Nuovo simbolo del PCI, leninismo e toghe

07 Ottobre 2020

Dubbi e domande sui rivoluzionari classisti: degenerati borghesi stracoperti di denaro e eversori in pari tempo?

Sarà proprio vero che i tre magistrati in questione siano iscritti e forse anche militanti dell’associazione in questione? Questa associazione rivendica in modo esplicito o implicito un’interpretazione della costituzione, delle leggi, del diritto in chiave marxista e in particolare secondo la lectio leninista della conquista e dell’esercizio del potere politico da parte di una minoranza rivoluzionaria di matrice bolscevica, per cui il controllo e l’esercizio dell’attività giudiziaria svolti dai magistrati risponde primariamente al raggiungimento di questo obiettivo strategico di sovversione? Ovvero ne è totalmente estranea? Sono mai stati svolti rapporti di polizia, indagini di magistrati non iscritti a questa e ad altre associazioni politicamente e ideologicamente connotate relative a questi ambiti? I servizi di sicurezza a cui è demandata l’attività d’intelligence per assicurare l’indipendenza e l’effettiva sovranità del Paese anche all’interno hanno mai svolto operazioni atte all’acquisizione di notizie in merito, quale concreta azione di salvaguardia della Nazione e delle sue istituzioni?

Il nuovo simbolo del partito comunista, falce maglietto e stella ‘rossopartigiano’ è  coperto da copyright? Dobbiamo versare del denaro per la sua utilizzazione all’eventuale avente diritto, un qualche club delle associazioni della corporazione degenerata e dei patteggiamenti occulti e delle cospirazioni mafioso-giudiziarie con finalità leniniste? O l’autore da noi non conosciuto ha lasciato a tutti libertà di utilizzarlo?