Fermiamo gli affari incontrollati. A difesa di Greenpeace

31 Maggio 2017

Fonte: blitz quotidiano, avaaz

 

 

 

 

 

Greenpeace a rischio estinzione chiede aiuto: multinazionale legno le fa causa per 300 mln

Greenpeace a rischio estinzione chiede aiuto: la causa della multinazionale del legno canadese

Greenpeace a rischio estinzione chiede aiuto: la causa della multinazionale del legno canadese

 

 

 

 

 

 

 

ROMA –Greenpeace a rischio estinzione, chiede aiuto:  multinazionale del legno canadese le ha fatto causa per 300 milioni. Greenpeace teme di scomparire, e lancia una campagna sui propri social media per attirare l’attenzione sulla sua attività e conquistare sostenitori. A minacciare la sopravvivenza della ong ambientalista è l’azione legale avviata anni fa dal colosso canadese della carta Resolute Forest Project per diffamazione e crimine organizzato, e nella quale chiede un risarcimento multi-milionario.
Resolute chiede 300 milioni di dollari a Greenpeace per la sua campagna in cui accusava la società di distruggere la foresta boreale canadese e per il pressing sui clienti del gruppo affinché la boicottino. I danni chiesti dalla società canadese per diffamazione sono stati ridotti lo scorso anno a soli 7 milioni di dollari. Ma a preoccupare Greenpeace è la causa da 220 milioni di dollari, in cui viene accusata di frode.
Di fronte alla minaccia alla sua sopravvivenza, Greenpeace lancia una campagna di sensibilizzazione online. Sul suo sito chiede alle case editrici, molte delle quali acquirenti dei prodotti di carta di Resolute, di farsi sentire.

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Una multinazionale canadese sta cercando di far chiudere Greenpeace con una causa da 300 milioni di dollari, perché le loro campagne per salvare le foreste sono state troppo efficaci! Può essere l’inizio di un incubo per tutte le organizzazioni, inclusa Avaaz, che si battono contro lo strapotere delle grandi aziende — ma abbiamo un piano per fermarla:

 
Care e cari avaaziani, La più grande multinazionale canadese al centro dello sfruttamento forestale sta trascinando Greenpeace in tribunale, chiedendo più di un quarto di miliardo di dollari. Se vincerà, sarà la fine di Greenpeace e le multinazionali di tutto il mondo avranno una nuova arma contro chi cerca di arginare il loro potere. Ma abbiamo un’occasione per fermarli. L’unica cosa che interessa a questa azienda sono i profitti. E alcuni dei suoi principali clienti sono case editrici, già più volte impegnate in campagne per la libertà di espressione e per la sostenibilità. Tra pochi giorni tutte le maggiori case editrici saranno a una delle più importanti fiere del libro del mondo — con un’enorme mobilitazione ora, possiamo convincerle a minacciare di cambiare fornitore, a meno che la causa legale non venga ritirata: Chiedi a questi editori di sostenere la libertà di espressione La Resolute Forest Products ha disboscato alcune delle più antiche e preziose foreste boreali del Canada. E ora, dopo il grande successo di una campagna che gli chiedeva maggiore sostenibilità, ha fatto causa a Greenpeace e Stand.earth per “cospirazione”, cioè per aver cercato di fermare la distruzione e danneggiato i suoi profitti! Questo processo può cambiare per sempre il mondo delle campagne, dando alle grandi aziende un modo per far tacere gruppi come Avaaz, e a petrolieri, minatori e a chi disbosca il via libera per distruggere il pianeta senza dover rispondere a nessuno. In questo momento ogni dollaro è cruciale per Resolute perché le sue quotazioni sono in picchiata. E chi compra la sua carta sono alcune delle case editrici più grandi al mondo, come Penguin, Hachette e HarperCollins, che tengono molto alla reputazione — e alle foreste! Quando i suoi clienti si sono fatti sentire in passato, Resolute li è stata a sentire. Se sommergiamo di messaggi questi produttori di libri ora, alla vigilia della più grande fiera del libro dell’anno, possiamo spingerli a far capire a Resolute che perderà i suoi principali clienti, se non ritirerà subito la causa. Chiedi a questi editori di sostenere la libertà di espressione
Molti di noi si sono impegnati per fermare alcune delle più potenti multinazionali — e spesso abbiamo vinto! Assieme abbiamo convinto Benetton a risarcire i morti della strage del Rana Plaza in Bangladesh, e abbiamo fermato Monsanto in Argentina con una enorme mobilitazione. Ora uno dei nostri più grandi alleati sta difendendo la possibilità stessa di fare queste campagne, per tutti noi — aiutiamoli a resistere contro chi cerca di metterli a tacere. Con speranza e determinazione, Allison, Antonia, Martyna, Bert, Alice e tutto il team di Avaaz
MAGGIORI INFORMAZIONI: Greenpeace minacciata di chiusura: una multinazionale chiede 200 milioni di euro (Repubblica) http://www.repubblica.it/ambiente/2017/05/17/news/_difende_le_foreste_boreali_chiesti_200_milioni_a_greenpeace-165654182/ Guerra Greenpeace con colosso carta, “rischiamo di sparire” (ANSA) http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2017/05/17/guerra-greenpeace-con-colosso-carta-rischiamo-di-sparire_0e173143-23b4-4187-8abc-ab6566e29a0e.html Greenpeace a rischio estinzione chiede aiuto: multinazionale legno le fa causa per 300 mln (Blitz Quotidiano) http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/greenpeace-a-rischio-estinzione-chiede-aiuto-la-causa-della-multinazionale-del-legno-canadese-2690943/ Greenpeace: l’industria della carta sta distruggendo le ultime foreste (La Stampa) http://www.lastampa.it/2017/03/20/scienza/ambiente/focus/greenpeace-lindustria-della-carta-sta-distr…