Le Maire ambasciator di bugie del Macronmegalomane?

1° Agosto 2017

Domenico Cambareri

Le Maire a Roma. Da pirata sotto mentite spoglie?

In Italia, circola da tempo in taluni ambienti un’apparente balla, e cioè che dall’attacco del terrorista Sarkozy i cacciabombardieri francesi abbiano sorvolato più volte i cieli italiani per attaccare la Libia e poi la Siria senza alcuna richiesta di autorizzazione.
Hanno violato impunemente lo spazio aereo italiano.
O dobbiamo tornare pure all’affaire USTICA?
Punto e basta.
Cosa dice in proposito la Presidenza della Repubblica francese? E cosa la Presidenza del Consiglio italiana?
Su tutti colpi bassi contro le industrie italiane dei pirati piazzisti d’armi dei governi francesi, recenti o meno, fino allo scandalo al sole degli armamenti al Qatar della primavera scorsa, i governi francesi hanno attaccato ripetute volte l’Italia e la solidarietà europea e atlantica.
Queste storie iniziarono già con l’acquisto italiano degli Atlantic francesi molti decenni addietro, quando la contropartita dell’uranio per il reattore del nostro progetto navale non fu mai onorata.
Ma non tutto è così negativo.
Ci sono punte di collaborazione e alleanza di assoluto pregio, senza alcuna retorica.
L’alleanza per la realizzazione architettonica e di parte degli armamenti dei caccia classe Orizzonte e delle fregate classe FREMM.
L’alleanza per la realizzazione dei missili antiaerei e antimissili ASTER 30 e 15, adottati sia dalle due marine nazionali che dai loro eserciti.
La coproduzione del siluro leggero antisommergibile MU90.
L’alleanza nella produzione di satelliti militari, quali gli Helios. E altro ancora.
Fra i progetti e le produzioni multinazionali in cui sono protagonisti vi sono quelli missilistici Arianne e aeronautici Airbus a guida francese. Inoltre, il progetto dell’UAV MALE, un velivolo senza pilota da ricognizione attacco, assieme a Germania Spagna, Italia.
E altro ancora.

Cosa però già nuoce da alcuni anni?

L’alleanza “esclusiva” fra Parigi e Londra ratificata da Cameron e Sarkozy per sviluppare armamenti d’avaguardia non aperti all’accesso degli altri partner europei e per attivare operazioni congiunte coperte in qualsiasi parte del globo. Tutto, dunque, non solo al di fuori ma contro gli orizzonti, le finalità, le priorità della politica europea. 

E adesso, la proposta pazzesca,

formulata in questo clima di macronmegalomania alla cancelliera Merkel,

per attivare un’esclusiva alleanza egemonica fra Parigi e Berlino sia al fine di interdire ogni possibile nascita dello strumento di difesa integrata europea sia per realizzare il futuro caccia da superiorità aerea sia per tagliare (assieme all’alleanza con Londra, ancora attiva) le gambe all’industria aerospaziale italiana.

Ricordiamo che in questo settore Parigi ha agito sempre da sola. Sottolineiamo che non potrà più permetterselo in termini finanziari e di know how.
Parigi non volle mai entrare nel progetto del Panavia Tornado perché doveva pensare a costruire un velivolo meno potente atto a poter essere esportato con maggiore facilità. Entrò invece nel progetto dell’EFA Typhoon, per sabotarlo dall’interno (senza riuscirci) per poi approdare al la realizzazione in solitario del Rafale, diretto concorrente in tutto il mondo dell’EFA, del Gripen svedese e dei caccia USA.

Parigi, però, per piegarsi al diktat americano, ha bloccato la consegna delle due portaelicotteri d’assalto anfibio alla Russia e ha pagato una forte penale. Alla fine, ha frettolosamente venduto all’Egitto (che non sa cosa farsene) queste due unità molto avanzate e dall’impiego operativo fortemente specializzato, assieme a molti altri armamenti, dietro cui si celano i soldi dell’Arabia Saudita, Paese a cui è stato consegnato il debole (economicamente) Egitto dagli USA, dal Regno Unito e dalla Francia.

E i cantieri STX? Parigi non potrà permettersi una nazionalizzazione prolungata, visto che ha già i cantieri DCNS (totalmente dedicati all’industria militare e quindi all’esportazione), da pochissimo ribattezzati NAVAL GROUP, “società anonima” “Fondata dal Cardinal de Richelieu”.

Siamo nel pieno di una pericolosa orgia sciovinista, orgia che per fortuna non ha nulla dei tratti dell’ Europa Unita decantati dal gran bugiardo durante la sua campagna presidenziale.

Gran bugiardo che ha ingannato alla grande la gioventù francese che lo aveva votato proprio per questa scelta di “convinto” e “limpido” europeismo.

Che triste, veloce disillusione.