Mediterraneo Antico: Thalassa anche al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

 

04 Dicembre 2019

Fonti: Julia Elizabeth Wentz Falcone Lutz,  Mediterraneo Antico

Tiziana Giuliani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo il piacere di richiamare l’attenzione su questo articolo di Mediterraneo Antico che anticipa la riproposizione della mostra avvenuta al BMTA di Paestum, riproposizione che avverrà al Museo Nazionale Archeologico di Napoli nei prossimi giorni. Per leggere integralmente il testo dell’articolo e altresì allargare le fonti conoscitive, connettersi direttamente a

https://mediterraneoantico.it/tag/thalassa/

 

 

 

“Thalassa. Meraviglie sommerse dal Mediterraneo”, la nuova mostra del MANN presentata alla BMTA

“Parlando di patrimonio culturale sommerso, la felicità e l’orgoglio di essere i depositari di tanta ricchezza non ci devono far dimenticare anche la grande responsabilità che abbiamo nel custodirlo, mantenerlo e divulgarlo.”

E’ così, con queste parole lasciateci da Sebastiano Tusa, che inizia il video girato per promuovere “Thalassa. Meraviglie sommerse dal Mediterraneo”, la splendida mostra che dal prossimo 12 dicembre arricchirà ulteriormente gli ambienti del MANN. Ed è con questo video promo e con pannelli ricchi di contenuti ed accattivanti immagini provenienti dal mondo sommerso nel Mediterraneo che lo stand del MANN, presente alla XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, ha attirato i visitatori della Borsa pestana.

“Thalassa. Meraviglie sommerse dal Mediterraneo” con i suoi 400 reperti esposti “traccerà la natura polisemantica di un Mare Nostrum che, già nell’antichità, aveva un profondo valore simbolico, culturale ed economico”. Tra i reperti in mostra, tutti provenienti da prestigiose istituzioni italiane ed internazionali, arriveranno dal Museo Archeologico di Atene una trentina di pezzi recuperati dal relitto di Antikytera, la celebre imbarcazione naufragata al largo delle coste dell’omonima isola nel I secolo a.C.

 

Thalassa. Nereide su pistrice dalla Villa del Pauslypon, età augustea (ph. MANN)

 

“Thalassa non è solo una mostra sul Mediterraneo antico ma è, soprattutto, un esempio di metodo. Al centro del nostro lavoro ci sono la ricerca scientifica, il sostegno tra enti statali e territoriali, l’apporto delle Università, le professionalità dei giovani archeologi, le azioni innovative di aziende tecnologiche private. Le costellazioni del cosmo celeste dell’Atlante Farnese, simbolo della mostra, non sono dunque solo un riferimento alle rotte nel mondo antico ma, per noi, equivalgono ad una guida verso un nuovo corso. Nelle molte sezioni troverete temi legati al Mediterraneo antico, nelle quali dialogano reperti archeologici riemersi dalle acque, tecnologia, ricostruzioni: dai tesori al commercio, dal mito all’economia, dalla vita di bordo alle ville d’otium fino ai rinvenimenti nelle acque profonde il visitatore potrà avere un quadro aggiornato dello stato dell’arte dell’archeologia subacquea del Meridione. Vi saranno naturalmente anche le nuove scoperte provenienti dall’area portuale di Neapolis. Thalassa disegna, nel complesso, rotte culturali tra tanti siti campani, del Meridione e di altri paesi mediterranei. Si tratta di una connessione storica che però deve rafforzare l’idea che il Mare Nostrum sia un ponte e non una separazione. In questo senso vanno intese anche le mostre collaterali, che ci parlano di migranti napoletani e Ischitani fra fine Ottocento e primi del Novecento”, racconta Paolo Giulierini, Direttore del MANN, presente anche alla cerimonia di apertura della BMTA.

Thalassa. Statuina in avorio della dea Lakshmi, età tiberiana

Sono molteplici, dunque, le tematiche approfondite in questa mostra. Dallo sviluppo dell’archeologia subacquea dagli arbori degli anni Cinquanta con i primi ritrovamenti delle statue di Baia, le lucerne di Pozzuoli e l’elmo dal relitto di Albenga, alla sperimentazione tecnologica del terzo millennio con strumentazioni avanzate. Una sezione sarà dedicata ai carichi delle varie imbarcazioni affondate nell’antichità e alle rotte commerciali intraprese nel nostro mare da costa a costa o con traversate più lunghe. Saranno esposti …. saranno in mostra i lingotti di piombo di cui Roma si approvvigionava dalla penisola iberica e, eccezionalmente, anche i lingotti in oricalco, il prezioso materiale citato da Platone nei suoi racconti su Atlantide. Sarà possibile ammirare raffinati gioielli in oro, pregiate coppe di vetro, parti di statue bronzee ed oggetti della vita di bordo provenienti dal relitto di Antykithera, oltre a sezioni di nave ed anfore vinarie recuperate nel relitto rinvenuto nel 1990 a largo di Punta Licosa. ….. della Grotta Azzurra, un ninfeo di epoca romana, e agli affreschi provenienti dalle zone devastate dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Il Mare Nostrum rappresentava fin dall’antichità la via per eccellenza degli scambi, era un simbolo di unione tra le varie popolazioni e crocevia di culture ….. Ne sono un esempio la statuina in avorio della dea Lakshmi proveniente da Pompei, come le coppette del II millennio a.C. trovate nel relitto di Lipari e le applique d’oro dal sito protostorico di Vivara…

Thalassa. L’Atlante Farnese simbolo della mostra al MANN (ph. MANN)

 

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‘Capire il cambiamento climatico’, una delle mostre collaterali di Thalassa (ph. MANN)

 

Il progetto “Thalassa” è frutto della collaborazione con l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana (grazie all’impegno del prof. Sebastiano Tusa), con la “Teichos. Servizi e tecnologie per l’archeologia” in sinergia con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, e ha ottenuto il patrocinio morale di: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Campania, Comune di Napoli ed Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale (Napoli-Salerno-Castellammare di Stabia).

 

Thalassa. Un cratere a figure rosse della seconda metà del V secolo a.C. (ph. MANN)

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