Libri. Economia e mercati. Una stagione confuciana con “più Stato ?”

 

18 Febbraio 2019

Fonti: Libreria Universitaria, IBS, Hoepli, Armando Editore, Unilibro

Nota di Domenico Cambareri

 

 

 

 

 

Scenario confuciano e realtà prossima ventura in Occidente

Fra i tanti moti pendolari della storia, vi sono quelli fra sopravvento dell’economia retta dall’impresa privata e quelli in cui vi sono il sopravvento o l’equilibrio prodotti dalla  “mano virtuosa” dell’intervento pubblico nella proprietà produttiva. In Italia, in particolare. con cicli temporali ravvicinati, negli ultimi decenni abbiamo però visto come e l’una e l’altra strada e la loro ibridizzazione proposta e sollecitata anche da chi scrive questa breve nota, abbiano prodotto risultati deludenti e perfino fallimentari.

Ciò in quanto che, al di là dall’interazione dei fattori macroeconomici e politici e non soltanto e dalle scuole di riferimento da parte di chi viene ad amministrare un’intera nazione, vi è l’onnipresente costante storica costituita dal fattore umano in tutta la sua complessa poliedricità. Alcune facce, o una sola, di questa poliedricità, nell’irrompere con tutta la loro valenza negativa in modo incontenibile, sono in grado di determinare radicali e devastanti cambiamenti del corso degli eventi  per cui si è operato e di cui si resta in attesa di positiva concretizzazione. La più importante di queste è costituita dalla metastasi del nodo concussione/corruzione. Almeno in riferimento all’Italia, questo duraturo, permanente  fenomeno quale vera e propria dittatura alla luce del sole è stato ed è imposto  dalle sovrastrutture politiche e sindacali la cui forza pervasiva e corrosiva è stata in grado di tenere sotto sequestro il dettato costituzionale e di tarpare ogni possibile sua attuazione in riferimento ai suoi più cogenti e cruciali aspetti economico-sociali e culturali. Oltre che compromettere funzionalità e efficacia operativa del sistema produttivo e dei mercati e della loro inter-relazione con il sociale. Tutto questo ha inciso e incide in maniera globale. La definizione di Pergola, “democrazia invertebrata” ,è possibile utilizzarla pure in riferimento a questo regime politico, o è più confacentesi a altri modelli e realtà nel panorama costituzionale comparato e dei reggimenti politici effettivamente esistenti?

Non del tutto a  prescindere da questi fattori precludenti e preclusivi, storicamente quanto fenomenologicamente rintracciati come ineliminabili costanti e perciò definibili come categorie “ante rem”, e  politicamente, sociologicamente e economicamente osservabili durante il corso del loro interagire temporale, Cosimo Pergola prospetta una più che possibile svolta. Perché mai a prescindere non del tutto? Perché  l’autore ce lo suggerisce già nel titolo. Perché la stagione del nuovo bilanciamento a pro dell’intervento pubblico (non meno appellantesi alla mano invisibile del liberismo pseudo “laico” di Adam Smith)  è  presentata entro uno scenario confuciano. A buon pro. – Domenico Cambareri

 

 

 

Più stato più mercato

Una stagione confuciana per l’Occidente

 

 

 

Questo libro tratta dell’ipermodernità e dell’insicurezza nel mondo con cui abbiamo a che fare e delle scelte di valore per fronteggiarle. Risentimento e anomia affliggono una democrazia invertebrata, esplodono nel malessere dei particolarismi, nella rabbia dei populismi, nell’insidia della jihad globale sulle macerie del liberismo viene evocato il ricorso ad una strategia di controbilanciamento dei poteri, definita nei termini di “Più stato più mercato”, un Keynesismo redivivo, un significativo protagonismo imprenditoriale pubblico, per una riattualizzazione di pratiche di concentrazione sociale e di scambio politico al livello più fecondo.

 

 

Titolo: Più stato più mercato. Una stagione confuciana per l’Occidente
Autore:  Pergola Cosimo Editore
Editore: Armando Armando
EAN: 9788866773030
Prezzo: € 25,00
Pagine: 288
Data novembre: 2018
Collana:  Policy