Domenico Mondelli, generale e eroe nero del Regio Esercito Italiano

16 Giugno 2016

Fonti: IBS, Mondadoristorie, Gazzetta di Parma, Grance Oriente d’Italia, Panorama Difesa, Ordadrek §edizioni

 

 

 

 

Pagine di battaglie e di gloria mortificate dallo scimmiottamento delle stupide leggi razziali

 

 

 

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evento già svolto ripreso da:
Gazzetta di Parma, 5 febbraio 2016
È in programma domani alle 18, all’auditorium del Palazzo del Governatore, la presentazione del libro «Il generale nero», a cura di Mauro Valeri. Il volume nasce da un’attenta indagine archivistica che ha portato alla ricostruzione della figura di Domenico Mondelli, il «generale nero», bersagliere, aviatore e ardito la cui vicenda personale è stata ripercorsa dall’autore grazie alla collaborazione dell’Archivio storico comunale di Parma e del Servizio biblioteche del Comune.
La storia straordinaria di Domenico Mondelli è stata ricostruita attraverso l’esame di documenti originali ed anche grazie a due nipoti che hanno recuperato diverse notizie su di lui.
Domenico Mondelli era nato in Abissinia, ma cresciuto in Italia dove era stato portato da un militare parmigiano, il colonnello Attilio Mondelli, che lo aveva adottato. È stato, a livello mondiale, il primo aviatore militare di colore. Un primato che l’Italia non ha mai rivendicato, forse per non dover anche ricordare che, proprio questo giovane ufficiale, dopo aver combattuto in Libia e nella Grande Guerra, era stato discriminato dal fascismo che non poteva accettare l’idea che un militare italiano di colore potesse comandare militari italiani.
Il «generale nero» ebbe, però, l’adire di opporsi alle misure discriminatorie del regime. Al suo attivo ebbe due medaglie d’argento e due medaglie di bronzo ottenute combattendo come aviatore, bersagliere e comandante di reparti d’assalto, arrivando al grado di tenente colonnello. Solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale riuscì ad arrivare al grado di generale di Corpo d’Armata.
L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Parma, del comitato di Parma dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e della sezione di Parma dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e amici del cavallo, e vedrà la presenza del sindaco Federico Pizzarotti, di Emilio Rossi e Roberto Spocci.
Il volume, edizioni Odradek , è a cura di Mauro Valeri sociologo e psicoterapeuta, che ha diretto l’Osservatorio nazionale sulla xenofobia dal 1992 al 1996, e dal 2005 è responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio. Ha insegnato per diversi anni sociologia delle relazioni etniche all’Università «La Sapienza» di Roma. Sul tema degli italiani neri e meticci ha pubblicato una decina di volumi.
L’incontro è aperto al pubblico, in particolare alle associazioni combattentistiche e d’arma del territorio.

 

genrale nero Domenico Mondelli  foto

 

 

 

La storia degli italiani neri e meticci non è mai stata scritta, anche perché obbligherebbe ad una riflessione non solo sulle radici multietniche e multirazziali del nostro paese, ma anche sulle discriminazioni di cui neri e meticci sono stati vittime.
In questa prospettiva, la storia di Domenico Mondelli, che qui viene ricostruita per la prima volta attraverso l’esame di documenti originali, appare emblematica, ancorché straordinaria. Nato in Abissinia, ma cresciuto in Italia dove era stato portato da un militare parmense, Domenico Mondelli è stato, a livello mondiale, il primo
aviatore militare ad avere la pelle nera. Un primato che l’Italia non ha mai rivendicato, forse per non dover anche ricordare che, proprio questo giovane ufficiale, dopo aver combattuto in Libia e nella Grande
guerra, era stato discriminato dal fascismo che non poteva accettare l’idea che un militare italiano nero potesse comandare un militare italiano bianco.
E a nulla erano valse le due medaglie d’argento e le due medaglie di bronzo ottenute combattendo come aviatore, bersagliere e comandante di reparti d’assalto arrivando al grado di tenente colonnello. Di sicuro, Domenico Mondelli non è stato l’unico ufficiale italiano nero o meticcio ad essere discriminato dopo aver
combattuto nella Grande guerra. Ma, a differenza di Gabrù Zachè, Workneh Sengal e Michele Carchidio, è stato l’unico a provare ad opporsi alle misure anti-neri adottate dal fascismo, nulla potendo, però, contro la legislazione razziale.
Solo dopo la guerra è riuscito a riprendere sia la sua ascesa nella massoneria sia quella carriera che il fascismo aveva bloccato, arrivando fino al grado di Generale di Corpo d’Armata – Ruolo d’onore. Anche in questo caso, forse il primo italiano nero ad ottenere un simile grado.
Mauro Valeri (Vittorito 1960) sociologo e psicoterapeuta, ha diretto l’Osservatorio nazionale sulla xenofobia dal 1992 al 1996, e dal 2005 è responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio. Ha insegnato per diversi anni Sociologia delle Relazioni Etniche all’Università “La Sapienza” di Roma. Sul tema degli italiani neri e meticci ha pubblicato, tra l’altro: Black Italians. Atleti neri in maglia azzurra (Palombi, 2006); Nero di Roma. Storia di Leone Jacovacci, l’invincibile mulatto italico (Palombi, 2008); Mario Balotelli. Vincitore nel pallone (Fazi, 2014). Per Odradek ha pubblicato Negro, Ebreo, Comunista. Alessandro Sinigaglia, venti anni in lotta contro il fascismo 2010; Stare ai giochi. Olimpiadi tra discriminazioni ed inclusioni, 2012.
Una accurata presentazione del libro da parte di Kibra Sebhat, qui
Venerdì 17 giugno 2016, alle ore 18.00, Mauro Valeri presenterà Il Generale Nero con Simona Berhe, storica dell’Università degli Studi di Milano e Antonio Morone, professore dell’Università degli Studi di Pavia e Stefano Pasta, giornalista e blogger de La Città Nuova

 

ORDRADEK EDIZIONI

IL GENERALE NERO
Domenico Mondelli: bersagliere, aviatore e ardito.
Collana Blu
ISBN 978-88-96487-46-4
pp. 276 € 20,00
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