Latina. Questa la chiamano metro. Ma è solo irrazionalità e sperpero

20 Settembre 2010

Fonte: Il Settimanale di Latina

Andrea Stabile

 

Gi uomini del nulla scelti in Italia da Fini hanno prodotto solo arroganza, esclusivismi, fallimenti e clientele sul modello della “democrazia” partitocratica dai neofascisti sempre combattuta sul piano ideologico e politico. Quanta gentaglia ha rivelato la sua infima natura etico-politica non appena ha gestito del potere nei centri dell’amministrazione pubblica periferica e centrale e degli apparati rappresentativi? Quanti danni essa ha arrecato agli interessi pubblici e dei cittadini? Un esempio, purtroppo insuperabile, si è avuto a Latina. Essa ha il record della nullità. La nullità di Fini, purtroppo. Eulà

La metro – un disastro annunciato

 

Adesso l’ha detto anche il Commissario Prefettizio, dopo aver dato incarico ad un esperto per valutare la presenza dei requisiti di fattibilità economica-finanziaria della cosiddetta “metropolitana di superficie”, che in realtà non è altro che un tram. L’opera rappresenterà per il Comune di Latina un disastro dal punto di vista finanziario. Ora non lo dice più soltanto quel “cattivone” di Cirilli, che nelle elezioni comunali del 2007 ha tentato di togliere il giocattolo a Zaccheo, che invece si stava tanto divertendo. Ora non lo dicono più soltanto quegli “uomini senza cuore” del Comitato metro-bugia, che si sono permessi di criticare l’opera anche dal punto di vista tecnico. In fondo Zaccheo, poverino, stava soltanto cercando il modo di rimanere nella storia di questa città. Debbo dire che secondo me il risultato l’ha già raggiunto. Infatti, il disastro confezionato da Zaccheo e la sua maggioranza è tale che pare si stia valutando se forse non sia più conveniente pagare una penale, anche salata, piuttosto che avventurarsi in un’opera, i cui costi a carico del Comune di Latina per i prossimi 30 anni sono al momento indeterminabili con certezza (le stime che si fanno parlano almeno di cinque milioni di euro all’anno). Insomma siamo di fronte ad un vero “capolavoro”, al cospetto del quale i 3.300.000 euro spesi per l’acquisto del rudere ex-Icos appaiono, come direbbe Totò, quisquiglie e pinzillacchere. Zaccheo e la sua maggioranza si sono fortemente battuti per un’opera inutile e dannosa dal punto di vista tecnico e ambientale, per gestire la quale il privato non corre alcun rischio perché il Comune è obbligato ad intervenire per garantire l’equilibrio economicofinanziario. Se poi ragioniamo in ordine agli importi di cui si parla (la penale per tirarsi fuori dal pasticcio potrebbe essere di 20 milioni di euro e l’impegno annuale del Comune caso di realizzazione dell’opera potrebbe essere di almeno 5 milioni di euro per 30 anni) rapportandoli anche all’entità del bilancio comunale, ritengo che possa affermarsi, senza poter temere smentite, che siamo di fronte al caso più eclatante di cattiva gestione che ci sia mai stato nell’ambito delle amministrazioni comunali di tutta Italia. Propongo, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che sarà festeggiato nel 2011, di premiare tutti gli autori del capolavoro in questione. Basta prendere i nomi degli assessori e dei consiglieri comunali che hanno partecipato, insieme a Zaccheo, all’approvazione dei vari atti deliberativi. Avrei anche altre due proposte. Zaccheo ha chiesto la non candidatura alle prossime elezioni comunali dei consiglieri del PdL che lo hanno sfiduciato; io invece proporrei l’ineleggibilità per manifesta incapacità o manifesta malafede (scegliete voi) di tutti quelli che hanno votato a favore del tram, che poi non sono altri, per lo più, che i componenti della “Premiata ditta Zaccheo & Co.” e i consiglieri del PdL che hanno sfiduciato Zaccheo, ovviamente dopo aver votato anche loro per il tram. L’altra proposta è rivolta al Commissario, il quale, avendo ormai accertato l’esistenza di un danno economico-finanziario per il Comune di Latina, dovrebbe inviare tutta la documentazione relativa al “tram” alla Corte dei Conti, affinché quelli che hanno creato il danno finanziario al Comune di Latina, siano chiamati a pagare. Sarebbe un bel segnale per far capire che amministrare la “res publica” è una cosa seria ed il malcostume di stare al potere per “farsi i cazzi propri” non può arrivare fino al punto di accettare di votare, a danno di tutti i cittadini, una mostruosità come il tram. Riporto, per trasparenza e completezza, alcune delle condizioni previste nella convenzione trentennale con il privato e nel piano economico-finanziario, a testimonianza della vergogna di cui si sono macchiati Zaccheo e la sua maggioranza 1. Il Comune si impegna a garantire al soggetto privato gestore della metro l’eventuale differenza tra le entrate previste nel piano economico finanziario (ricavi da traffico e contributi regionali) e quelle che saranno effettivamente realizzate.2. Qualora sorgano comunque problemi per il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario, il soggetto privato potrà recedere unilateralmente, facendosi ridare dal Comune almeno tutto quello che ha speso. 3. I ricavi da traffico vengono indicati per i primi anni nella misura di circa 2.000.000 di euro all’anno in considerazione di una stima, non suffragata da alcuno studio o ragionamento, di 8.448 viaggiatori giornalieri. 4. I contributi regionali vengano quantificati, senza che la stima sia corredata da alcuna informazione sulla attendibilità della stessa, in una misura pari a circa 7.000.000/7.500.000 euro ad anno (per i primi anni), tra l’altro in netta contraddizione con la stima massima di 2.500.000 euro l’anno effettuata da un funzionario regionale nel corso di un convegno svoltosi a Latina sull’argomento. L’elenco delle follie potrebbe continuare, ad esempio parlando del capitolo espropri, ma, per brevità, mi fermo qui.