Guerra civile in Libia e primi apprestamenti aeronavali … aspettando che l’Europa che dorme si muova

25 Febbraio 2011

Fonte:  Marina Militare Italiana – home page

 

Il dispositivo italiano per la guerra civile libica e la sicurezza nel Mediterraneo centrale

Prepararsi al soccorso umanitario, all’evenienza di imprevedibili e irresponsabili attacchi, al tentativo di esfiltrazione di terroristi

                                                                                         

24 febbraio 2011 11.00 – La corvetta Fenice e il pattugliatore d’altura Comandante Bettica, entrambe appartenenti al Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (Comforpat) con sede ad Augusta (SR), sono impegnate nel servizio di sorveglianza marittima nel Canale di Sicilia con compiti di vigilanza pesca e controllo flussi migratori. Nave Comandante Bettica è munita di un elicottero AB-212 in grado di svolgere attività di ricognizione dall’alto.
La presenza del dispositivo aeronavale della Marina Militare nell’area si inquadra nella predisposizione in relazione alla crisi in atto in alcuni Paesi del Nordafrica. Per concorrere alle operazioni di prontezza umanitaria disposte dal Governo Nave San Giorgio sta incrociando nelle acque al largo della Libia rimanendo a disposizione con i propri mezzi aerei, logistici e sanitari, mentre il cacciatorpediniere Mimbelli, partito dalla base navale di Taranto, si trova in acque internazionali per assicurare il controllo dello spazio aereo. (M.M.I)

 

Il caccia Mimbelli, in grado di svolgere funzioni di “picchetto radar”  e  di difesa antiaerea avanzata di zona, in base alle ultime notizie, ottenute le autorizzazioni libiche, imbarcherà direttamente in un porto libico degli italiani rimasti isolati e impossibilitati a raggiuingere Tripoli per imbarcarsi su aerei.

                                                                                            

Oltre al dispositivo navale che comprende anche il gruppo elicotteri Maristaeli di Catania,la Guardia Costiera, e la Guardia di Finanza, ambedue con mezzi navali ed aerei,  l’Aeronautica Militare già da giorni opera l’allerta degli stormi caccia intercettori di Trapani e di Gioia del Colle, della ricognizione aeronavale, l’attività dei centri radar e i voli dei C 130 Hercules della 46 aerobrigata di Pisa che stanno rimpatriando connazionali da Tripoli e da altri aeroporti, i ricgnitori marittimi Br Atlantic di base a Sigonella.

                                                                                         

 

                                                                                           

 

                                                                                           

                                                    

Caratteristiche del caccatorpediniere Minbelli, classe Durand de la Penne (due unità): Dimensioni: 147.7 m x 16.1 m x 5 m – Dislocamento: 5.400 tonn. a pieno carico – Propulsione: 2 turbine a gas Fiat-GE LM-2500 da 20.2 MW cadauno e 2 diesel Grandi Motori Trieste BL-230.20-DVM da 4.6 MW cadauno, 2 eliche, velocità 31 nodi (21 con i soli diesel) – Equipaggio: 32 ufficiali + 354 – Componente di volo: 2 AB 212 ASW, capacità d’imbarco per NH 90. – Armamenti: Lanciatore verticale Raytheon Tartar GMLS Mk13 mod 4 per 40 missili standard SM-1MR (scadenza assistenza sistema nel 2013 o 2020?), 4 lanciatori binati Teseo Mk2/A, 1 lanciatore a 8 celle Albatros mk 2 per missili Aspide con 13+ km di portata (8 missili nel lanciatore + 16 nel magazzino con ricarica automatica da 4 missili), 1 cannone navale OTO Melara 127mm/54 super compatto, con KIT Vulcano per 1 unità, 3 cannoni navali OTO Melara 72mm/62 super rapido, 2 lanciasiluri Whitehead Alenia B515 trinati da 324mm per siluri Whitehead Mu-90, sistema missilistico antisommergibile OTO Breda Matra (ora MBDA) Milas che può trasportare siluri Mu-90 o Mk-46, 1 Sistema Lanciarazzi chaff CSEE SAGAIE in sostituzione con SCLAR H, sistema antisiluri SLQ-25 Nixie -Radar/sensori: Hughes SPS 52C per ricerca aerea a lungo raggio (440 km) in sostituzione con RAN 40S, Selenia RAN 3L (SPS 768) per ricerca aerea (220 km), Selenia RAN 10S (SPS 774) per ricerca aerea/di superficie (155 km), SMA SPS 702 per ricerca di superficie, Selenia (Selex) RTN 30X per controllo di tiro, 4 Selenia RTN AESN DARDO/E (NA 30), 2 Raytheon SPG 51D (banda G/I) per SM-1MR con FCS Mk 74 Mod.6, SMA 3 RM 20 per la navigazione (73 km) – Sonar: Raytheon DE 1167 LF + VDS DE 1164 sonar nel bulbo e sonar rimorchiato a profondità variabile DE 1167 . – Sistemi: 1 Sistema ECM SLQ-732 Nettuno, 1 Sistema ESM, 1 Sistema Integrato TLC ELMER con Link 11 e Link 14, 1 Sistema di Comando e Controllo AESN IPN 20, sistema di combattimento Selenia IPN-20 (SADOC-2 per MMI) con 10 console – Programma/cronistoria: D560 lanciato il 20-01-1988, varato il 28-10-1989 e commissionato a gennaio 1992. D561 lanciato il 03-11-1989, varato a febbraio 1991 e commissionato a dicembre 1992. Il costo delle 2 unità si è aggirato sui 1.500 miliardi di Lire. Erano previste due ulteriori unità ma sono state annullate a favore del progetto orizzonte. Le due unità sono progettate per fornire una adeguata copertura aerea ad unità maggiori, come alle portaerei, o per la scorta di convogli. Possono essere utilizzate anche come navi comando per flotte con unità minori. – Per l’ammodernamento tecnologico nel 2001 di è speso 20,4 milioni di €. – Nel 2004 è stato installato il sistema missilistico antisommergibile Milas. – A partire dal 2006 ha subito ulteriori ammodernamenti.
                                                                                           
Caratteristiche della Minerva, corvetta della classe omonima (otto unità): – Dimensioni: 87 x 10,5 x 3,2 (4,8) m – Dislocamento: 1.285 tonn. a pieno carico, 1.029 tonn. scariche – Propulsione: 2 diesel Grandi Motori Trieste BM-230.20 DVM che erogano una potenza costante di 11.000 HP (8.088 kW) per una velocità di 25 nodi- Autonomia: 3500 miglia a 18 nodi – Equipaggio: 7 + 113 – Armamenti: predisposizione per 4/6 OTO Melara Teseo Mk 2 da lanciatori binati e singoli a centro nave; 1 lanciatore Albatros per 8 missili Aspide; 1 cannone Oto Melara da 76/62 mm compatto; 6 tubi lanciasiluri da 324 mm per siluri whitehead mu 90 – Radar: Selenia RAN 10s (SPS 774) per ricerca aria/superficie in banda E/F; SMA SPS-728(V)2 per la navigazione in banda I; 2 Selenia RTN 30X (SPG-76) per l’Albatross e 76/62 – Sonar: Raytheon/Elsag DE 1167 sul bulbo per la ricerca e l’attacco che lavora sui 7,5-12 kHz – Programma/cronistoria: La prima serie è stata ordinata nel novembre del 1982, la seconda nel gennaio 1987 mentre la terza serie prevista è stata cancellata in favore dell’acquisizione dei pattugliatori di squadra Soldato. – Corvette di buone qualità nautiche, stabilità e tenuta al mare grazie a un buon equilibrio fra linee di scafo e insieme delle sovrastrutture. Le ridotte dimensioni di queste ultime e la loro architettura offrono una segnatura elettromagnetica limitata e nel contempo assicurano ampi spazi liberi in coperta per eventuali future installazioni di sistemi d’arma aggiuntivi. Gli automatismi consentono la condotta di buona parte delle manovre direttamente dalla plancia. Le corvette della classe “Minerva” hanno come compiti principali la difesa delle zone costiere di traffico, il pattugliamento delle ZEE e degli spazi di mare prossimi alle acque metropolitane, la vigilanza pesca, l’addestramento al comando. – Dalle unità della I serie sono stati rimossi sia il sistema antimissile Aspide che i tubi lanciasiluri.

                                                                                          

Caratteristiche del Comandante Bettica, classe Cigala Fulgosi – Nuove unità minori da combattimento (NUMC) (4 unità): Dimensioni: lunghezza di 88,6 metri; larghezza di 12,2 m; altezza di costruzione 8,2 m – immersione isocarenica scarica di 3,02 m; a pieno carico di 3,43 m; a massimo carico 3,84 m – Dislocamento: 1.220 tonn scarica; 1.430 tonn standard; 1.520 tonn. a pieno carico; 1.890 tonn a massimo carico con oli – Propulsione: 2 diesel Wärtsilä-NSD W18-V-26 XN con una potenza di 6480 KW ad un regime 1000 r.p.m. e sviluppano una velocità continuativa di 25 nodi (90% MCR) e una velocità di punta di 26 nodi su 2 assi con 2 eliche a 5 pale orientabili, 2 riduttori Fincantieri, 2 timoni a spada, 1 elica di manovra a prua – Potenza elettrica: 3 generatori/alternatori diesel Isotta Fraschini V1712T2ME da 900 kW ciascuno per un totale di 2.700 kW; forniscono un’alimentazione a 380 V a 50 Hz – Autonomia: 3.500 miglia a 14 nodi; 15 giorni – Equipaggio: 70 di cui 10 ufficiali, 30 marescialli, 18 secondi capi/sergenti e 12 comuni – Componente di volo: 1 elicottero AB-212 ASW e in futuro NH90 NFH, hangar telescopico – Armamenti: 1 cannone OtoBreda 76/62 SR e 2 mitragliatrici OtoBreda-Oerlikon KBA 25mm/80 – Sistemi: 1 radar di scoperta Alenia Marconi System RASS (MM/SPS-791); 1 radar di navigazione GEM SPS-753; 1 sistema di controllo del tiro Alenia Marconi System NA-25 (Dardo F); 1 radar di tiro RAN-30X/I; radar RTN-25X; 1 Sistema di Comunicazioni Integrato Int./Est. (Elmer); 1 Sistema di Comando and Controllo di Alenia Marconi System; 1 Sistema ESM/ECM SLQ-747 di Elettronica – Missione/Capacità: il principale compito di questa classe di unità è quello di garantire alla Marina Militare una presenza costante e una capacità di pattugliamento delle acque internazionali allo scopo di difendere gli interessi nazionali secondo il nuovo modello di difesa. Le unità hanno lo scopo di prevenire, monitorare o rispondere ad eventuali minaccie e sono in grado di operare sia in alto mare che in ambiente costiero sia come unità isolate o all’interno di gruppi navali multinazionali. La presenza dell’elicottero di bordo è particolarmente utile a questi scopi. – Le unità sono integrate nel COMSQUAPAT 2 ad Agusta dipendenti dal COMFORPAT – COMando delle FORze da PATtugliamento – per la Sorveglianza e la Difesa Costiera e sono progettate per svolgere i seguenti compiti: – Operazioni di risposta a crisi – Interdizione navale – Pattugliamento e sorveglianza in alto mare – Controllo del traffico marittimo ed ispezioni, ev. applicazioni di embarghi – Protezione di mercantili – Supporto ad operazioni costiere – Supporto ad operazioni di pace – Evacuazione di civili – Pattugliamento della Zona Economica Esclusiva ZEE/EEZ italiana – Controllo dei confini marittimi – Operazioni di polizia marittima come il contrabbandando e l’immigrazione clandestina – Protezione delle attività di pesca – Ricerca e soccorso – SAR – Protezione ambientale (capacità valorizzate nelle unità derivate tipo Sirio) – Assistenza umanitaria e di soccorso in caso di calamità -Varie: in tutti i locali di vita e quelli operativi sono dotati di impianto di condizionamento, sono presenti 2 dissalatori ad osmosi inversa in grado di produrre 5 tonn di acqua al giorno
Programma/cronistoria: Nuovi pattugliatori dall’altura e prime unità stealth della Marina Militare Italiana ordinati ufficialmente nell’aprile del 1999 con lo scopo di sostituire gli aliscafi Sparviero e mantenere la seconda linea a 16 unità. Noto come programma pluriennale A/R SMM 003/97.
Il particolare disegno dello scafo, delle sovrastrutture e dell’albero evidenziano la ricerca di quegli accorgimenti tecnici necessari per la riduzione delle segnature termiche ed elettromagnetiche di concetto “stealth”, caratteristiche che permettono a queste unità di essere impiegate in molteplici compiti che possono andare dal pattugliamento al controllo del traffico mercantile alla sorveglianza e controllo anti-immigrazione. Inoltre, innovazioni tecnologiche connesse alla sicurezza, alla sopravvivenza ed al mantenimento delle capacità operative hanno permesso lo sviluppo di criteri di ridondanza con particolare riguardo alla compartimentazione ed alla protezione antincendio che ne consente la salvaguardia anche con unità danneggiata. Le dimensioni, la capacità di trasporto e di supporto della nave ben si conciliano con i ruoli richiesti dalla Marina italiana per le missioni all’estero. La nave è dotata di attrezzature che le consentono di effettuare diverse attività, quali ad esempio le operazioni di soccorso, nonché fungere da unità di supporto logistico per forze impiegate al di fuori del Mediterraneo. L’Unità è progettata per l’attività operativa “a medio raggio”, la cui durata è valutabile in circa 10 giorni consecutivi senza rifornimenti. Tale attività si estrinseca in operazioni di sorveglianza, monitoraggio, deterrenza, tutela degli interessi nazionali ed interventi in missioni di soccorso.
L’ultima unità, il P493 Foscari, è stato costruito con la sovrastruttura in composito invece di acciaio, è questo ha permesso di risparmiare il 40% della massa con una conseguente riduzione dei consumi e usura nel ciclo di vita della nave. La sruttura è stata realizzata da Intermarine con l’espressa richiesta della Marina di mantenere inalterate le geometrie rispetto alla versione in acciao. La sovrastruttura è principalmente costruita in fibre di vetro debitamente integrate con altre fibre strutturali che conferiscono ulteriori caratteristiche come la zona della plancia che comprende una protezione balistica integrata fatta di strati alterni di fibra di vetro e e fibre aramidiche che offrono allo stesso tempo forza strutturale e protezione dalla minaccia di un calibro STD 7.62 Nato. Per aumentare la copertura degli apparati elettronici alcune parti dello scafo sono integrate fibre di carbonio. Inoltre la struttura in composito permette di integrare anche materiali per ridurre la Radar Cross Section (RCS) e le superfici sono lisce a differenza di quelle in acciaio che sono ondulate con la presenza di saldature.
Sono state costruite 2 unità derivate e degradate, Sirio e Orione, con fondi del ministero ma utilizzate con personale della marina. Di recente è stato installato sul Foscari lo scudo stealth al cannone principale e dovrebbe essere utilizzato per le prove del munizionamente Davide/Dart per il cannone Oto 76/62. A giugno 2008 è stata ufficializzata la richiesta a Otomelara per la fornitura di materiali e delle attività inerenti l’ aggiornamento della configurazione di 1 cannone da 76/62 SR di proveniente da una unità della Classe Comandanti in versione Davide e relativa installazione a bordo della nave.

                                                                                            

Caratteristiche della Nave S. Giorgio per assalto anfibio  (classe di due unità): – Dimensioni: 133,3 m x 20,5 m x 5,5 m – Dislocamento: 7.960 tonn. a pieno carico – Propulsione: 2 diesel Fincantieri-Grandi Motori Trieste A430-12 da 16.800 HP (12.353 kW), 2 eliche, velocità 21 nodi – Equipaggio: 17 ufficiali + 146 marinai + 350 del reggimento san marco – Componente di volo: 2 Elicotteri Leggeri (AB 212 o NH 90), 2 elicotteri Medio/pesanti (SH-3D o EH 101) – Cargo: Capacità di carico: 1.000 t., circa 350 uomini equipaggiati, oltre una trentina di mezzi vari da trasporto e combattimento. L’ascensore tra il ponte veicoli e quello di volo, 13,5 metri x 3,5 m, nonostante abbia una capacità di 30 tonn è troppo piccolo per tutti gli elicotteri in servizio e viene utilizzato esclusivamente per portare sul ponte di volo gli autoveicoli – Armamenti: 2 cannoni 25/90 mm; 2 mtg 12,7 mm – Radar: SPS-702 per ricerca aerea e di superficie – Bacino allagabile: 20,5 x 7 m – Programma/cronistoria: Sono le tipiche unità LPD da assalto anfibio per le operazioni del reggimento San Marco e per i Lagunari (i nostri marines). Dispongo di un ponte di volo che si estende da prua a poppa, recentemente allungato sbarcando i pezzi prodieri OTO Melara 72mm/62 super rapido e chiudendo definitivamente l’apertura a prua l’accesso per gli autoveicoli al garage. Hanno capacità di carico e di un bacino allagabile in cui possono operare i mezzi anfibi, come gli AAV-7, e motozattere per assalto in spiaggia (MEN) capaci di caricare in bacino e spiaggiare 2 mezzi corazzati alla volta ciascuna. – Missioni: Utilizzabile per operazione di protezione civile, di assistenza umanitaria, trasporto di veicoli speciali, evacuazione della popolazione civile via mare e via elicotteri e assistenza sanitaria (medico e logistico) in seguito a calamità naturali (usata spesso come traghetto per vari usi statali).

                                                                                                                                                                                 

                                                                                                                             
(fonti e foto: da home page della MMI, dell’AMI e da siti reperiti su Internet)