Biografie di leader politici. “Il nuovo Mao” di Gennaro Sangiuliano, a Caserta

17 Febbraio 2020

Fonte: librimondadori.it, libreriauniversitariait, Casertaweb, ibs.it

 

 

 

“Premio -Europeo Capo Circeo”

 

 

Il nuovo Mao

Nel 2018, la rivista «Forbes», che ogni anno stila la classifica dei settantacinque uomini più potenti del mondo, l’ha collocato al primo posto, davanti a Putin e Trump. Da quando una riforma costituzionale votata dall’Assemblea nazionale del popolo ha cancellato il limite massimo dei due mandati presidenziali, molti lo considerano il «nuovo Mao». Lui è Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare di Cina, segretario generale del Partito comunista cinese e, soprattutto, capo della Commissione militare centrale, il vero scettro del potere. Ma chi è l’uomo che regna come un monarca assoluto su oltre un miliardo e trecento milioni di individui? Cosa sappiamo dello stratega della «nuova via della seta», il colossale piano infrastrutturale e d’investimento che coinvolge Asia, Europa e Africa, ed è destinato a cambiare gli equilibri economici del commercio mondiale?

Da questi interrogativi muove il libro di Gennaro Sangiuliano, che in pagine avvincenti e ben documentate ripercorre le tappe più significative della biografia del leader cinese: dall’iscrizione al Partito comunista cinese nel 1974 agli incarichi governativi nelle province di Shaanxi, Hebei, Fujian e Zhejiang, dalla guida della municipalità di Shanghai all’ingresso nel Comitato centrale, che lo trasforma nell’esponente di spicco della «quinta generazione» dei massimi dirigenti della Repubblica (dopo Mao, Deng Xiao Ping, Jiang Zemin e Hu Jintao). Dalla fine degli anni Novanta in poi, la sua ascesa all’Olimpo della nomenklatura cinese si rivelerà inarrestabile.

Nel raccontarci la vita di Xi Jinping, nato nel 1953, sposatosi due volte e padre di una figlia, Sangiuliano compie anche un’ampia ricognizione sulla storia della Cina del Novecento, dalla Lunga Marcia alla proclamazione della Repubblica Popolare (1949), dal «grande balzo in avanti» alle sanguinose purghe della Rivoluzione Culturale, senza dimenticare il poderoso cammino di modernizzazione avviato da Deng Xiao Ping, il primo a dire al popolo cinese che «arricchirsi è glorioso».

Oggi che la Cina è diventata una potenza economica globale, il carismatico Xi Jinping può portare avanti con ancora maggiore determinazione il suo progetto neonazionalista, fondato sulla riproposta del maoismo come «religione politica» e del confucianesimo come dogma culturale. Un disegno egemonico che, sull’altare di un aggressivo capitalismo di Stato a partito unico, è pronto a sacrificare – come testimoniano le violente proteste scoppiate di recente a Hong Kong – valori fondamentali quali la democrazia e la libertà.

L’Occidente saprà raccogliere la sfida?

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Recensioni

“Operazione riuscita. Come riuscita è l’applicazione, da parte di Sangiuliano, dello scrupolo nella ricerca storica. La Cina del ‘900 viene scandita in tutte le sue fasi e i suoi protagonisti, in u n inquadramento fruibile anche da chi storico non è. Come compiuta è la disamina dei deficit di libertà e tutela dei diritti sofferti dalla Cina del Regime. Una ferita aperta che interroga l’Occidente globalizzato. Lettura fondamentale, quindi.”

Pietro De Leo, Il Tempo,
“Al centro del libro di Sangiuliano sta la ricezione in Occidente della figura di Xi Jinping, al quale una clamorosa riforma istituzionale ha dato poteri immensi e ha tolto il limite dei due mandati consecutivi alla guida del Partito. Il nuovo Mao è un invito, tanto più accorato in quanto non viene da un sinologo, a considerare le specificità del potere cinese e delle sue forme, a evitare di valutare ciò che accade a Pechino con il metro che funziona a Washington, magari a Bruxelles, forse a Mosca. Le moderate concessioni allo showbiz politico, come l’ostensione della brillante moglie Peng Liyuan (ex cantante della sezione artistica dell’Esercito popolare di liberazione), non nascondono la volontà di un uomo che è, però, la forza di un sistema. L’aver vissuto in Iowa, e dunque sperimentato l’America, o spedito la figlia a studiare ad Harvard (sotto falso nome), non lo ammorbidisce, anzi. ”
Marco Del Corona, Corriere della Sera,

“È questo il motivo per cui il titolo del libro, Il nuovo Mao, impressiona: chiamare una vittima con il nome del carnefice è scelta cruda, però giustificata, assicura Sangiuliano, il quale non manca di raccontare come Xi Jinping abbia utilizzato le proprie veementi campagne contro la corruzione per colpire un fenomeno realmente esistente, ma anche per stroncare ogni forma di dissenso e liberarsi degli oppositori: le leggi, con Mao o Xi Jinping, si applicano contro i nemici e s’interpretano per gli amici. Nonostante il trauma delle purghe maoiste, Xi Jinping avrebbe ugualmente scalato la vetta del partito, in virtù delle sue grandi doti morali e intellettuali, dice la propaganda.”

Alessandro Orsini, Il Messaggero,
Gennaro Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano è direttore del Tg2 della Rai. Laureato in Giurisprudenza, PhD in Diritto ed economia, collabora con il «Sole-24Ore». È titolare del corso di Storia dell’economia presso l’Università Luiss-Guido Carli di Roma e direttore della Scuola di giornalismo dell’Università di Salerno. È autore di Giuseppe Prezzolini (Mursia, 2008). Con Mondadori ha pubblicato Scacco allo Zar (2012), Putin (2015), Hillary (2016), Trump (2017). Con Vittorio Feltri è autore di Una Repubblica senza patria (2013) e Il Quarto Reich (2014), entrambi editi da Mondadori.

Intervista all’autore

Perché si sottovalutano il progetto egemonico e i metodi non democratici di Pechino?
“Qualche settimana fa, Xi Jinping – cito testualmente l’agenzia Ansa – ha dichiarato che chiunque sia impegnato in spinte separatiste in qualsiasi parte della Cina sarà ridotto in polvere e fatto a pezzi. Ebbene, se questo linguaggio fosse stato adoperato da Putin o Trump, giustamente aggiungo, sarebbe stato stigmatizzato da tutta la stampa mondiale. Lo dice il leader cinese e tutto resta in sordina, nessuna indignazione. La polizia segreta cinese ha rapito cinque librai di Hong Kong che diffondevano volumi critici contro il governo, ne ha parlato il New York Times, in Italia silenzio”.

(Gennaro Sangiuliano intervistato da Daniele Capezzone su La Verità)

Come ha approcciato alla vita di un uomo così potente, di cui non si sa tantissimo?
“Se vogliamo capire l’attualità del mondo che ci circonda, non possiamo riferirci solo alle teorie geopolitiche. O a quelle economiche, come faceva Marx. Dobbiamo fare un’introspezione psicologica sulle vite dei contemporanei, conoscere chi sono stati per comprenderne la psicologia e le azioni. Xi Jinping è l’uomo più potente del mondo. Ma da giovane è stato mandato per due anni in un campo di lavoro, è stato buttato in un fosso per fare una seduta di autocritica, ha vissuto per anni in condizioni molto complicate, facendosi le ossa nelle province più “difficili” dell’Impero.

(Gennaro Sangiuliano intervistato da Livio Costarella su La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

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