Socialnews: da Haiti a Copenhagen

4 Febbraio 2010

Fonte: Socialnews

 

Ecco cosa scrivono su Socialnews di gennaio

 

Migranti da non perdere
di Emma Bonino
Vicepresidente del Senato della Repubblica Italiana
 
 
 
Abbiamo consapevolmente scelto la logica del pregiudizio e della paura, anziché responsabilmente cercare di cogliere le opportunità che il fenomeno dell’immigrazione ci offriva e ci offre in termini di arricchimento culturale, di crescita rispetto a settori cruciali della nostra economia e della nostra stessa convivenza.
 
 
I latitanti
di Marco Scurria
Deputato al Parlamento Europeo
 
 
 
Ciò che delude maggiormente è la sostanziale indifferenza manifestata da quasi tutti i governi che hanno partecipato a questa conferenza; sembra che a conti fatti nessuno abbia intenzione di rinunciare ai propri interessi economici.
 

 

 
Senza parole
di Debora Serracchiani
Deputata al Parlamento Europeo
 
 
 
Se è stato archiviato positivamente l’accordo di impedire l’aumento della temperatura di non più di due gradi entro il 2050, si è rinunciato però ad indicare una via. Il che, evidentemente, somiglia molto a non aver deciso nulla.

 

SOS Terra
di Licia Colò
Conduttrice del programma di viaggi
“Alle Falde del Kilimangiaro”
 
 
 
Facciamo lo sforzo di considerare il pianeta come fosse la nostra casa. Accudiamolo, puliamolo, ridiamogli lustro e dignità. Facciamo lo sforzo di tenere a mente la sofferenza delle creature che quotidianamente muoiono ogni giorno in quello che dovrebbe essere il nostro cortile, forse questo ci aiuterà a salvarlo.
 
 Stallo pericoloso
di Carlo Carraro
Professore Ordinario di Econometria presso l’Università Cà Foscari di Venezia
Membro dell’IPCC (Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici)
Premio Nobel per la pace 2007
 
 
 Le novità che ci giungono da Copenaghen sono più sfaccettate di quanto apparirebbe ad una prima analisi. I tagli delle emissioni di gas serra annunciati non sono affatto sufficienti per controllare il riscaldamento globale entro i limiti desiderati. Tuttavia, se tutti i finanziamenti previsti per i Paesi in via di sviluppo saranno correttamente destinati, ci si potrà incamminare verso una significativa azione di controllo del riscaldamento globale.
 
 
Un futuro ecosostenibile
di Silvano Focardi
Rettore dell’Università degli Studi di Siena.
Professore Ordinario di Ecologia presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
 
 
 
L’ecologia ci insegna l’equilibrio della natura, che si traduce nella possibilità di ogni forma di vita di avere il suo spazio all’interno di un ambiente: da questa tendenza naturale all’equilibrio credo che l’uomo dovrà imparare a trovare un modo di esistere che, senza rinunciare al progresso, sia compatibile con la conservazione degli ecosistemi naturali.
 
Il valore della diversità
di Marcello Buiatti
Professore ordinario di Genetica all’Università Firenze
Presidente dell’associazione “Ambiente e Lavoro”
 
 
 
La conferenza di Copenaghen sul cambiamento climatico é stata impostata inizialmente solo sulla riduzione delle emissioni di gas serra e quindi sull’uso di risorse energetiche non rinnovabili trascurando i problemi sociali collegati al cambiamento climatico fra cui le disuguaglianze, gli effetti della virtualizzazione dell’economia e la sua crisi mondiale che riduce le risorse finanziarie per il cambiamento del modo di produrre.
 
Terremoti e povertà
di David Alexander
Professore ordinario di Disaster Management
alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze
 
 
 
Le baraccopoli sono state squartate in una maniera raramente osservata in precedenza. In termini di vite umane le perdite sono state devastanti e non hanno colpito solo i comuni cittadini, ma anche il personale haitiano e straniero deputato a coordinare i soccorsi.
 
Sfamare la popolazione
di Peter Holmgren
Direttore della Divisione per l’Ambiente, i Cambiamenti Climatici e la Biodiversità del Dipartimento di Agricoltura dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (FAO, www.fao.org) presidente del Gruppo di lavoro interdipartimentale della FAO sui cambiamenti climatici.
 
 
 
Garantire le risorse ad una popolazione triplicata comporta un forte aumento della pressione sui settori riguardanti l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca. L’impatto dei cambiamenti climatici, già evidente sullo sviluppo globale, rischia di compromettere i risultati conseguiti e rallenta il processo di raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio(MDG), in particolare quelli riguardanti la riduzione della fame, della povertà e la garanzia di un ambiente sostenibile.