Europa in crisi o in ostaggio? Il ruolo di Angela Merkel e la sopravvivenza dell’UE

09 Settembre 2016

Domenico Cambareri

L’accerchiamento dell’Europa è un fatto compiuto

Europa in crisi o in ostaggio? Il ruolo di Angela Merkel e la sopravvivenza dell’UE

Il disastroso risultato elettorale in Meclemburgo-Pomerania (Germania nord-orientale estrema) per Angela Merkel e il suo partito era un qualcosa di atteso, anche se non in tali proporzioni. Questo risultato è indubbiamente da leggere entro un contesto elettorale amministrativo, per di più periferico. E’ in questo contesto che gli analisti politici tedeschi devono individuare le motivazioni prime.
Non meno indubbiamente esso travalica questo ristretto ambito sia perché è un territorio elettivamente di riferimento per la cancelliera sia perché questo risultato si conferma quale ulteriore espressione dei sempre più forti sintomi di rigetto dell’opinione pubblica tedesca davanti ai problemi dell’immigrazione illegale e dell’accoglienza dei profughi del nord Africa e del Vicino e Medio Oriente. Questi due fattori anzi interagiscono direttamente e producono e produrranno una più tumultuante reattività sociale e politica.
A dare sicura sprone a questa sempre più amplificata e generalizzata opposizione, soprattutto nelle regioni dell’ex DDR (poco coinvolte nel reale processo immigratorio ma che vivono ancora in condizioni di sofferenza socioeconomica), sono stati non tanti i gruppi identitari e “centripeti” eufemisticamente indicati come di estrema destra ma in realtà espressione di reazioni emotive e generaliste “populiste” che attraversano i diversi strati sociali e culturali, quanto chi ha dato loro energia.
Chi ha dato loro così tanta energia? Il comburente è da identificare innanzitutto nell’opposizione persistente ad Angela Merkel che da diversi anni si manifesta all’interno della CDU su questo tema e sui temi legati alla crisi economica internazionale e UE, e quindi alle crisi interne europee (specie le diatribe greco-tedesche, italo-tedesche, anglo-tedesche). Fra i personaggi di spicco che hanno incarnato e incarnano questo dissidio, vi è stato e vi è il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble.
In realtà, i governanti e i parlamentari tedeschi dissidenti, i dissidenti all’interno della CDU e della CSU, quanto non meno chi su questi temi contrasta e mira a indebolire il ruolo della cancelliera all’interno degli altri partiti non al governo e più in generale in Germania, tende a esemplificare e banalizzare il groviglio delle situazioni presenti e interagenti al punto tale da poter essere definito da noi un utile idiota degli “strateghi” dell’instabilità geopolitica pilotata, anglo-americani e francesi.
Angela Merkel, su tanti di questi più che pruriginosi aspetti, a noi pare che abbia voluto dribblare per non mettere altra carne sul fuoco e per non rendere vieppiù  incontrollabile il quadro politico euro-mediterraneo, facilitando così il compito di quanti hanno condotto e conducono questo gioco al cupio dissolvi.
In particolare, la decisione della cancelliera di accogliere un milione di profughi in Germania e di far realizzare l’accordo fra l’UE e la Turchia ha inteso parare gli effetti disastrosi di queste strategie in piena attuazione. Effetti disastrosi che avrebbero investito in modo irreversibile l’Italia e la Grecia, oltre a tutta l’aerea balcanica.
Effetti disastrosi che avrebbero messo in ginocchio l’Unione Europea, logorata al suo interno dal prolungarsi degli effetti deflattivi in economia e dalla rissosa opposizione condotta dai governi dei Paesi dell’Europa centro-orientale e dalla corrosiva azione a 360° del governo inglese e di quello statunitense, quest’ultimo – sempre a parole – favorevole all’Unione Europea.
In realtà, chi avrebbe dovuto e dovrebbe accogliere le masse dei profughi siriani sono i governi occidentali che hanno scatenato questa guerra infausta: Stati Uniti, Regno Unito, Francia.
Se questi Paesi sono per la pace, non si capisce perché abbiano intrapreso un’ennesima guerra neo-neo coloniale in Siria. Non si capisce perché abbiano mirato senza mai deflettere a distruggere i governi laici e più occidentalizzati all’interno del mondo arabo e islamico e abbiano destabilizzato alla grande mezzo pianeta. O lo si capisce fin troppo bene.
Se Stati Uniti e Inghilterra sono per la pace, non si capisce perché abbiano intrapreso l’azione di fare implodere i confini euro-russi con l’accordo con il governo ucraino, gabbato e tradito scientemente, e perché adesso gli USA continuino in questa ininterrotta azione di diplomazia sporca, di massiccia presenza di intelligence e di organizzazione logistica, addestramento e costruzione di basi militari nei Paesi UE dell’Europa orientale e in Ucraina.
Se questi Paesi sono per la pace, non si capisce perché gli USA, con la copertura politica della NATO, stiano completando reti radar e installazioni missilistiche antimissili balistici in Polonia e Europa centro-orientale.
Se questi Paesi sono per la pace, non si capisce perché gli USA imposero alla NATO il rifiuto opposto alla Russia, diventata Partner ufficiale della NATO, di realizzare insieme queste strutture  così da garantire a Mosca che in ciò non vi era nessuna finalità antirussa e anzi rafforzare la partecipazione russa nella NATO.
Se l’Unione Europea e la NATO non fossero sotto il condizionamento massiccio della strategia USA che mira al dissolvimento reale di ogni rilevanza politica dell’UE e della NATO, perché in alternativa non ritirare queste armi e installazioni statunitensi e dispiegare il primo sistema antimissile europeo, costituito dai missili Aster 30, missili franco-italiani adottati anche dagli inglesi e da altri Paesi europei? Perché non fare ciò congiuntamente con i russi? Da quali missili balistici, in realtà, la Casa Bianca e il Pentagono vogliono “proteggerci”? … da quelli iraniani? Neppure i bambini ci ridono più, su queste smargiassate demenziali.
Adesso, che gli incontri per un trattato commerciale euro-americano sono arrivati a un punto morto e che il governo francese … alla fine ha avuto il coraggio “repubblicano” di porre un esplicito veto all’UE per procedere più oltre a pro di un accordo anche “mini”, cosa staranno tramando i guerrafondai che controllano i neo-con e i democratici alla Clinton?
E cosa sta decidendo o non decidendo Hollande?  Vuole andare ancora a rimorchio della Casa Bianca su strategia indiretta azioni occulte e terrorismo islamico eterodiretto?
Cosa, su tutto questo, farà il governo avventurista della May a Londra? Avrà ripensamenti salutari in senso europeista a pro della maggioranza degli inglesi colti e produttivi e giovani o sarà soggetta a ulteriori travasi d’ira irrefranabile e di fanatico senso di onnipotenza di churchilliana memoria?
La destabilizzazione generale perseguita dalle menti che guidano oltre oceano la politica estera del popolo più inconsapevole al mondo – il popolo di “freedom” – di quanto la politica dell’appeasement, della pacificazione, sia sempre più un ingannevole e truce slogan pubblicitario e commerciale atto a giustificare ogni tipo e forma di aggressione violenta e armata, quanti margini di manovra lascerà ancora agli europei? I governi nazionali dell’UE, spesso riottosi pusillanimi servili, lasceranno nei prossimi mesi il gravoso compito delle decisioni più importanti a tutela di tutti solo alla cancelliera tedesca e al presidente della Commissione Europea? Cosa farà, cosa continuerà a fare Hollande con i suoi contorsionismi e con la sua attività di mercante d’armi? Chinerà ancora la testa alla Casa Bianca e inasprirà i rapporti con la Russia? Porterà avanti l’intesa militare “Cameron-Sarkozy” franco-britannica lo la ritiene già cosa morta e sepolta? (?!) Preparerà il ritorno sul proscenio del cinico bugiardo e guerrafondaio Sarkozy ? In tal caso,  se Marine Le Pen saprà risalire la china e respingere oltre i bordi di uno sciovinismo populista inconcludente  l’attuale sua fase protestataria e proporsi come leader europea …  allora …
Sarkozy, Sarkozy … dix fois mieux Marine Le Pen !
E l’Italia, il ruolo dell’Italia in tutto questo, sotto mandato del terzo governo nazionale di salute pubblica?
Aria ancora a questi ragazzotti, a volte inadeguati i e sprovveduti, che hanno avuto – unici – l’ardire di squassare dal di dentro i manieri dei feudatari più corrivi!
Una cosa è certa: con tutte le critiche, pur le più circostanziate e fondate su questo e su quello – ad iniziare dalla scuola – stanno sbarrando il passo ai club più sordidi e mafiosi della partitocrazia italiana. Ci dispiace constatare che i cinque stelle non l’abbiano capito e si siano tratti fuori, abbindolati dalle pericolose fumoserie della democrazia diretta.
In conclusone. Non possiamo lasciare sola Angela Merkel. Se non vi sarà in più adeguato successore quanto prima, lei sarà l’unico, efficace e insostituibile collante e garante dell’UE atto a dare credibilità politica al Presidente della Commissione europea e alla Commissione medesima e al Parlamento europeo.
Ma questo non basterà. Devono concorrere tutti, alla svelta e e con una determinazione mai avuta prima. Ad iniziare dai governi  e dai parlamenti nazionali francesi, italiani, spagnoli, polacchi, olandesi e ungheresi. Altrimenti, non sappiamo verso quale angolo c sospingerà l’amico e alleato americano, e con quali conseguenze. Le sue spallate sono “freedom” come il napalm o come le guerre economiche: particolarmente distruttive.
Aveva ben alluso Cameron?
Lo capiranno i politici e i cittadini tedeschi? Lo capiranno i governanti e i cittadini degli altri Paesi dell’UE? Gli sciovinisti fuori misura e inconcludenti francesi e i campanilisti e miopi italiani? E gli europei inglesi d’oltre Manica – manica, manica e non oceano … – o vorranno continuare ad essere meri soggetti fruitori delle libertà loro concesse dai commerci e dalla politica altrui?