Marino Freschi: con Gino Ragno, gagliardi quegli anni di protesta e di lotta!

ROMA, 5 Dicembre 2009

Eulà! Europa e Libertà!

Marino Freschi

 

 

Gino  Ragno: sin dalla giovinezza, una vita dedicata alla Patria, all’Europa e ai tanti perseguitati

La Giovine Italia, la Gioventù Mediterranea, l’invasione dell’Ungheria,  l’Alto Adige terra d’Italianità, il muro di Berlino, Assitaliagermania, il “Capo Circeo” e le amicizie di uomini e donne dei più diversi Paesi e delle più diverse professioni, posizioni culturali e politiche….. l’Unità della Germania, l’Unità dell’Europa

Il germanista Marino Freschi, studioso e intellettuale molto apprezzato in Italia e all’estero, Copresidente della Commissione Internazionale del Premio Capo Circeo, in queste poche righe rivive la sua giovinezza e i fremiti che allora percorrevano la gioventù italiana. Assieme a quella dell’altro protagonista, Gino Ragno, di maggiore età, che si poneva già allora come punto di riferimento di tanti studenti e che portava in piazza per i tragici avvenimenti di Budapest decine di migliaia di giovani. Pagine di storia da non dimenticare! Marino Freschi scandisce una sintesi dei passaggi salienti della biografia di Gino Ragno sul piano della sua storia culturale e politica. Sino al grande amore per la Germania, sino alla creazione di uno dei più prestigiosi Premi di tutta Europa. Lo ringraziamo per queste semplici parole, che valgono molto più di qualsiasi magniloquenza che ridonda ma non fa vibrare l’animo.

 

Ho conosciuto Gino Ragno nell’ormai lontano Ottobre 1956. Mi ero appena iscritto alle scuole superiori, quando scoppiò la <<Rivoluzione>> ungherese. Insieme alla stragrande maggioranza degli studenti romani e italiani partecipai alle grandiose manifestazioni di protesta contro l’intervento sovietico e di partecipazione, commossa ed entusiasta, per il popolo magiaro insorto contro una delle più brutali dittature. Gino era il dirigente della <<Giovine Italia>> che era l’organizzazione studentesca vicina alla destra.
Pur essendo le manifestazioni degli studenti essenzialmente spontanee, le nostre simpatie si orientavano verso quei gruppi giovanili organizzati connotati da un deciso e militante antisovietismo come appunto la <<Giovane Italia>>. Cominciai a frequentare uno scantinato in Piazza Indipendenza a Roma che era la ‘sontuosa’ sede della <<Giovine Italia>>. Ci sentivamo molto cospiratori anche se proprio in quel mese si svolse il congresso del MSI a Milano con l’uscita del gruppo dissidente, cui Gino allora aderiva.
Gino fondò un’altra associazione studentesca, la <<Gioventù Mediterranea>> a Piazza di Pietra e per alcuni anni collaborai con lui condividendo il suo entusiasmo e ammirando la sua straordinaria capacità organizzativa. In quel periodo Gino s’inventò pure una agenzia di stampa, <<Corrispondenza Mediterranea>>, iniziando così una carriera giornalistica assai intensa e sempre ispirata dal desiderio di fornire una informazione non allineata. L’anno successivo, 1957, Gino fu di nuovo molto attivo nell’organizzare le manifestazioni studentesche a favore dell’Alto Adige contro gli attentati terroristici compiuti da esponenti radicali della minoranza tedesca. Ricordo questo avvenimento, abbastanza secondario, perché in esso Gino cominciò a manifestare un interesse <<dialettico>> per la cultura e il mondo di lingua tedesca. Pur riaffermando l’italianità dell’Alto Adige, la posizione di Gino era di grande rispetto e attenzione per le motivazioni degli altoatesini di lingua tedesca.
Seguirono gli anni dello studio del tedesco e dell’avvicinamento alla cultura tedesca, che per Gino, natura squisitamente politica, significava partecipare attivamente alle drammatiche vicende di quel tempo, connotato dalla <<guerra fredda>>, culminata con l’erezione del Muro di Berlino. In quel periodo Gino fondò
l’Associazione di Amicizia Italia-Germania, che successivamente promosse il Premio Capo Circeo, che venne conferito, come si sa, ad autorevoli esponenti della politica, della cultura, dell’imprenditoria e della società civile tedesca, nonché a italiani che si erano impegnati nel rafforzare i legami politici, culturali, economici tra le nostre due nazioni. I premiati furono numerosi: Vorrei solo ricordare Ernst Juenger e Hans Georg Gadamer che furono sempre orgogliosi di questo riconoscimento.
Per un evento del destino la morte ha colto Gino nel momento in cui tutta l’Europa, la <<sua>> Europa, ha celebrato il ventennale della caduta del Muro, il dissolvimento dell’URSS, la disintegrazione del comunismo sovietico. Nei suoi estremi giorni Gino ha potuto vivere la realizzazione dei suoi sogni e dei suoi ideali sicché la sua vita, così intensa e così appassionatamente votata alla politica, ha trovato il suo compimento.
 
Questo nostro articolo è stato ripreso da:  www.area-destra.org/home/in-ricordo-di-ginoragno.html123people.it   (rif.: Elisabetta Rizzo)
 
 
 

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