spregiudicate e incontenibili azioni dei governo israeliani che finalmente stanno cominciando a mettersi apertamente contro il mondo intero, dopo le durevoli simpatie che aveva riscosso sull’onda di una storia tragica in parte inventata e in parte strumentalizzata a suo buon uso.

A ciò, nel prossimo futuro, non potrà più bastare l’antemurale dei mastini del capitalismo americano, a meno che gli USA  non dovessero formalmente integrare Israele nella loro organizzazione federale a stelle e strisce, con una nuova stella non giallo oro. A quel punto, oltre l’orizzonte del reale, la potenza egemone avrebbe sia il suo popolo apertamente contro quanto il resto del mondo, con tanti figli di “giudei” da un lato e di “ebrei” dall’altro in testa. Con buona, definitiva pace per i Liebermann e i Netanyahu  e i loro sermoni agli ebrei “dispersi” nel mondo secondo cui loro sono e rimarranno d’Israele e non dei popoli in cui sono nati e vissuti o in cui vogliono vivere. Dove vogliono vivere, oltre ogni moloch e leviatano di “verità di fede e di sangue”. Liberamente.

L’unica possibilità che l’entità sionistra avrà in futuro di esistere, a nostro avviso, sarà quella di trasformarsi in società e organizzazione politica totalmente e realmente laiche e di costituire due nazioni – palestinese e israeliana – con territori interconnessi a strisce di zebra e con  frontiere dogane e linea di costa (redistribuita) totalmente aperte. – Eulà

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Dalla cattura di Vanunu all’assassinio di Rabin ad oggi.
Sionismo e Israelebombarda: la follia criminale non si ferma più. E’ così anche per lo Shin Bet? E per il Mossad? Chiederlo a Netanyhau servirà a qualcosa? … ad uccidere ancora di più!
Le tragiche tappe dei massacri perpetrati da genti disperse venute con la violenza più vile e illimitata ad occupare una terra  in nome della sanguinaria idolatria  verso un dio che dispensa loro concessioni esclusive e uniche. – Se c’era un filone “romantico”  e sentimentale nelle motivazioni delle folli imprese sioniste, anch’esso è stato assassinato. Da tempo. Con la scoperta complicità del non meno distruttivo imperialismo statunitense. – Eppure, davanti a cotali e cotante tragedie, non sono da accomunare nell’orda infernale tutti i giudei, soprattutto non tutti gli ebrei, secondo la comoda logica della speculazione del sionismo oggi trionfante e del suo ipocrita vittimismo. I primi a pagare, infatti, sono gli ebrei e i giudeo – israeliti che non si piegano davanti alla “logica” infame dei massacri e delle falsificazioni. – Domenico Cambareri
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