Respingimento degli scafi ong oltre le 24 miglia e recupero spese da 5 e da 8 per mille

 

27 Giugno 2019

Fonti: Twitter, Linkedin

Domenico Cambareri

 

 

 

 

GRAVE ERRORE è avere consentito di  far perseverare e affermare a tutti i costi da parte del rimorchiatore battente bandiera olandese e trasformato in Sea Watch3 dall’omonima ong tedesca la violazione delle acque territoriali e di esserci rimasta a stazionare.

La Marina Militare dovrebbe distaccare a Pantelleria in modo permanente un rimorchiatore d’altura o affittarlo da una compagnia privata al fine di fare debordare e se necessario trascinare qualsiasi altro scafo delle ong al di là della linea di demarcazione di 12 miglia delle acque territoriali, affermando a chiare lettere il diritto al repingimento. In presenza di un contesto di recidivante aggressione massmediatica internazionale quale è quello che è stato messo in atto da parte delle ong da alcuni anni in qua, si dovrebbe valutare  di allontanare tali imbarcazioni oltre le ulteriori 12 miglia della zona contigua in cui lo Stato esercita la sua policy. Il costo di questo ulteriore impiego dovrebbero essere posto integralmente a carico sia delle quote del 5 per mille destinato alle ong sia di quelle dell’8 per mille destinato alla chiesa cattolica e delle chiese protestanti che abbiano eventualmente appoggiato le iniziative contro l’Italia sia dei fondi del MAE per la cooperazione internazionale.

Un tale utilizzo operativo fa parte dei compiti di routine della Marina Militare e dei corpi militari di complemento, Guardia di Finanza del mare e Capitanerie di Porto – G.C., e l’adempimento immediato delle norme del diritto internazionale del mare e della salvaguardia della sicurezza nazionale deve prescindere dal dovere ricevere espresso ordine preventivo da parte dall’autorità giudiziaria. Va cioè commisurato “al momento” il diritto di non fare consumare il reato: prevenirlo attimi prima della flagranza, come espresso dalla declinazione al gerundio presente tanto in italiano quanto in inglese. Il respingimento scatta mentre l’imbarcazione continua a tenere una rotta ostile, cioè non risponde e non accetta l’alt fino in prossimità del confine. Non è necessario che lo scafo entri dapprima fisicamente nelle acque nazionali o della zona contigua, anzi per l’appunto bisogna prevenirlo e interdirlo sul filo dei minuti e delle centinaia di metri occorrenti per le manovre in mare.  – D.C.

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SeaWatch3 Aperta  sfidaattacco a fondo contro l’ Italia da http://org.ni pseudo umanitarie che traggono profitto da questa tragica piaga e che sono il collante del fenomeno del trade della tratta umana è sotto gli occhi di tutti.

A bordo ostaggi x piegarci SeaWatch3 Due settimane: la merce umana tenuta in ostaggio a bordo l’avrebbero potuta sbarcare sia in altri porti medit.nei sia in Nord Europa. Questo è terrorismo psicologico. L’ ayatollah @matteosalvinimi non ci è gradito però ha portato allo scopertolo lo sporco ricatto