Energia, ambiente e … salottieri di sinistra

10 Febbraio 2010

Mimmo G.  e Domenico Cambareri

 

Ambientalisti: ma che tipo di ambientalisti?

 

Mimmo, professionista che vive e lavora a Roma da tanti anni, da sempre di destra senza riserve e senza ipocrisie, ha inviato questo sintetico e interlocutorio messaggio al suo vecchio compagno ( “camerata”) di gioventù universitaria a Catania, Nico Cambareri:
Caro Nico, mi meraviglio dello spazio che dai a ai così detti ” 
ambientalisti”, gente che, sfruttando il vento del momento, gioca al buon
selvaggio da dentro i salotti radical XXXX.
> Mimmo
Nico così risponde:
Mimmo, grazie per l’opportunità che mi dai di risponderti, anche se sei stato estremamente lapidario. Ecco quanto ti preciso. Normalmente su L’Europa della Libertà non è dato spazio a realtà a carattere localistico. In questo caso, si dà spazio a gruppi marginali e non conosciuti direttamente – che non si fregiano nei loro comunicati di coperture ufficiali ed esclusive dell’ultrasinistra – perché dimostrano di essere non acquiescenti ma giustamente combattivi in riferimento a realtà ambientali e antropiche piccole e ad altissimo ed estremo tasso di inquinamento quale è il caso, appunto, della fascia costiera di Milazzo. Milazzo non è Mestre, non è Gela, non è l’immenso bacino chimico di Augusta-Melilli-Priolo-Siracusa: in queste aree, che rimangono non di meno ad altissimo impatto ambientale a causa dell’alta concentrazione di raffinerie, in esse, per fortuna, per la conformazione del territorio i venti spirano a giro d’orizzonte e possono diradare la diretta ricaduta (inquinando altrove… terre e mare). A Milazzo, no. Abbiamo una piccolissima striscia costiera a ridosso della motagna, quindi il mare. La possibilità di diradare il fallout è più che dimezzata. La ricaduta sull’ambiente, gli uomini gli animali è a questo punto da passare sotto silenzio? Perché?
Benvenuti nuovi movimenti di protesta civile di cittadini, anche altrove, ad iniziare  dal Siracusano; soprattutto, benvenuta una nuova e più propositiva sensibilità di cittadini su questi scottanti problemi di attualità della salute individuale e pubblica e dei temi ambientali che sul piano politico affermano di essere di destra. Tutto ciò, comunque, riguarda soprattutto la crescita civile del popoo italiano, al di là delle divisioni di tipo politico e culturale.
Bisogna incalzare senza tregua gli industriali e lo Stato al fine di promuovere e realizzare, con ritmi sempre più veloci e con sempre più elevati investimenti  e relativa ricerca scientifica, effettivi miglioramenti dei processi delle attività produttive sotto l’aspetto dell’impatto ambientale e antropico.
Bisogna arrivare ad una vera e propria rivoluzione copernicana, e, sulla “crescita sostenibile”,  a destra, per fortuna,  non siamo gli unici ad affermarne l’esigenza e a ribadire che essa è per noi un cardine culturale e politico irrinunciabile.
Non so se poi anche o invece ti riferisci al “lancio” che si fa di siti che lottano contro l’inquinamento ambientale espressamente per le malattie – adesso e ancora non sempre rare come i tuomori – che esso genera: come la Iper sensibilità multipla alle sostanze chimiche, sigla internazionale MCS in Italia disconosciuta, di cui anche io sono affetto, e di cui anche il mondo della medicina italiana è pressocché all’oscuro.
Anche qui il discorso non cambia. Infine, rammento che noi siamo apertamente e senza equivoci per il ritorno alla produzione nazionale di energia dal nucleare. In questo non vi è contraddizione alcuna. A parità con il petrolio, il nucleare, è enormemente meno inquinante, enormemente più efficiente, enormemente più sicuro ed è in grado di apportare un formidabile contributo in termini di diminuzione di dipendenza energetica e di diminuzione del passivo dell’import. Non importa, perciò, se i siti indicati – come ad esempio Amica – si proclamano apertamente “antinucleari”.
Bisogna avere capacità di apertura culturale, di problematizzare e di … elaborare criticamente fonti contenuti e temi, soprattutto quando abbiamo alle spalle il silenzio, l’incapacità politica e culturale, … l’appiattimento sino ai limiti oramai diffusi dell’idiotismo pseudo-ideologico. Il puzzo dei salottieri, di tutti i salottieri, per me che ho un olfatto superiore ad un’intera muta di cani, è più forte di quello degli inquinanti chimici. Il puzzo di tutti i salottieri… soprattutto dei traditori di carriera che girano con il vento che gira… sempre…. quello sì davvero repellente.