Assange, il perseguitato della Casa Bianca che ha reso noti i crimini universali della ‘potenza’ scudo della libertà e della democrazia

24 Dicembre 2022 Fonte: Il Pensiero Forte

Auguri!!!

di Adriano Tilgher

Auguri a tutti ai belli e ai brutti, ai buoni e ai cattivi, agli intelligenti e agli stupidi che, purtroppo, in Italia sono in grandissima maggioranza, ai bravi e agli incapaci e via di questo passo. Mi scusino signore e signorine se affianco alle “i” nella frase di sopra non ho messo le “e”, come usa fare in questi tempi di stupido conformismo, ma mi riferisco al genere umano che è inevitabilmente composto di uomini e di donne (tertium non datur). Purtroppo anche nelle cose semplici e banali ci devono costringere a precisare, data l’alta confusione che esiste a tutti i livelli perché, nella società del relativismo e del consumismo compulsivi in cui viviamo, tutto è distorto affinché non si crei omogeneità e solidarietà tra le persone e si instauri il regime della divisione e della separazione individuale imperniato sulla competitività e sull’odio per arrivare al controllo totale. La nuova forma di schiavitù.

Comunque un augurio particolare lo voglio fare proprio alle donne, a quelle vere, orgogliose della propria femminilità, forti, fortissime, capaci di ristabilire e far rispettare i ruoli che la natura e la storia ci hanno assegnato affinché possano, con le loro arti sottili, rieducare il nostro popolo all’organicità e alla funzionalità e costringano i maschi, che hanno, nella quasi totalità, abdicato al loro ruolo, a tornare ad assumersi le responsabilità che competono loro.

La donna, un mondo profondo, particolare, tutto da scoprire e da svelare; e quando a noi uomini consentono di svelarlo tutto diventa sublime.

Ecco il primo e più importante augurio: ricostruire quella complementarietà ed essenzialità del genere umano il cui disvelamento è il più importante dono che la natura possa averci riservato.

Alcuni di noi, quasi tutti, festeggiano il Natale, altri il solstizio, tutti l’arrivo dell’anno nuovo che sentiamo sempre come diverso e che ci auguriamo autenticamente migliore.

Ed è qui che si innesta l’augurio mio e di tutta la redazione de Il Pensiero Forte; l’augurio che si riesca ad impedire la dissoluzione dell’Italia, bloccando definitivamente la criminale agenda Draghi, uscendo in modo totale dalla guerra che stiamo affrontando contro i …

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LA SPINA NEL FIANCO

Il Lando

Giugno 1975, in piena “strategia della tensione” esce per “Publistrip” il primo numero del fumetto erotico  “Il Montatore”,  la serie che durerà sino al 1982 per un totale di 114 numeri, era realizzata dallo studio Montanari, e spesso aveva copertine disegnate da Milo Manara. Le Storie narrano della vita di un metalmeccanico detto appunto “il Montatore”, che si batte per una “Giustizia Proletaria”. La storia, con continui sconfinamenti nella satira sociale e politica, era la trasposizione fumettistica del personaggio interpretato in “Il Sindacalista”, film di Luciano Salce del 1972.  Benché ancora minorenne, ricordo che leggevo, quei fumetti dal barbiere, quando era ancora un luogo “sano” per l’iniziazione sessuale del maschio. I “parrucchieri”, erano altra cosa, dal barbiere, nessuna donna poteva entrare senza una scia di commenti, che oggi sarebbero ritenuti nel migliore dei termini “sessisti”, ma che all’epoca tuttalpiù, potevano provocare o uno sguardo di malizioso compiacimento, o una sagace risposta che metteva a cuccia gli ormoni del malcapitato.

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L’apologia che manca
 Lorenzo Merlo
  Dibattiti
  21 Dicembre 2022
ANNULLARE LE ACCUSE CONTRO JULIAN ASSANGE
Aiutaci a proteggere il diritto alla libertà di espressione
Cancillería del Ecuador

LA STORIA
IL CASO

Aggiornamento del 17/06/2022 – La ministra dell’Interno del Regno Unito, Priti Patel, ha autorizzato l’estradizione di Julian Assange negli Usa per affrontare accuse relative alla Legge sullo spionaggio.
“Questa decisione pone Assange in grande pericolo e invia un messaggio agghiacciante ai giornalisti in ogni parte del mondo”ha dichiarato Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International. 
“Se l’estradizione andrà avanti, Assange correrà il grande rischio di essere posto in isolamento prolungato, in violazione del divieto di maltrattamenti e torture. Le assicurazioni diplomatiche fornite dagli Usa, secondo le quali Assange non sarà tenuto in isolamento, non possono essere prese sul serio dati i precedenti”, ha aggiunto Callamard.
“Chiediamo al Regno Unito di non estradare Assange e agli Usa di annullare le accuse affinché Assange sia liberato”, ha concluso Callamard.
È probabile che vi saranno ulteriori appelli contro l’estradizione, basati sulla violazione del diritto alla libertà d’espressione.
 

Aggiornamento del 20/04/2022 – A seguito della decisione della Corte dei magistrati di emettere un ordine di estradizione nei confronti di Julian Assange, Amnesty International ha dichiarato che un’eventuale sua approvazione da parte della Ministra dell’Interno Priti Patel – attesa entro il 18 maggio – violerebbe il divieto di tortura e costituirebbe un precedente allarmante per pubblicisti e giornalisti di ogni parte del mondo.
“Il Regno Unito è obbligato a non trasferire alcuna persona in un luogo in cui la sua vita o la sua salute sarebbero in pericolo. Il governo di Londra non deve venir meno a questa responsabilità. Gli Usa hanno palesemente dichiarato che cambieranno le condizioni di detenzione di Assange quando lo riterranno opportuno. Questa ammissione rischia fortemente di procurare ad Assange danni irreversibili al suo benessere fisico e psicologico”ha dichiarato Agnès Callamard, Segretaria generale di Amnesty International.
“L’estradizione di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione pubblica, che ha il diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome. Diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare della libertà di stampa. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate rappresenterebbe un pericoloso precedente e costringerebbe i giornalisti di ogni parte del mondo a guardarsi le spalle”, ha aggiunto Callamard.
L’isolamento prolungato è la norma nelle prigioni di massima sicurezza degli Usa e costituisce tortura o altri maltrattamenti vietati dal diritto internazionale. Le rassicurazioni fornite dagli Usa circa il trattamento equo di Assange mostrano profondamente la corda, dato che potrebbero essere revocate in ogni momento. Estradato negli Usa, Assange rischierebbe di subire gravi violazioni dei diritti umani e le vuote rassicurazioni diplomatiche non lo proteggerebbero.
Se il governo di Londra consentisse a uno stato estero di esercitare giurisdizione extraterritoriale per processare una persona che ha diffuso informazioni dal Regno Unito, altri governi potrebbero sfruttare la stessa strategia giudiziaria per imprigionare giornalisti e mettere il bavaglio alla stampa anche oltre i loro confini statali.
“Anzitutto, le accuse nei confronti di Assange non avrebbero mai dovuto essere presentate. Ma non è troppo tardi perché le autorità statunitensi sistemino le cose e ritirino le accuse”, ha sottolineato Callamard.
“Nel frattempo, data la natura politicamente motivata di questo caso e le sue gravi implicazioni per la libertà d’espressione, il Regno Unito dovrebbe evitare di rappresentare gli interessi degli Usa in ogni sviluppo successivo”, ha concluso Callamard.
 

Aggiornamento del 14/03/2022 – La decisione della Corte suprema del Regno Unito di negare a Julian Assange la possibilità di ricorrere contro una precedente decisione dell’Alta corte che ne autorizzava l’estradizione negli Usa è, secondo Amnesty International, un colpo alla giustizia e allo stesso Assange.
“La Corte suprema ha perso l’opportunità di fare chiarezza sulle rassicurazioni degli Usa al Regno Unito, i quali avevano garantito che Assange, in caso di estradizione, non sarebbe stato torturato: si tratta di rassicurazioni del tutto infondate”ha dichiarato Julie Hall, vicedirettrice delle ricerche sull’Europa di Amnesty International.
“L’isolamento prolungato è una caratteristica principale della vita di molti detenuti nelle prigioni di massima sicurezza degli Usa. Per il diritto internazionale equivale alla tortura. Il divieto di tortura è assoluto e le vane promesse di un equo trattamento di Assange da parte degli Usa costituiscono una minaccia a tale divieto”, ha proseguito Hall.
“La decisione della Corte suprema è anche una brutta notizia per la libertà di stampa poiché conferma la deriva intrapresa dagli Usa di processare per spionaggio chi pubblica informazioni. Pretendere che gli stati, come in questo caso il Regno Unito, estradino persone che hanno diffuso informazioni riservate di interesse pubblico rappresenta un pericoloso precedente che dev’essere respinto. Gli Usa devono immediatamente annullare le accuse contro Assange”, ha sottolineato Hall. 
 

 
Aggiornamento del 24/01/2022 – L’Alta corte del Regno Unito ha accolto uno dei tre punti sollevati nel ricorso della difesa di Julian Assange, valutando che la questione delle assicurazioni statunitensi in caso di estradizione negli Usa è di “importanza pubblica generale”.
Nella sua decisione, l’Alta corte ha invece respinto altri due punti dell’appello, in cui la difesa di Assange chiedeva di qualificare come questioni di “importanza pubblica generale” anche la tortura e i maltrattamenti cui Assange andrebbe incontro in caso di estradizione.
Il fatto che l’Alta Corte non abbia autorizzato Assange a presentare appello alla Corte suprema non deve ingannare: è prassi comune che sia la Corte suprema stessa a decidere quali casi esaminare.
Assange ha dunque 14 giorni per chiedere che la Corte suprema esamini il suo caso. Ma, se il massimo organo di giustizia britannico deciderà in questo senso, l’esame riguarderà solo il punto su cui l’Alta Corte ha dato ragione ad Assange, ossia in quale fase di un procedimento di estradizione lo stato richiedente debba offrire assicurazioni sul trattamento dell’estradando e quando queste debbano essere prese in considerazione.
 

 
I tribunali di Londra tengono ancora in esame la richiesta di estradizione da parte degli Usa, anche se si basa su accuse che derivano direttamente dalla diffusione di documenti riservati nell’ambito del lavoro giornalistico di Assange con Wikileaks. Rendere pubbliche informazioni del genere è una pietra angolare della libertà di stampa e del diritto dell’opinione pubblica ad avere accesso a informazioni di interesse pubblico. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di protezione e non di criminalizzazione.
Se estradato negli Usa, Assange potrebbe affrontare 18 capi d’accusa: 17 ai sensi della Legge sullo spionaggio e uno ai sensi della Legge sulle frodi e gli abusi informatici. Rischierebbe ischiato gravi violazioni dei diritti umani tra cui condizioni detentive, come l’isolamento prolungato, che potrebbero equivalere a maltrattamento o tortura. Assange è stato il primo soggetto editoriale a essere incriminato ai sensi della Legge sullo spionaggio.
Gli Stati Uniti d’America devono annullare tutte le accuse contro Julian Assange, incluse quelle di spionaggio relative alle attività di pubblicazione di documenti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks.

Gli incessanti tentativi del governo Usa di processare Julian Assange per aver reso pubblici documenti riguardanti anche possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi non sono altro che un assalto su larga scala al diritto alla libertà d’espressione.
Julian Assange è attualmente detenuto nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, sulla base della richiesta di estradizione degli Usa per accuse che derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti segreti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks.
Ci opponiamo fermamente all’eventualità che Julian Assange sia estradato o trasferito in ogni altro modo negli Usa, dove rischia di subire gravi violazioni dei diritti umani, tra cui condizioni di detenzione che potrebbero equivalere a tortura e altri maltrattamenti, come un prolungato isolamento. Il fatto che sia stato obiettivo di una campagna ostile promossa da funzionari Usa fino ai più alti livelli compromette il suo diritto alla presunzione di innocenza e lo espone al rischio di un processo iniquo.
La pubblicazione di documenti da parte di Julian Assange nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks non dovrebbe essere punita perché tale attività riguarda condotte che il giornalismo investigativo svolge regolarmente nell’ambito professionale. Processare Julian Assange per questi reati potrebbe avere un effetto dissuasivo sul diritto alla libertà di espressione, spingendo i giornalisti all’autocensura per evitare procedimenti giudiziari.
Proteggi il diritto alla libertà di espressione. Chiedi alle autorità statunitensi di annullare le accuse contro Julian Assange derivanti solo dalle sue attività di pubblicazione di documenti con Wikileaks. Firma il nostro appello al Procuratore Generale degli Stati Uniti Merrick Garland.

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