Il pro e la provocazione. Viva l’Inghilterra!

24 Giugno 2016

Enea Franza

 

 

 

 

 

Viva L’Inghilterra

 

 

 

 

Bravi i cittadini di Sua Maesta! Sono riusciti in un colpo solo a disintegrare il tabu di una costruzione europea irreversibile, l’idea che solo nell’Europa unita c’è un futuro. Ma di cosa parlato questi profeti del nulla … cosa accomuna un inglese ad un italiano e un tedesco o un francese? Di cosa si discute veramente a Bruxelles? Per quale degenerazione mentale o nichilismo un parlamentare italiano diventa parlamentare europeo, mentre uno tedesco o inglese o francese va lì e serve gli interessi del loro popolo?
Cosa sta succedendo in Italia? Abbiamo forse politici che si vergognano di essere i figli di un popolo sconfitto dalla guerra e venduto senza dignità agli interessi americani, politici che spavaldamente criticano la Germania ma al tempo stesso, pavidi, si nascondono dietro la grande Germania, fiera di essere tedesca ?
Solleviamo, poi, il velo sui tanti funzionarietti che, non meno pavidi, frequentano i palazzi del potere, ombra spesso di loro stessi. Inutili. Li vedi passeggiare nei boulevard, ciancicando un francese maldestro e sforgiando un inglese appreso nei dopo scuola.
Vergogna.
Non li abbiamo mai sentiti alzare la voce, se non per pietire, all’ombra dei loro ignobili mandanti, il loro essere europei !  Vergogna.
A tutta questa classe dirigente molla e, troppo spesso, vittima di lingue che non comprende e di una sudditanza che con ignominia condivide con chi non gli ricorda d’essere prima di tutto italiana, meridionale o padana. E che, per il riscatto delle loro terre e per render grande il loro Paese, è lì e non per fare il bottegaio di se stessa.
Inutili e pericolosi questi italiani, dovrebbero imparare in primo luogo ad amare e rispettare il popolo dei “cafoni” da cui vengono.  Sapere che dalla “merda”, con cui si concimano le nostre belle terre, nasce la vita e che il denaro a cui aspirano, dà solo invidia e tristezza.
Per oggi, per la lezione che hanno dato gli inglesi ai popoli: viva l’Inglilterra!